Giro d’Italia, tappa 5: un’altra impresa di Ganna. Highlights

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Giro d’Italia, la tappa di oggi

È abituato a stare da solo e a spingere a più non posso verso il traguardo. Per Filippo Ganna è la normalità rincorrere il tempo ed esserne inseguito, l’ha mostrato alla cronometro di Palermo. Ha vestito la maglia rosa per due giorni e poi l’ha dovuta abbandonare per aiutare il capitano Thomas in difficoltà. Il britannico forse è uno dei migliori esempi da cui sta imparando: come lui, ex campione su pista, poi trasformato in fuoriclasse su strada. Ganna sembra proprio andare verso quella direzione. È appena il suo primo Giro d’Italia, eppure ha già vinto due tappe. La prima, a cronometro, seppur conquistata in maniera imperiosa, era quasi una formalità. Il successo di oggi invece è un trionfo dell’imprevedibilità, della follia e della cieca fiducia nei propri mezzi, pilastri del ciclismo. Del resto, Ganna è proprio una colonna di questo sport: fisicamente (193 centimetri per 86 chili), ma anche dal punto di vista metaforico perché se n’è infischiato del freddo pronostico. Non sembrava guardare ogni secondo ai watt, anzi, non sapeva neanche quanto era distante dal gruppo, visto che la radiolina l’aveva abbandonato. Ha fatto una grande impresa perché è partito in fuga tirando Salvatore Puccio. La Ineos si è ritrovata nella stessa condizione del Tour: senza un vero capitano, sta cercando di inviare in fuga più uomini possibile alla caccia della vittoria di tappa. In Francia addirittura Carapaz e Kwiatkowski superarono il traguardo insieme. Oggi invece Ganna ha fatto tutto da solo perché il compagno di squadra non ce l’ha fatta a tenere il suo passo in salita. Non sono riusciti a stargli dietro nemmeno l’esperto mondiale di fughe Thomas de Gendt e lo scalatore puro Rubio Reyes. Entrambi scattavano senza soluzione di continuità, ma distanziando solo di pochi metri il piemontese, che saliva al proprio ritmo. Una velocità impressionante e una costanza disarmante l’hanno fatto arrivare da solo in cima al valico di Montescuro. I punti conquistati al GPM gli valgono pure la maglia azzurra. Un cronoman scalatore? Un’apparente contraddizione in termini, che però la Ineos ha già sperimentato in modo vincente con Wiggins e Thomas. Gli studi dicono che non dovrebbe farcela in salita contro corridori più piccoli e leggeri, eppure va più forte Filippo Ganna perché alla fine le gambe sono l’unico fattore che fa la differenza. Se non si è in forma si resta a ruota, sennò può saltare fuori l’impresa, anche da chi non sarebbe adatto. O lo sta diventando.

Giro d’Italia, la sintesi della tappa

Giro d’Italia, la tappa di domani

Un sasso lanciato si muove di moto uniformemente accelerato. Di solito si studia velocemente nelle ore di fisica a scuola dimenticandolo con altrettanta rapidità. Tuttavia ora torna utile perché si spostava di moto uniformemente accelerato anche Mario Cipollini che, grazie alle sue progressioni inarrestabili, detiene il record di tappe vinte al Giro d’Italia. Tra i 42 trionfi, ha alzato due volte le braccia al cielo nella città d’arrivo di domani. Matera è l’unico posto al mondo dove si dice Sassi e non si pensa al lancio, alla fisica e a Cipollini, ma ad un patrimonio mondiale dell’umanità.

Fabiano Corona
Fabiano Corona, redattore di SportPaper.it e di Sport Paper TV, esperto di calcio italiano ed estero