Napoli, aria di rivoluzione

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Doveva essere la stagione del riscatto per il Napoli, doveva essere la stagione che avrebbe sancito che la squadra di Aurelio de Laurentiis sarebbe stata una delle rivali più accreditate per la vittoria dello scudetto, doveva essere la stagione della consacrazione europea. Doveva essere tante cose questo Napoli, ma alla fine non è stato praticamente nulla.

La sconfitta di sabato pomeriggio contro la Juventus da tempo campione e con in testa la parola “Berlino” ha tracciato il solco: il Napoli il prossimo anno disputerà l’Europa League, a meno che la Lazio non perda oggi contro la Roma e quindi il tutto sarà rinviato al prossimo turno, che vedrà proprio Napoli e Lazio confrontarsi a Fuorigrotta. Un conto è giocare in Europa ed un altro conto è il non giocarci, ma il club azzurro quest’anno ha fallito su tutti i fronti con una squadra che poteva ambire a molto di più.

Era il 27 agosto ed il Napoli era già fuori dalla Champions League: disputare i gironi era l’obiettivo minimo, ma non quelli di Europa League. E a parte la vittoria in Supercoppa contro la Juventus ai rigori questa stagione è da considerarsi insufficente, visto anche come si è usciti con il Dnipro in semifinale di Europa League.

I tifosi partenopei hanno visto la loro squadra crollare a Bilbao, contro un avversario non impossibile da battere, ma che ha avuto il fattore campo determinante (il Torino, più debole di questo Napoli, lo ha battuto però), il sabato di Pasqua contro la Roma, un risultato che ha estromesso i ragazzi di Benitez dal pensare in grande e poi l’eliminazione contro il Dnipro. Se quella partita si dovesse rigiocare cento volte il Napoli la vincerebbe 101, ma al “San Paolo” è bastato il gol di Jevhen Selezn’ov per mandare a ramengo i sogni europei napoletani.

Domenica il Napoli chiuderà in casa e siamo sicuri che ADL tirerà un solco e la società potrebbe ripartire da zero dal 1° luglio.  Quasi sicuramente Rafa Benitez (che dieci anni fa oggi esatti alzava la Champions ad Istanbul con il Liverpool) non sarà più l’allenatore: i nomi caldi per il suo successore sono quelli di Siniša Mihajlović, che benissimo ha fatto a Genova sponda Doria, e Vincenzo Montella, che nonostante una stagione altalenante e qualche sconfitta di troppo ha portato la Fiorentina a qualificarsi ancora per l’”Europa del giovedì”. A quaranta giorni dall’apertura delle trattative, per la panchina del Napoli si parla anche di Walter Zenga, del loco Bielsa e di Roberto di Matteo. I nomi saranno sempre tanti da oggi all’apertura delle trattative, del resto Napoli è una piazza che attira perchè la dirigenza ogni stagione regala al proprio tecnico grandi nomi e la certezza di lottare per scudetto ed un piazzamento europeo. Ma tra la “certezza di lottare”e e la “certezza di qualificarsi” passa molto mare.

Anche il direttore sportivo Riccardo Bigon potrebbe cambiare aria: si parla di Verona per lui, tra le squadre interessate a cambiare il “direttore dei lavori”.

Ma l’occhio del ciclone è contro il tecnico di Madrid: difensivista, poco incisivo, “piangina”. Ma un conto è giocare un campionato con Michu (mai visto), Koulibaly e Jorgihno, un conto farlo con Gonalons, Fellaini, Mascherano o Mario Suarez, richiesti espressamente da lui. E qui la colpa passa a de Laurentiis. Insomma, il classico cane che si morde la coda. Rafa Benitez, in compenso, piace al Real Madrid e piace in Premier.

Il calciomercato dalle parti di Castelvolturno potrebbe essere interessante: si vocifera che Gonzalo Higuain e José Maria Callejon vogliano disputare l’Europa che conta ma quell’”Europa” il Napoli non gliela potrà garantire e quindi sui due attaccanti (27 reti in due quest’anno) si sono mosse le grandi d’Europa, dalla Juventus all’Atletico Madrid all’Arsenal.

Sicuramente il nuovo (se ci sarà) ds dovrà pensare a rafforzare pesantemente il pacchetto difensivo, da oltre tre stagioni l’anello debole di questa squadra votata troppo all’attacco. In entrata è dato per scontato il ritorno di Pepe Reina (era necessario farlo andare a fare il secondo di Neuer a Monaco?) . Si parla anche di Jan Vertonghen del Tottenham, del colchonero João Miranda e dell’olandese Stefan de Vrij. Solo nomi, ma nulla più.

Pare vicino l’accordo con l’Empoli per Mirko Valdifiori: per il 29enne centrocampista di Lugo una chance importantissima, ma servirà al Napoli a fare il salto di qualità?

Il prossimo dovrà essere il campionato della definitiva consacrazione di Lorenzo Insigne. Si spera che una squadra all’altezza possa fare esplodere definitivamente il piccolo attaccante classe 1991.

I tifosi del Napoli vogliono una squadra competitiva e non più solo promesse.