Finals NBA: black-out Cavs, Curry e Durant trascinano i Warriors

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Warriors

Questa notte si è giocata Gara 1 delle Finals NBA. La vittoria è andata ai Golden State Warriors, padroni di casa, con un netto 91-113. I Cleveland Cavs incassano quindi la loro seconda sconfitta in questi playoff, mentre i californiani sono ancora a zero.

 

I Cavs devono ritrovarsi

Primo quarto ben giocato, secondo così così ma ancora a contatto, poi il buio. La partita dei Cavs è stata una lenta involuzione, precipitata in un disastroso terzo quarto che li ha condannati alla sconfitta. Gli uomini di Tyronn Lue hanno segnato la miseria di 39 punti nei 24 minuti finali, cifre non degne del miglior attacco di questi playoff.

Più delle 20 palle perse, frutto perlopiù di deconcentrazione e di errori di foga per tentare il recupero ma comunque eliminabili, pesano sulla partita le 0 palle rubate. Questo è il chiaro segnale della mancanza di cattiveria agonistica, i Warriors hanno messo in campo troppa grinta in più. La sensazione dunque è che i Cavs debbano ancora attaccare la spina: la vittoria in rimonta dello scorso anno è stata un’impresa non facilmente ripetibile, meglio non mettersi nelle stesse condizioni.

Nel buio, c’è comunque qualcosa di buono. Nonostante una partita non sufficiente di molti uomini chiave (Thompson su tutti), i Cavs sono riusciti a non deragliare per i primi 24 minuti contro dei Warriors decisamente sul pezzo.
È davvero difficile dare un giudizio tecnico su una partita quasi non giocata. La sensazione è che, a pieno regime, i Cavs possano riuscire a pareggiare la serie. Servirà tutta la loro forza mentale per ritrovarsi, le Finals dell’anno scorso ci hanno insegnato che Lebron James e compagni non si perdono mai d’animo.

Golden State Warriors sul velluto

Dopo qualche patema iniziale, i Warriors hanno controllato la partita. Coach Brown può sorridere: contro le aspettative di molti, tutti gli effettivi dei Warriors hanno dato delle buone risposte in campo, la panchina c’è. Qualcuno però non si è divertito alla festa. Come nelle fila dei Cavs, anche qui il peggiore è stato Thompson: Klay non ha trovato ritmo e ha chiuso con un misero 3/14 dal campo e tante forzature.

Continuano le buone notizie: più di metà dei punti della squadra sono arrivati da Curry e Durant. Niente di strano? Forse no, ma di certo a due giocatori spesso definiti “senza personalità” fanno davvero bene prestazioni come le loro: doppia-doppia di Steph, 28 punti e 10 assist con 6 rimbalzi, e 38 punti in 38 minuti per KD, con 8 assist e 8 rimbalzi.

La difesa dei Cavs ha concesso molti punti facili in penetrazione per coprire gli scarichi, scelta discutibile e che questa notte ha certamente premiato i Warriors. Questo però ha rilevato un problema: se Curry e Durant hanno tirato molto bene da 3 (6/11 Steph e 3/6 KD), Green e Thompson hanno sommato un 1/10 poco confortante. Se Klay diventa così facilmente difendibile e Green è davvero così battezzabile, basterà poco ai Cavs per sistemare la coperta senza restare al freddo.

Cosa aspettarsi da Gara 2

Innanzitutto mi aspetto una partita per 48 minuti. C’è stata troppa differenza tra primo e secondo tempo, bisogna capire se pesano più i demeriti dei Cavs o i meriti dei Warriors, propendo per i primi.

Difficilmente i Cavs si faranno trovare di nuovo così spenti. Questa notte Love ha preso 21 rimbalzi, James 15, Thompson solo 4. L’atletismo di TT sotto canestro sarà decisivo per rallentare il ritmo forsennato dei Warriors, deve assolutamente iniziare la serie. Con un Thompson ritrovato, Golden State potrebbe dover dare più minuti ai suoi centri per arginarlo. Mc Gee in particolare ha avuto un impatto davvero notevole nonostante i soli 6 minuti giocati: lui è l’uomo giusto per rispondere all’atletismo dei Cavs sotto le plance.
Se Golden State peccherà di sufficienza, come successo altre volte in passato, Cleveland dovrà pareggiare la serie. Se la partita sarà giocata alla pari, vedo ancora avanti i Warriors.