Inter, Conte: “Udinese partita importante, affrontiamo partita per partita”

199

Conferenza stampa di Antonio Conte

Un inizio brillante di stagione quello dell’Inter di Antonio Conte, che nelle prime due gare di Serie A è uscito vincente nei campi di Lecce e Cagliari, e l’intento e’ ovviamente quello di ottenere il tris contro l’Udinese. Ecco le parole del tecnico nerazzurro: “Cerchiamo di partire con il piede giusto, ci attendono 7 partite in 23 giorni – ha detto Antonio Conte – Dobbiamo fare del nostro meglio pensando partita dopo partita. La gara della vita è sabato contro l’Udinese”. Su Sanchez: “Stiamo parlando di un giocatore forte, un giocatore che in passato ha dimostrato tutte le sue qualità, Va riportato ai suoi livelli”.

E’ d’accordo sul fatto che si tratti di una gara particolare dopo le Nazionali?
“E’ sempre particolare preparare la partita dopo la sosta, perché i giocatori arrivano in condizioni diverse, è una situazione diversa rispetto a quando gli alleni per tutto il tempo. Sarà una gara difficile, l’Udinese difende bene, ha gambe e una squadra fisica. Dovremo fare attenzione a Lasagna. L’Udinese è’ una brutta gatta da pelare. Cerchiamo di partire con il piede giusto, ci attendono 7 partite in 23 giorni. Vedremo anche gli altri giocatori a che punto sono”.

Queste gare prima della sosta diranno quali sono le ambizioni?
“Tra queste partite ce ne sono molte impegnative. Non è questione di misurare le ambizioni, ma di fare del nostro meglio pensando partita dopo partita. La partita della vita è sabato contro l’Udinese, vogliamo fare una buona prestazione e tenere alto l’entusiasmo generato. Entusiasmo che va dosato”.

Ti aspettavi di entrare nel cuore dei tifosi in questo modo?
“Sono onesto, mi fa piacere che i tifosi mi abbiano accolto così ma io ho sempre detto che io sono questo nel bene e nel male. Dò tutto me stesso quando inizio a lavorare per un nuovo club. Mi impersonifico, entro totalmente nel club e nella storia del club e cerco di trasferire questo anche ai calciatori”.

Che cosa ti aspetti da Sanchez? E’ la ciliegina sulla torta?
“Stiamo parlando di un giocatore forte, un giocatore che in passato ha dimostrato tutte le sue qualità, che in passato ha vinto e ha giocato in club importanti. Ha qualità, velocità, forza e resistenza. Bisogna fargli riannodare il filo che ha perso in questi due anni al Manchester United. Deve essere un giocatore che va riportato ai suoi livelli. Deve entrare nella nostra idea di gioco, ha iniziato a capire l’intensità che voglio. Adesso si sta allenando e quando sarà pronto di darà una grossa mano”.

Sorpreso da Lukaku. E’ l’unico insostituibile della rosa?
“Romelu è entrato nel pianeta Inter nel miglior modo possibile, con umiltà, disponibilità e con il sorriso. E’ stato importante perché il resto del gruppo ha capito subito e lo ha accolto nella maniera migliore. Oltre ad avere qualità calcistiche importanti ha doti umane. Un ragazzo di valore, buono, che si mette a disposizione della squadra. Durante la partita non deve per forza fare gol, è molto altruista. Il suo primo pensiero è il bene della squadra. E’ un giocatore per noi importante. In rosa un giocatore con caratteristiche simili, anche se non ha la stessa struttura, è Lautaro che può giocare sia da prima che da seconda punta. E’ un calciatore moderno. Nell’eventualità può giocare in coppia con Romelu o con un altro calciatore”.

Lukaku a che percentuale di forma è? Può competere con Ronaldo per il titolo di capocannoniere?
“Romelu sta lavorando, sicuramente sta migliorando la sua condizione fisica. Ha capito cosa voglio da lui e cosa rappresenta per la squadra. E’ una prima punta e i gol gli ha sempre fatti. Non voglio far paragoni con altri calciatori. Ronaldo, insieme a Messi, è il migliore al mondo, un giocatore che ogni anno fa 40 gol. L’importante è che Romelu giochi per la squadra, poi i gol arriveranno”.

Come va l’inserimento di Lazaro e Biraghi?
“Per Valentino c’è stato purtroppo questo infortunio che non mi ha dato l’opportunità di vederlo in gare di un certo livello. Sono stato contento che ha giocato due gare in Nazionale perché ha messo minuti nelle gambe. Ci contiamo tanto, ha nelle sue corde l’uno contro uno oltre a una buona resistenza. Lo abbiamo preso per quel ruolo in fascia, chiaramente lo dovrò testare in una gara ufficiale. Questo accadrà. Lui sta lavorando, viene da un campionato meno tattico rispetto al nostro. Sta entrando nella nostra idea di calcio. Per Biraghi è più semplice perché è cresciuto in questo campionato. Inizia a stare bene, è una buonissima alternativa ad Asamoah insieme a Dimarco. Sono contento della rosa perché è fatta di tanti ragazzi e di giocatori di qualità che hanno grande margine di crescita, io devo essere bravo a farli crescere. Loro ci stanno mettendo disponibilità e questa è la cosa più importante”.

Quali insidie vedi dopo questa partenza in campionato?
“La partenza è stata buona perché abbiamo fatto sei punti nonostante qualche infortunio in avvio. Si percepisce l’entusiasmo attorno a noi e questo è un bene, però come ho detto questo entusiasmo deve essere dovuto al fatto che i nostri tifosi stanno vedendo che si stanno ponendo delle basi importanti per costruire qualcosa di importante al di là del risultato, che è effimero. Puoi vincere, pareggiare, perdere mi auguro di no, ma l’entusiasmo non deve dipendere dal risultato, bensì da quello che si trasmette al tifoso e da quello che stiamo cercando di fare con molta chiarezza. L’immagine che diamo è che c’è chiarezza di idee. Sono arrivati giocatori, ne sono andati via di importanti e questo deve essere l’entusiasmo che stiamo avvertendo, al di là delle due vittorie. Ci aspettano queste sette partite e come ho detto dovremo testare tutti i giocatori della rosa e capire se tutti hanno raggiunto un livello ottimale dal punto di vista tattico e fisico”.

Può presentare Mauro Icardi al pubblico francese che non lo conosce molto?
“Icardi è giusto che si presenti da solo. Gli facciamo un grosso in bocca al lupo. Icardi non fa parte della nostra squadra e non è giusto che io ne parli”.

Come prosegue l’adattamento di Skriniar alla difesa a 3?
“Al di là della difesa a tre o quattro credo che dipende da cosa ti chiede l’allenatore. Io a lui e agli altri centrali è di partecipare molto di più alla manovra e di fare qualcosa di importante, di determinare delle giocate. Non solo di fare i difensori, ma di fare uno step in più che sarà importante anche per il loro bagaglio. Chiedo di essere i registi della squadra. Penso si stia trovando bene, sta lavorando con grande entusiasmo. Con me i difensori non appoggiano solo il pallone a Brozovic, devono prendere iniziativa anche con licenza di sbagliare. Quando lo faranno perché cercano la giocata la colpa sarà esclusivamente mia perché lo chiedo io”.

Con 7 partite in 23 giorni darà fiducia a tutta la rosa? Teme che possa non esserci la giusta solidità?
“Io lavoro con tutti i calciatori sia nella fase di possesso che di non possesso sull’identità tattica per fare in modo che sia i titolari che chi ha giocato meglio sappia cosa fare quando entra in campo. E’ inevitabile che si sta un po’ ignorando un aspetto. Penso che l’Inter sia la squadra che ha cambiato più di tutte tra le top. Stiamo parlando di una squadra che ha ceduto dieci giocatori e ne ha presi nuove. Quando fai questi cambiamenti devi mettere in conto un periodo di assestamento per tutti, soprattutto per i nuovi, considerando anche che c’è un allenatore nuovo. Questo è un punto interrogativo, stiamo lavorando per far sì che diventi un punto esclamativo e per dimostrare che stiamo assorbendo la stessa identità di calcio. Il tempo giocherà a nostro favore”.

In passato ha rigenerato tanti giocatori? Può essere quello che fu Tevez alla Juve?
“Il compito di un allenatore è far rendere un giocatore al massimo. Alcuni top di oggi, quando io sono arrivato non avevano mai vinto. Il mio compito è migliorarli e anche in chi ha già una certa carriera alle spalle come Tevez, o come è per Sanchez ora, riportarli al regime che gli compete. Ad Alexis è successo qualcosa in questi due anni e io dovrò essere bravo con lo staff a riannodare quel filo, al tempo stesso lui dovrà esserlo nel dare totale disponibilità. E’ venuto con grandissimo entusiasmo, sono convinto che lui possa darci qualcosa di importante”.

ph: Scali/Komunicare

Fabiano Corona
Fabiano Corona, redattore di SportPaper.it e di Sport Paper TV, esperto di calcio italiano ed estero