Il gol a Zoff, poi il dramma: la storia maledetta di Paul Vaessen

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Il gol a Zoff, poi il dramma: la storia maledetta di Paul Vaessen

Per raccontare la parabola triste di Paul Vaessen si deve partire dal suo momento di massimo splendore. Sono circa le 22.15 del 23 aprile 1980 quando un giovane semi sconosciuto attaccante dell’Arsenal inchioda, alle spalle di Dino Zoff, un cross di Rix e regala ai Gunners la finale di Coppa della Coppe contro il Valencia. Un colpo basso per i bianconeri che all’andata ad Highbury, si erano fatti raggiungere sull’1-1 solo a 5 minuti dalla fine, ancora da un’altra zuccata, quella di Frank Stapleton. E allora, in un Comunale di Torino stracolmo ed affranto, tutti a chiedersi: ma chi è questo che ci ha mandati all’inferno? E’ uno che il diavolo lo ha già incontrato e nell’inferno ci finirà presto con tutti i piedi, purtroppo.

La Storia di Paul Vessen 

Nato a Gillingham nel 1961, figlio di un ex giocatore del Millwall, Vaessen entra a 16 anni nelle giovanili dell’Arsenal ed esordisce nella serie A inglese all’epilogo del campionato 1978-79 contro il Chelsea. Per lui, giovane di belle speranze, spazio se ne trova poco se è vero che in quattro stagioni collezionerà nel massimo campionato d’Oltremanica solo 32 presenze e sei reti. Poi, nel 1982, un brutto infortunio ad un ginocchio lo costringerà a lasciare il calcio, spingendolo in uno stato di prostrazione dal quale, spesso, si alienerà assumendo sostanze stupefacenti. Nel frattempo, della notte di Torino, nella mente di Vaessen restavano solo vaghi ricordi, in mezzo a un presente fatto di lavoretti precari, un doloroso divorzio e un tentativo di rapina. Il gorgo della droga lo avviluppò, poi, sempre più, tanto che l’8 agosto 2001 verrà trovato morto nella casa che divideva con il fratello a Bristol, ad appena 40 anni. Il calcio, come spesso accade per qualsiasi spettacolo, fa presto a dimenticare: l’oblio avvolge i grandi protagonisti del palcoscenico, figuriamoci le controfigure assurte al ruolo più importante per un attimo appena. E così, solo dopo mesi il quotidiano “The Observer” rivelerà l’identità di quell’uomo trovato morto in un modesto appartamento di Bristol con, si legge nel referto del medico legale, “un’elevata quantità di droghe nel sangue” : era Paul Vaessen. Eroe per una notte, che dalle luci della ribalta era stato forse accecato, per finire presto avvolto dalle tenebre della sofferenza.