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Chiellini: “Ho preso più responsabilità grazie alla Serie B. Conte? È uno che ti penetra nell’anima”

L'ex difensore torna a parlare della Juventus

Giorgio Chiellini ph: Fornelli/Keypress

A poco più i 4 mesi dal suo ritiro ufficiale dal calcio giocato, l’ex bandiera della Juventus Giorgio Chiellini è tornato a parlare del suo passato da calciatore e del calcio italiano, tema che ormai da qualche anno tiene banco a causa dell’evidente calo che ha subito negli ultimi 2 decenni, al podcast Passa dal Basement di Gianluca Gazzoli.

Chiellini: “L’anno in B è stato un massacro. Non era scontato che ci rialzassimo”

Nel corso dell’intervista ha avuto modo di approfondire vari temi, come la stagione giocata in B e gli anni di Antonio Conte, e anche del suo ex compagno di Nazionale Daniele De Rossi, attuale allenatore della Roma. Ecco le sue parole:

Sul calcio italiano: “Siamo giunti a un punto cruciale, finché non si raggiunge un accordo comune e si smette di pensare solo ai propri interessi, non vedo una soluzione in vista. Se cominciamo a riflettere adesso, potremmo vedere dei cambiamenti entro cinque anni e spero che ciò accada. Ciò che sto notando è che ogni volta che avremmo potuto fare un progresso, siamo invece andati indietro. Abbiamo bisogno di miglioramenti a tutti i livelli, sia a livello governativo che in termini di accessibilità e infrastrutture. Mi sembra incredibile che Milano e Firenze non riescano a costruire uno stadio. A Roma si stava parlando di uno stadio nuovo quando c’era Totti, se continuiamo così, nemmeno il figlio di Totti potrà giocarci”.

Su De Rossi: “Sono felice il doppio per lui perché dopo l’esperienza alla Spal stava facendo fatica a trovare squadre di livello. Poi non c’è una sola verità: come Daniele non era scarso l’anno scorso, ora non è Guardiola. Serve essere nel posto giusto al momento giusto”.

Gli attaccanti che gli hanno segnato di più: “Quelli che mi hanno segnato più di tutti sono stati Cristiano Ronaldo. Prima che giocasse con me, e Icardi, ci ha segnato proprio tanto. Io con quelli più grossi ho avuto vita più facile, come Lukaku e Ibrahimovic. Nonostante fossero più grandi di me ho sempre fatto valere il mio fisico”.

Sulla Juventus di CR7: “Ho preso più responsabilità grazie all’anno in Serie B: è passato velocemente e bene. E’ stato un massacro a livello economico e finanziario. Non era scontato che ci rialzassimo ma sono stati molto peggio i due anni di fila in cui siamo arrivati settimi. Il primo anno Cristiano Ronaldo aveva una voglia matta di dimostrare che era più forte lui del Real Madrid. Siamo stati sfortunati di aver avuto una serie di infortuni che ci hanno fatto perdere contro l’Ajax perché altrimenti saremmo arrivati fino in fondo e sono convinto che uno come lui ti portava a vincere. Poi negli anni successivi è calato un po’ il livello della squadra e lui andando avanti con l’età non poteva risolvere tutto da solo”.

Su Antonio Conte:Ero uno dei suoi soldati. Lui è una persona che ti penetra nell’anima e ti fa vivere una realtà completamente diversa. Sei disposto a sacrificarti per lui. È molto esigente ogni giorno, sia fisicamente che mentalmente, perché è un sergente molto severo all’apparenza. Tuttavia, riesce a convincerti perché dimostra che alla fine funziona. Con l’età, diventerà ancora meno rigido, grazie all’esperienza all’estero che gli è stata utile. Ora è fuori perché si è reso conto che aveva bisogno di prendersi una pausa. Poi, sono successe alcune cose vicino a lui, come la morte del suo allenatore e di Sinisa. Sono situazioni che ti colpiscono perché non siamo solo macchine.”

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