Calciomercato Roma, Petrachi alza il muro: “Non vendiamo Zaniolo e Pellegrini”

156
Cessione Roma Friedkin
( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Calciomercato Roma Petrachi alza il muro

Zaniolo rappresenta un po’ il giocatore che emoziona i tifosi, noi faremo di tutto per trattenerlo. Credo che la linea sia quella, poi il calciomercato mette davanti a tante difficoltà e situazioni contingenti, ma la volontà è quello di mantenere i nostri big”. Lo ha dichiarato Gianluca Petrachi, direttore sportivo della Roma, ai microfoni di Sky Sport, sul futuro del centrocampista, oggetto del desiderio di molte big. Richieste anche per Lorenzo Pellegrini: “Ha una clausola rescissoria, ma è un ragazzo molto legato alla Roma. Anche se l’importo della clausola rescissoria viene versato ma il giocatore decide di non andare, è libero di poter rimanere. Ho pochi dubbi su di lui, sul fatto che possa pensare di lasciare la Roma in questo momento. Ha visto la credibilità del club e quanto sia cambiato nell’ultimo anno, e pensoha aggiunto il dirigenteche voglia credere nel progetto che è stato portato avanti quest’estate”.

Calciomercato Roma Petrachi vuole trattenere Smalling e Mkhitaryan

Quelli di Smalling e Mkhitaryancredo che, come confermato anche dai numeri, siano stati due prestiti vincenti. Purtroppo Henrikh l’abbiamo perso per un po’ di tempo per dei problemi fisici, ma si trova bene da noi così come Smalling: la moglie è molto contenta di stare a Roma. Il club farà di tutto per tenere entrambi i ragazzi, soprattutto per la loro volontà di rimanere”. Lo ha dichiarato Gianluca Petrachi, direttore sportivo della Roma, ai microfoni di Sky Sport. “Poi se ci riusciremo lo vedremo più avanti, ma sento di avere entrambi i giocatori accanto”, ha aggiunto.

Il futuro di Petrachi

“Le voci su una mia partenza? Dispiace sempre quando strumentalmente escono fuori delle notizie. Io purtroppo sono una persona scomoda in questo ambiente perché non regalo niente a nessuno dal punto di vista mediatico. Sono un tipo riservato, che cerca di fare bene il suo lavoro con la massima trasparenza. In un ambiente come Roma non è semplice, perché presenta tante insidie. Il fatto che mi abbiano bacchettato e continuino a farlo, mi ha permesso di essere ancora più intransigente con me stesso”. Parole di Gianluca Petrachi, direttore sportivo della Roma, in un’intervista a Sky Sport. “Vado serenamente avanti per la mia strada. Poi che il mio tempo qui è finito, dovranno essere Pallotta e Fienga a dirmelo”, ha sottolineato il dirigente giallorosso. “Al momento ho la fiducia della società. A Roma ne hanno spappolate tante di persone, se in 20 anni non si è vinto nulla qui è anche a causa di questi problemi, che non sono legati alla tifoseria, che è passionale e sentimentale. A me le sfide piacciono. A Torino ciclicamente si diceva che l’anno successivo sarebbe arrivato un altro direttore sportivo, ma alla fineha aggiuntosono rimasto 9 anni e ho deciso io di andarmene. I compromessi non mi piacciono. Vedremo cosa succederà”.

Il fattore Fonseca

Fonseca è preparato e capace, una persona di spessore, intelligente oltre la normalità, ma è entrato nel campionato italiano e devo aiutarlo a capire le caratteristiche della Serie A. Se questo avviene anche con dei confronti forti ben venga”. Lo ha dichiarato Gianluca Petrachi, direttore sportivo della Roma, ai microfoni di Sky Sport. “Il mio rapporto con la squadra e con il tecnico? Qualcuno dice che è brutto perché all’intervallo di Sassuolo-Roma dove si perdeva 3-0 al primo tempo, in un momento così difficile, mi sono sentito di dire due paroline alla squadra. L’ho sempre fatto e lo farò sempre”, ha chiarito il dirigente. “Era il momento in cui bisognava guardarsi in faccia, poi avendo fatto il calciatore certe dinamiche le capisco. Dovevano tirare fuori gli attributi cercando di salvare la faccia, perché si stava perdendo anche quella”. “Non ho parlato di tecnica o di tattica”, ha assicurato. “L’allenatore poi ha preso la parola e ha fatto ciò che doveva”.

Giovanni Cardarello
Giornalista Pubblicista, Romano del Quadraro, ma vivo in Umbria fra Spoleto e Terni. Social Media Manager per Lavoro, Giornalista per Passione. Sposato con Ilaria, 3 figli. Seguo il Calcio dal 1975 con ampie frequentazioni nel Basket (NBA, LBA, Rieti e Virtus Roma), nel Volley, nel Rugby, nella Formula 1 e nella MotoGP. Ho visto giocare dal vivo Totti, BrunoConti, Dibba, Scirea, Zoff, Gentile, Cabrini, Tardelli, Antognoni, PaoloRossi, Maradona, Platini, Baggio, Van Basten, Matthaeus, Cafu, Rummenigge, Falcao, Ronaldo, Lollo Bernardi, Ancelotti, Zidane, Del Piero, Pirlo, Buffon, Gardini, Batistuta, Larry Wright, Antonello Riva, Dino Meneghin, Pierluigi Marzorati, Tofoli, David Ancilotto, Roberto Brunamoniti, Domenico Zampolini, Bracci, Mike D'Antoni, Willie Sojourner, Kevin Garnett, Paul Pierce, Ray Allen e Papà Bryant. Dubito vedrò di meglio ma non si sa mai :-)