La Lazio scende dall’Europa League alla fermata Sofia, contro il Ludogorets è 3-3

158

Nove gradi nel tardo pomeriggio invernale di Sofia con cielo coperto da nuvole sparse. Il clima giusto per una partita di calcio, il clima giusto per tentare la rimonta. La Lazio si presenta in casa del Ludogorets con il fardello della sconfitta per 1-0 dell’Olimpico, per continuare il sogno Europa League Reja deve spingere i suoi alla vittoria.

La Lazio si schiera con Perea, Keita e Candreva come trio offensivo; Onazi, Ledesma e Biglia al centro del campo, in Porta torna Marchetti. Pronti via e Keita, vero gioiello delle aquile, approfitta del disimpegno errato dei bulgari e infila il portiere avversario dopo uno scontro. 18 secondi appena e la Lazio ha pareggiato i conti dell’andata. Keita è ispirato e lancia Ledesma, il tiro del capitano lambisce il palo. I biancocelesti giocano molto bene, un paio di fuorigioco li fermano, poi il solito Keita va via sulla fascia e mette in mezzo per Candreva che spizza di testa ma niente da fare, para Stoyanov. Marcelinho prova a trascinare i suoi e risponde all’estro di Keita, due occasioni per il brasiliano, tutte pericolose ma fuori dallo specchio. La Lazio cerca di controllare ma soffre le incursioni sulla fascia di Minev, capace di andare al tiro o al cross. Lo stesso Minev patisce però in difesa le sgroppate di Candreva, su quella fascia si gioca la gara. Dopo 40’ di pressing alto i laziali rifiatano, ma Keita è scatenato, fa tutto da solo scarta un paio d’avversari, poi Moti lo stende e si becca un giallo. 42’: Punizione dal limite, va Candreva, destro altissimo. Dopo 45’ minuti finisce il primo tempo, gara aperta, Lazio avanti con un Keita in versione super. Possesso palla a favore del Ludogorets per 55%.

La Lazio parte subito forte, azione di Candreva che serve Perea tutto solo, ma il colombiano non arriva sulla palla. Biancocelesti che giocano per chiudere il match; in gran spolvero Candreva. Al 54’ gli sforzi laziali vengono ripagati: grande break di Onazi che scambia con Perea, poi palla di nuovo all’attaccante che infila il portiere bulgaro. 2-0 per la Lazio. Il Ludogorets non ci sta e a spingere i suoi ci pensa Bezjak, la punta prima grazia Marchetti colpendo il palo, poi al 68’ salta netto Biava e spinge la sfera in rete. 2-1 partita riaperta. Pericolo per la Lazio al 71’: Marchelinho va via sulla fascia e mette un cross per il solissimo Misidjian, per fortuna dei romani quest’ultimo non ci arriva e Radu può rifugiarsi in corner. Reja e i suoi in difficoltà, esce allora Perea ed entra Klose. Al 78’ pareggio dei padroni di casa: tiro da casa sua di Zlatinski, Marchetti indeciso non controlla, la palla rimbalza sulla linea e l’assistente d’area convalida il goal. 2-2, proteste laziali. Le preghiere biancocelesti si affidano a Miroslav Klose. Il tedesco prima sbaglia con un colpo di testa debole, poi all’ 81’ corregge in rete la respinta sulla capocciata di Biglia parata da Stoyanov. 3-2 partita da cardiopalma. Reja si copre: fuori Keita dentro Gonzalez. Il Ludogorets non muore mai, lancio lungo su cui si avventa Juninho, saltato Konko e Marchetti con troppa facilita, pallone tra i pali biancocelesti. 3-3 la Lazio torna all’inferno. I bulgari resistono ai 3’ di recupero e rispediscono a casa le aquile romane. Lazio sprecona, Ludogorets ostico e motivato, male Marchetti. Finisce 3-3 e finisce L’Europa League laziale tra i rimpianti.