Tennis, Andrea Gaudenzi e l’intervista rilasciata al sito dell’ATP

Il presidente ATP è stato intervistato dal sito ufficiale del circuito.

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ATP EASTBOURNE Cecchinato finale

Tennis, Andrea Gaudenzi (presidente ATP) ha fatto un bilancio dell’ultimo anno di tennis internazionale.

Dal 1 gennaio 2020, per la prima volta nella storia, l’ATP non ha un presidente anglofono. Infatti a capo dell’associazione che riunisce i giocatori professionisti del tennis maschile di tutto il mondo (nata nel settembre 1972) c’è un italiano, Andrea Gaudenzi. Nella sua esperienza da tennista raggiunse il 18° posto nel ranking e fu protagonista della corsa azzurra in Coppa Davis nel 1998 persa in finale contro la Svezia, nonostante una carriera contrassegnata da tanti infortuni. Ha vinto anche tre titoli Atp. Dopo il ritiro nel 2003, Gaudenzi, laureato in Giurisprudenza, è stato dirigente, manager e imprenditore.

Come sono andati gli ultimi 12 mesi da presidente dell’ATP?

È stato un anno che nessuno avrebbe potuto prevedere. La stragrande maggioranza del nostro tempo è stato passato a gestire la crisi e superare gli ostacoli creati dalla pandemia con l’obiettivo di portare avanti i tornei del Tour. Le circostanze sono state estremamente impegnative e tutti abbiamo dovuto affrontare dei problemi. Tuttavia, a un anno dalla cancellazione di Indian Wells 2020 penso che possiamo essere orgogliosi di ciò che il nostro sport ha raggiunto e dello spirito di cooperazione che ha reso possibile andare avanti nonostante questo momento così difficile. Siamo riusciti a preservare il maggior numero possibile di eventi dalla ripresa del Tour nell’agosto 2020, dando comunque priorità alla salute e alla sicurezza delle persone.

Al di là della pandemia, comunque, abbiamo fatto progressi in diverse aree chiave. Quando ho iniziato il mio mandato, nel gennaio del 2020, ho messo a punto un chiaro Strategic Plan per l’ATP e per il tennis in generale. Si tratta di un grosso progetto che andrebbe a toccare il calendario, il montepremi, la redistribuzione dei profitti fra giocatori e tornei, la categorizzazione dei tornei stessi, l’aggregazione dei diritti TV, e la gestione dei dati personali degli appassionati.L’aspetto fondamentale del progetto sarebbe la creazione di trasparenza e fiducia reciproche fra i nostri membri per far sì che la nostra struttura funzioni. Sono ancora convinto che questo piano condurrà il nostro sport verso un futuro luminoso.”

I giocatori sono stati colpiti da significativi tagli ai prize money dalla ripresa del Tour in agosto. Anche le condizioni in cui competono, tra cui rigide quarantene internazionali e riduzione del personale di supporto consentito nei tornei, mettono a dura prova la loro salute mentale e fisica. Che cosa si sta facendo per aiutarli?

I giocatori devono affrontare lunghi periodi in ambienti controllati e con meno membri dei rispettivi team ad accompagnarli. Questo richiede una grande forza mentale ed influisce sulla loro preparazione. Il periodo di quarantena a Melbourne quest’anno è stato particolarmente restrittivo, e stiamo assistendo in queste ultime settimane, tra infortuni e problemi vari, all’impatto che questo ha causato per i giocatori. A ciò si aggiunge il fatto che hanno dovuto accettare tagli economici – questo fa capire quale situazione difficile ed incerta stiano affrontando. La loro resilienza è stata impressionante.

Abbiamo fatto del nostro meglio per aiutarli. L’anno scorso, gli organi direttivi hanno consegnato oltre 20 milioni di dollari in pagamenti di supporto a giocatori e tornei, su una scala “dal basso verso l’alto” per aiutare i più bisognosi. L’ATP ha recentemente annunciato un pacchetto di supporto che include fino a 5,2 milioni di dollari per aumentare i livelli minimi di montepremi degli ATP 250 e 500 fino alla metà dell’anno. I fondi sono stati principalmente reindirizzati dall’ATP Bonus Pool – una mossa sostenuta da giocatori di alto livello a supporto di tutti gli altri. Abbiamo anche lavorato in collaborazione con i tornei del Grande Slam per mantenere invariati i montepremi pre-pandemia – un contributo importante considerando i ricavi ridotti e le spese aggiuntive che hanno sostenuto. In questa stagione, siamo sulla buona strada per mantenere il 77% dei livelli complessivi di montepremi 2019, e tale numero dovrebbe salire con l’aumento delle presenze dei fan, si spera, nella seconda metà della stagione tennistica. Stiamo anche investendo quasi 14 milioni di dollari nel sostenere l’ATP Challenger Tour, che è fondamentale per supportare i giocatori con una classifica più bassa. Siamo orgogliosi che nel primo trimestre si disputeranno 32 eventi Challenger contro i 40 del primo trimestre del 2019, inclusi quattro eventi CH125 del livello più alto. Nel complesso, da agosto 2020 a febbraio 2021 i giocatori classificati 51-250 hanno per lo più mantenuto o aumentato i loro guadagni dallo stesso periodo nel 2019/2020. Rispetto al biennio 2016/2017, tutti hanno aumentato i loro guadagni di oltre il 50%.

Le riduzioni sono state invece concentrate in cima alla classifica, permettendoci di proteggere chi è meno in grado di assorbire un colpo finanziario. I migliori giocatori meritano un enorme credito per il sostegno che hanno dato durante tutto questo processo. Sul fronte della salute mentale, siamo lieti di aver stabilito diverse partnership e creato servizi di supporto come Headspace, oltre a un servizio di consulenza anonimo per atleti professionisti chiamato Sporting Chance. È un inizio e sappiamo che occorre fare di più. Abbiamo recentemente annunciato un ulteriore piano che consentirà ai giocatori di portare ulteriori membri dello staff ai tornei, un aiuto non indifferente per ciascuno di loro.

Samuel Tafesse
Samuel Tafesse - Giornalista Sportivo | Komunicare Editore