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ATP World Tour: bilancio di fine stagione

Djokovic

Osservazioni sul 2016 dei protagonisti del circuito maschile. Murray nuovo leader del ranking.

Domenica 20 novembre Andy Murray si è aggiudicato il Masters ATP Finals alla O2 Arena di Londra.  L’evento conclusivo della stagione tennistica del circuito maschile Association of Tennis Professionals lo ha visto piegare in finale Novak Djokovic in due set con il punteggio di 6-3, 6-4. La vittoria significava automaticamente primo posto nel ranking per chiunque dei due l’avesse spuntata.

La partita, dunque, era di quelle importanti. E in questi casi la racchetta pesa più del solito. I due hanno collezionato molti errori per parte, ma grazie al mantenimento del proprio turno di battuta nel secondo set e ad una serie di parziali a favore, a portare a casa il trofeo, il lauto compenso e la vetta della classifica è stato Murray. Il tutto in un’ora e 44 minuti e nonostante i due match point annullati dal serbo. Spodestando Nole dalla vetta, dopo ben 122 settimane consecutive, lo scozzese ha così coronato un anno splendido, già segnato dal trionfo di Wimbledon e dall’oro olimpico ottenuto a Rio.

E Nole? Djokovic si è complimentato con l’avversario per il suo gioco. È apparso sereno, anche se c’è chi avanza la tesi che per lui si tratti di un periodo di crisi. La conferma sarebbe nel fatto che il tennista serbo si è recentemente rivolto a un guru della meditazione. Ritroverà le giuste motivazioni? La perdita della leadership può essere uno stimolo per una stagione 2017 al top. Quella appena conclusasi lo ha comunque visto trionfare agli Australian Open e al Roland Garros, unico slam che mancava al suo appello, senza contare qualche masters 1000 vinto qua e là durante l’anno. Un bilancio niente male.  Ma il suo mentore, l’ex tennista svedese Boris Becker, in un’intervista rilasciata alla CNN, ha individuato le cause della flessione di Novak nell’assenza dalle maggiori competizioni del circuito dei due pesi massimi Nadal e Federer.

I due per anni hanno monopolizzato la scena del tennis con le loro entusiasmanti e memorabili sfide. La finale di Wimbledon del 2008 è da molti definita la partita più bella di sempre, per capirci. Quest’anno è stato difficile per entrambi. Il maiorchino si ritrova al numero 9 del ranking, ha vinto solamente due tornei sulla sua amata terra battuta (Montecarlo e Barcellona) ed è stato costretto a saltare l’ultima parte di stagione a causa di problemi al polso. Nota positiva l’oro olimpico vinto nel torneo di doppio a Rio.

Lo svizzero, invece, detentetore di 17 titoli del Grande Slam, è sedicesimo e quest’anno la sua bacheca non ha accolto alcun trofeo. Un infortunio al ginocchio in inverno gli ha compromesso il calendario non permettendogli di dare continuità al suo tennis. A luglio la decisione di non prendere parte al resto della stagione. Roger, poi si avvia verso i 35 anni, dovrà centellinare i suoi impegni per presentarsi al top della forma quando conterà davvero. A bassa voce potremmo dire che è sul viale del tramonto, ma siamo davvero pronti a considerarlo fuori dai giochi per un’altra vittoria in uno slam? Io non ci scommetterei. È pur sempre il Re.

Intanto si impongono sulla scena le nuove leve. Il canadese di origine montenegrina Milos Raonic, numero 3 al mondo, Kei Nishikori, numero 5, Dominic Thiem, al numero 8, Nicolas Kyrgios e Lucas Pouille, rispettivamente tredicesimo e quindicesimo, stanno diventando solidi protagonisti del circuito.

Gli italiani? Il 2016 ha visto balzare al primo posto tra i tennisti azzurri Paolo Lorenzi, numero 40 del ranking ATP, vincintore dell’ Austrian Open. Il tennista romano ha anche raggiunto quest’anno per la prima volta il terzo turno di uno slam in occasione degli US Open. Al numero 49 del ranking staziona Fabio Fognini, vincitore del torneo di Umago. Stagione influenzata da numerosi infortuni, dal recente cambio di allenatore e sponsor.
Difficile il 2016 di Andreas Seppi, segnato dal problema all’anca che lo tormenta da anni. L’attuale numero 88 del mondo è riuscito a superare il secondo turno soltanto nel torneo di Nizza.  Il talento ai nazionali italiani non manca, confidiamo in un 2017 migliore. Senza dubbio il circuito ATP ci regalerà sorprese.

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