Il grande basket torna a Cagliari, sarà A2 per il capoluogo sardo

313
A2

Cagliari, sarà di nuovo A2

Cagliari ritrova la A2. Il capoluogo sardo riabbraccia il grande basket dopo anni quasi 40 anni dall’ultima volta; regista di questa operazione, che riporta il capoluogo sardo dove merita nella geografia cestistica italiana è Stefano Sardara. Il patron della Dinamo Sassari infatti ha da sempre manifestato l’intenzione di creare un club satellite per la sua squadra; ora il progetto è finalmente andato in porto e il teatro di questa operazione sarà Cagliari.

Sardara infatti si è impegnato in prima persona per la buona riuscita dell’operazione. Oggi, con il definitivo closing dell’operazione, si è conclusa una trattativa che andava avanti da molto tempo. Il presidente dei “Giganti di Sardegna” rileverà il titolo sportivo del Ferentino Basket e tramite questo iscriverà una squadra con sede a Cagliari in A2. Il tutto è ormai pressoché ufficiale anche se restano ancora alcuni dubbi.

Il primo fra tutti riguarda il dilemma su quale sarà la squadra e che nome avrà. Molti ipotizzano che il team scelto da Sardara sia l’Esperia Cagliari che tanto bene sta lavorando a livello locale disputando la C Silver. Per quanto riguarda il nome c’è ancora il più totale mistero; probabile l’utilizzo del nome Cagliari Dinamo Lab o Cagliari Dinamo Academy.

Come allenatore verrà richiamata una vecchia conoscenza del basket italico: Markowski. Come consulente ci sarà invece Pozzecco. All’ex giocatore azzurro era stata proposta la panchina del nuovo club ma l’ex Cedevita ha rifiutato attendendo nuove offerte.

La D-League in Italia

Il rapporto che intercorrerà tra Dinamo Sassari e la nuova squadra cagliaritana sarà simile a quello che intercorre in America tra squadre NBA e di D-League. Negli USA infatti le franchigie della massima lega americana hanno la facoltà di possedere un team satellite dove far crescere giovani ed esuberi di rosa nella lega di sviluppo. Nel nuovo club cestistico di Cagliari infatti la Dinamo Sassari manderà i propri giovani; i ragazzi avranno così la possibilità di giocare in una realtà competitiva senza eccessivi limiti di minutaggio. Una grande operazione quella condotta da Stefano Saradara che potrebbe presento diventare l’apripista di un nuovo modo di intendere la pallacanestro italiana.