Il Brasile vola verso il mondiale

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Neymar

A mente fredda: que o Brasil!

Manca poco più di un anno al calcio di inizio di Russia 2018, l’edizione numero XXI dei campionati del Mondo di calcio. Per la prima volta nella storia, la manifestazione calcistica più importante di tutte approda nel Paese più esteso del Mondo. La prossima edizione sarà ancora a 32 squadre e avrà inizio il 14 giugno e terminerà il 15 luglio: la vincente subentrerà alla Germania nell’albo d’oro, a meno che i teutonici non bissino il successo di Brasile 2014.

Delle trentadue Nazionali che vi dovranno prendere parte, a oggi ce ne sono appena due già qualificate: i padroni di casa della Russia che parteciperanno al loro Mondiale numero quattro ed il Brasile di Tite che si è qualificato con quattro partite di anticipo nel girone unico sudamericano. Le altre trenta usciranno dai vari gironi delle singole Federcalcio continentali e dopo i play off.

I verde-oro hanno staccato il pass numero ventuno della loro storia per la manifestazione mondiale e a oggi sono l’unico Paese ad aver preso parte a tutte le edizioni dei campionati, fin dalla prima edizione di Uruguay 1930. Complessivamente il Brasile ha vinto cinque titoli (1958, 1962, 1970, 1994 e 2002), due volte è arrivato secondo (1950 e 1998), due volte è arrivato terzo (1938 e 1978) ed in altre due occasioni non è salito sul podio (1974 e 2014).

L’obiettivo dei sudamericani è uno solo: fare meglio del Mondiale casalingo di tre anni fa, quando la squadra allora allenata da Luiz Felipe Scolari venne distrutta 7 a 1 allo stadio Mineirão dalla Germania in semifinale e 3-0 dai Paesi bassi nella “finalina” per il terzo posto.

La Seleção sembra aver dimenticato il “Mineraizo” e nell’Olimpiade estiva dello scorso anno ha vinto la sua prima medaglia d’oro. A guidarla c’era (anche se come “fuori quota”) il più forte giocatore verde-oro dai tempi di Ronaldo, Neymar. E proprio l’attaccante del Barcellona è stato il trascinatore della sua Nazionale in queste qualificazioni con sei reti . Attualmente il ragazzo di Mogi das Cruzes, con 52 reti, è a venticinque marcature dal primato di reti di Pelé. E di questo passo, visto che ha da poco compiuto 25 anni, il record di ‘O Rey, che dura da quarantasei anni potrebbe essere superato proprio da colui che viene soprannominato, non a caso, ‘O Ney.

La vittoria contro il Paraguay di martedì scorso per 3-0 è stata l’ottava consecutiva per la squadra allenata dal Commissario Tecnico Tite (pron. Cici): 24 gol fatti per un totale di trentacinque, con una differenza reti di + 25. Non male per una Nazionale che si pensava persa e in difficoltà, alle prese con un ricambio generazionale che non ingranava: quattordici partite giocate, 33 punti ed un +9 che lascia le altre sudamericane a lottare per il secondo, il terzo ed il quarto posto che condurranno direttamente a Russia 2018. Anche la quinta classificata staccherà il pass ma solo dopo aver vinto i play-off interzona. E a oggi chi giocherà per il quinto posto Conmebol in Russia è l’avversaria storica del Brasile, un’Argentina in piena crisi di risultati e molto in difficoltà.

Tornando al Brasile, non sappiamo ancora se la Seleção in Russia diventerà esacampeon ma sicuramente (se continuerà così) darà filo da torcere. La Nazionale brasiliana ha deciso di ripartire da zero e ha fatto capire che per la vittoria del Mondiale ci sarà anche lei.

Gli artefici di questo incredibil-Brazil sono tre: Tite, una rosa di giocatori molto forti e determinati e Neymar.

Tite (vero nome Adenor Leonardo Bacchi), 56 anni, è di origine italiana (mantovana, per la precisione) e allena da sempre dopo un breve passato da futebolista. I maggiori successi li ha avuti alla guida del Corinthians, con il quale nel 2012 fece il double Libertadores-Mondiale per club. Allenatore del Brasile dal giugno 2016, ha dovuto ricostruire la Selecao dopo le “rovine” lasciate dai predecessori Scolari e Dunga. Tecnico capace e con un certo bagaglio di esperienza su diverse panchine di squadre di rango e di provincia, Tite ha fatto un apprendistato in Europa nel suo anno sabbatico prima di sedersi sulla pesante panchina della Seleção studiando l’Arsenal ed il Real Madrid e si sta affermando come un tecnico preparato. E chissà cosa sarebbe successo se si fosse seduto sulla panchina del Brasile per il Mondiale brasiliano nella successiva Copa America Centenario, chiusa ingloriosamente nel girone eliminatorio per la prima volta dopo ventinove anni.

Ma il merito è di quelli che vanno in campo, i giocatori: sono giovani, forti ed interessanti e quelli più vecchi sono, complesso, forti. In parte sono giocatori conosciuti al grande pubblico come Marquinhos, Thiago Silva, Casemiro e Marcelo, altri sono giocatori poco mediatici come Fágner e Paulihno, altri invece si stanno riscattando dopo un periodo difficile come Firmino e Coutinho, senza contare che in Russia potrebbero anche aggregarsi i giovani campioni olimpici e i fiori all’occhiello della nuova generazione di calciatori fenomeni, in particolare Gabriel Jesus, Gabriel Barbosa, William e Douglas Santos.

C’è anche un po’ di Italia in questo Brasile: oltre a Tite, sono nel giro della Nazionale brasiliana il portiere Allison della Roma, gli juventini Alex Sandro e Dani Alves e l’interista Miranda, oltre al preparatore dei portieri che è stato il miglior portiere brasileiro degli anni ’90, Claudio Taffarel, e che in Italia ha indossato le maglie di Parma e Reggiana.

E poi c’è lui, il capitano, il giocatore più forte di questi anni Dieci del 2000, Neymar, uno che non necessita di presentazioni e che proprio dalla vittoria dell’Olimpiade sembra essere definitivamente maturo e più decisivo. E le sue prestazioni con la maglia del Barcellona sono sulla bocca di tutti.

Le restanti quattro partite di qualificazioni vedranno i verde-oro giocare contro in casa contro Ecuador e Cile e fuori contro Colombia e Bolivia, dopodiché la squadra sarà proiettata a dicembre quando ci saranno i sorteggi dei gironi.

Ma un consiglio a Tite, a Neymar e soci ci sentiamo di darlo: pensate a migliorarvi e non a partire già credendovi vincitori: nel 1938, nel 1950, nel 1982 e tre anni fa vi vedevate già vincitori, poi invece finì molto male.

ph: Komunicare.it