Juve, sei pronta!

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IL COLPACCIO CONTRO IL BARCELLONA HA CONFERMATO I NOSTRI SOSPETTI DELLA VIGILIA. QUESTA JUVE FINALMENTE HA RITORNATA NELL’ELITE DEL CALCIO EUROPEO.

Era attesa al varco. Una sorta di esame di laurea. Il Barcellona, la squadra che maggiormente ha contraddistinto questa prima parte di XXI secolo, come ostacolo per poter saggiarne definitivamente i garretti.

Non solo la Juventus ne è uscita col diploma sottobraccio, ma anche con una lode da sfoggiare come coccarda in una serata dove i catalani hanno – probabilmente – sancito la fine del loro meraviglioso ciclo.

La partitissima dello Stadium era stata preanalizzata su più versanti, facendo perno soprattutto sul duello fra Dybala e Messi. Da una parte un meraviglioso progetto di fuoriclasse, al quale manca(va) un centesimo per fare l’euro, dall’altra semplicemente il miglior giocatore del pianeta, e forse di sempre. Alla “pulga” va concesso l’onore delle armi, dato che della temibilissima MSN è stato l’unico a rendersi degno di vestire la camiseta azulgrana. Ma per la”joya” quella di ieri sera è stata forse la notte della definitiva consacrazione, dove ha svestito i panni dell’eterna promessa per entrare definitivamente nell’empireo dei grandi del gioco.

Poche chiacchiere, per fare il definitivo salto di qualità bisognava confrontarsi con i migliori. Già l’anno passato i bianconeri hanno contribuito pesantemente al quid di brizzolatura sui capelli di Guardiola, facendo tremare tre quarti di Baviera. Questa stagione Allegri ha confermato di disporre di elementi non soltanto funzionali al suo modo di intendere il calcio, che è uno e trino, ma anche il livello di maturità raggiunto da tutta la Juventus, grazie anche al suo lavoro, ha trovato cassa di risonanza in campo, con una prestazione da urlo.

Certo, c’è il ritorno e lo spettro di un’ altra remuntada a Vinovo lo hanno sempre ben presente. Ma, oggettivamente, la Juve come club infarcito di classe e storia è di ben altro pedigree rispetto a un PSG che può soltanto far valere l’arroganza del dinero contro avversari di ceto inferiore.

La partita di Napoli, guardinga e forse troppo sbertucciata dai soliti cervelloni da salotto, è stata un ottima occasione per saggiare ulteriormente le condizioni caratteriali di una squadra che al “Camp Nou” difficilmente menerà le danze, piuttosto seguirà i passi di chi condurrà il ritmo, facendo attenzione a non inciampare. Questa Juve sa soffrire, e chi sa soffrire è bravo a difendersi per poi pungere come il più infido degli scorpioni.