ESCLUSIVA – Massimo Migliorini, tecnico del FF Lugano: “Il calcio femminile non deve essere un ripiego”

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Massimo Migliorini allenatore FF Lugano

ESCLUSIVA – Intervista a Massimo Migliorini, allenatore del Football Femminile Lugano

Massimo Migliorini, l’allenatore del Football Femminile Lugano, si racconta in esclusiva per SportPaper. Il tecnico, che a stagione in corso ha preso le redini della squadra svizzera, ha dovuto affrontare qualche avversità di troppo: “Per alcuni problemi sui tesseramenti delle giocatrici extra UE abbiamo giocato 10 partite su 16 con una formazione U19 lasciando così grandi vantaggi alle avversarie“.

La società bianconera però può comunque contare su strutture di prim’ordine. Una base importante per poter continuare a lottare per obiettivi importanti: “Il club dispone di un fantastico centro sportivo sfruttato sia per gli allenamenti che per le partite. L’evoluzione societaria credo che potrà portare ulteriori miglioramenti e far avvicinare la squadra alle eccellenze europee“.

L’obiettivo della stagione resta permanenza nella massima serie poi ci sarà tempo per guardare al futuro, sempre con grande fiducia: “In Svizzera il campionato è molto fisico e non ci sono grandi differenze tra le squadre anche se il tasso tecnico è inferiore a quello della Serie A italiana. Noi siamo concentrati sul nostro scopo che è quello di mantenere la LNA. Vedremo anche come si svilupperà la questione societaria e solo dopo si potrà pianificare la prossima stagione“.

Massimo Migliorini Un allenatore “in quarantena”

Il covid-19 ha messo in stand-by ogni cosa, dalla vita quotidiana all’attività sul campo. Massimo Migliorini però non lascia le sue ragazze nemmeno durante questo periodo di quarantena: “In accordo con lo staff, abbiamo dato un piano di allenamenti da svolgere a casa con esercizi di potenziamento muscolare e prevenzione. E, visto che in Svizzera si può fare, abbiamo aggiunto anche 4 uscite di corsa settimanali”. Ma non è finita qui: “Ogni settimana inseriamo un esercizio di skill tecnico o coordinativo da poter fare ovunque“.

Sulla possibile ripresa del campionato, invece, il mister non si sbilancia: “La gestione della emergenza in Svizzera è differente rispetto all’ Italia, si fanno tante ipotesi ma nessuno sa con certezza cosa succederà. Sicuramente, se si dovesse riprendere, sarà un campionato totalmente falsato. Si sono interrotti i ritmi di lavoro in questa sosta forzata senza dimenticare che tante ragazze hanno lasciato le proprie squadre per tornare a casa. In più, in questo periodo, ci sono state società che hanno potuto beneficiare dello stop per recuperare giocatrici infortunate“.

Se si optasse per tornare in campo però poi ci sarebbe da tenere in considerazione l’alto numero di partite da giocare senza interruzioni: “Non dobbiamo dimenticarci che in Svizzera i campionati solitamente partono a metà agosto e questo significherebbe giocare senza pause da maggio al 10 dicembre circa. Troppo”.

Nel segno dell’azzurro dell’Italia

Massimo Migliorini nella sua carriera è stato anche il CT delle giovanili dell’Italia. Alla guida delle azzurrine U17 sono arrivate grandi soddisfazioni: “Avevo giocatrici straordinarie e spero possano avere grandi carriere. A loro ma anche le calciatrici che ho avuto in U16“.

Massimo Migliorini

Le sue formazioni hanno tenuto testa alle migliori nazionali europee ma il gap da colmare resta ancora ampio: “Sicuramente abbiamo bisogno di più praticanti. Le metodologie di allenamento sono ottime e i grandi club professionistici lavorano in modo eccezionale ma devono poter selezionare tra più giocatrici“.

Il divario è frutto di un problema soprattutto culturale che si fa ancora più ampio con gli Stati Uniti: “La questione è sempre la stessa, negli USA hanno più di 2 milioni di praticanti tra cui fare selezione. Dai 15 anni in poi, le migliori giocano in campionati di alto livello con le coetanee, in partite tutte tirate e intense. Ovvio che poi in America tutti sappiano citare la formazione della nazionale femminile, hanno vinto 4 mondiali ed è giusto che siano seguite da tanti tifosi“.

Una carriera tutta al femminile

Massimo Migliorini nel suo palmares da allenatore può vantare una carriera tutta nel mondo del calcio femminile. Un movimento che tanti suoi colleghi vedono come inferiore e c’è anche chi lo vede come fosse un declassamento. Un’idea totalmente sbagliata: “La mia prima esperienza in panchina è stata proprio nel femminile e mi sono trovato benissimo. Vorrei continuare ancora per molti anni, se possibile, in questo mondo”.

Allenare le ragazze porta tante soddisfazioni e nello stesso tempo ti fa migliorare sia come professionista che come persona” continua il tecnico del Lugano che conferma quanto detto anche dall’ex allenatrice del Milan: “Sono assolutamente d’accordo con Carolina Morace, il femminile non ha bisogno degli allenatori falliti nel maschile. Ben vengano ottimi professionisti che vogliono mettersi in gioco in una nuova categoria“.

Si parla molto di professionismo nel calcio femminile ma ancora la strada da percorre è lunga. Massimo Migliorini ha le idee chiare su cosa servirebbe affinché il movimento possa continuare ad avere più appeal: “Ci sono persone più competenti di me che stanno studiando questo aspetto. Nella mia semplicità, potrei dire che più partite vengono trasmesse in TV e meglio è. Ma la qualità dei match deve essere alta e oggi la nostra Serie A non lo garantisce visto il divario tra le prime 5 e le altre squadre“.

Diletta Barilla
Diletta Barilla, redattore di SportPaper.it esperta di calcio femminile