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Inchiesta Prisma, nuovi guai per la Juventus | Gli aggiornamenti

Spunta la "Carta Mandragora", nuovi guai per i bianconeri

Juventus
MAURIZIO ARRIVABENE, ANDREA AGNELLI, PAVEL NEDVED E FEDERICO CHERUBINI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Inchiesta Prisma, spunta la “Carta Mandragora”

Nuovi guai per la Juventus, ad un mese dall’udienza preliminare fissata al 27 marzo, gli inquirenti starebbero allargando le indagini su alcuni accordi segreti con i club su diverse cessioni. Secondo quanto riportato da Repubblica, la Juventus avrebbe avuto accordi con altri club, quali Udinese e Atalanta, a cifre differenti da quelle dei contratti depositati in Lega, ufficializzati da alcune scritture private, con lo scopo di “far quadrare i conti”.

Inchiesta Prisma, da Mandragora a Romero: tutti i casi sotto indagini

Gli inquirenti si sarebbero soffermati principalmente sulla questione legata al passaggio di Rolando Mandragora dalla Juventus all’Udinese. Il giocatore era stato acquistato dai friulani nell’estate 2018 ad una cifra totale di 20 milioni (fruttando ben 13,7 milioni alla Juventus), salvo essere riacquistato dalla società bianconera per 10 milioni di euro (a cui si aggiungono 6 di bonus) a seguito dell’infortunio al ginocchio. Il calciatore, dopo il “ritorno alla Juventus”, è stato lasciato in prestito all’Udinese. Si indaga su quello che sarebbe un accordo segreto per la recompra che ha portato la Procura a sentire le testimonianze di Mandragora, del padre-agente di Mandragora, Stefano Campoccia, vice-presidente dell’Udinese e Maurizio Lombardo, allora alla Juventus. Secondo quanto riportato, l’operazione avrebbe garantito ai bianconeri di inserire in bilancio la plusvalenza, evitando di segnalare il debito di 26 milioni di euro. Le oltre operazioni sotto l’occhio della procura riguardano accordi con l’Atalanta e gli accordi di riacquisto non segnalati riguardanti Mattiello, Romero, Muratore e Caldara per un totale di 14,5 milioni di euro non inseriti a bilancio. Si attendono nuovi risvolti sulla vicenda.

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