ESCLUSIVA – Tiziano Crudeli: “Ecco il nuovo Milan…”

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Ai microfoni di sportpaper.it il noto giornalista di fede rossonera, Tiziano Crudeli, parla del suo Milan e delle svolte societarie che interessano al club rossonero. Di seguito l’intervista completa:

Crudeli, il campo parla di un Milan in caduta libera…
Mi sono reso conto dei limiti di questa squadra non solo nell’ultima partita. Ritengo che i giocatori del Milan non siano poi così scarsi, valgono più di quanto in realtà dice la classifica. Ci sono state varie cose che hanno determinato questa situazione: dagli errori della società fino all’inesperienza di Inzaghi – che ha le sue colpe – e ai numerosi infortuni che hanno depauperato l’organico. Tutti questi fattori hanno causato l’attuale situazione. Riguardo all’ultima partita, il 3-0 patito a Napoli, c’è da dire che nei primi 45 minuti il Milan ha avuto coraggio e dal punto di vista difensivo se l’è cavata; poi, però, sono venuti fuori i limiti e quel risultato ci sta tutto.

Ha in mente un allenatore con capacità tali da far ripartire davvero il Milan?
Se dovessi scegliere io personalmente opterei per Conte, ammessa e non concessa la fattibilità della cosa. Si sono fatte anche delle altre ipotesi che condivido: ad esempio, Marcello Lippi direttore sportivo con un allenatore di sua fiducia che mi dicono essere Fabio Cannavaro, attualmente al Guangzhou, coadiuvato da Gattuso come secondo. Pare, però, che Rino non abbia accettato perché non condivide la gestione societaria attuale.

A proposito di società, doveroso parlare di Mr. Bee: che ne pensa?
Siamo arrivati ad una situazione tale che bisogna trovare obbligatoriamente nuovi finanziatori, la formula per la cessione – parziale o totale – la scelga Berlusconi. Ci vogliono soldi, bisogna estinguere un debito di 300 e passa milioni, 91 milioni di passivo societario e 254 milioni di debiti con le banche. Tutto questo dovendo costruire anche il nuovo stadio. Al momento, per tutta una serie di motivi, lo stato della società non consente di coprire queste operazioni per cui c’è bisogno di nuovi finanziatori per azzerare i debiti, fare un’ottima campagna acquisti e tornare competitivi.

Si è parlato di Paolo Maldini in questa riorganizzazione societaria.
Prendendo singolarmente Maldini, Baresi, Inzaghi, penso siano stati grandi giocatori e permane un ricordo straordinario delle loro imprese. Tuttavia, l’esperienza di quest’anno così come quella dello scorso con Seedorf mi hanno dimostrato che un grande giocatore non diventa sempre un altrettanto bravo dirigente o allenatore. Ho delle riserve: il nome è straordinario ma ho dei dubbi sul fatto che possa effettivamente risolvere tutti i problemi rossoneri, perché anche Maldini è inesperto nel ruolo di dirigente.

Adriano Galliani e Barbara Berlusconi sono una coppia vincente?
Nelle aziende ci sono più dirigenti che si occupano di determinati settori; il calcio è un’azienda e pertanto va gestita come tale. C’è un settore commerciale assegnato alla figlia del Presidente, mentre quella tecnica è stata assegnata a Galliani che è certamente un grande esperto. Bisogna mettere a disposizione soldi per poter realizzare determinati programmi. Io non sono contrario ad una distribuzione degli incarichi all’interno della società, poiché ribadisco che il calcio è un’azienda e va gestito con questi criteri.

Un pensiero su Max Allegri, che Lei conosce bene e ora vede in cima ad ogni competizione con la Juventus: se lo aspettava?
Sinceramente no, anche perché io sono stato molto critico con Allegri nel suo ultimo periodo al Milan, quando i rossoneri non riuscirono a vincere il secondo scudetto di fila quando potevano contare su un margine di vantaggio ad otto giornate dalla fine proprio ai danni della Juventus. Avevo delle grosse riserve, ma devo ricredermi: non sta facendo bene, ma benissimo sia in campionato sia in Champions League, soprattutto dopo ieri sera. Con il Real Madrid ha dimostrato di trovare le soluzioni ideali per metterli in difficoltà, dunque onore al merito e complimenti a Massimiliano Allegri.

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