Lazio-Inter, non chiamatela “partita scudetto”

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esultanza Ciro Immobile ( ph: Fornelli )

Ventiquattro ore, forse anche meno. È questo il tempo che manca a quella che oggi possiamo tranquillamente definire come la più importante della stagione. Lazio e Inter tra meno di un giorno scenderanno sul prato dello stadio Olimpico, per giocarsi il primo posto in classifica. Ma non chiamatela banalmente “partita-scudetto”, perché Lazio-Inter è molto altro.

Una posta in palio altissima

Oltre ai tre punti, le due squadre più in forma del campionato scenderanno in campo per giocarsi lo scettro della classifica: in caso di vittoria infatti, i padroni di casa troverebbero il primo posto, un piazzamento – seppur momentaneo – che manca da svariati anni; la squadra di Conte invece, in caso di successo andrebbe a guadagnare tre preziose lunghezze di distanza sulla Lazio, ma soprattutto anche sulla Juventus di Sarri, che nonostante lo scivolone di sabato scorso contro l’Hellas Verona, rimane sempre la squadra da battere. Ed è proprio questo il motivo per cui Lazio-Inter è tutto, tranne che una sfida scudetto, al contrario di come molti la stanno disegnando. La squadra di Simone Inzaghi, partita con ambizioni ben più umili di quelle attuali, si è ritrovata tra le mani, dopo sei mesi una stagione straordinaria. Nessuno infatti si sarebbe immaginato di ritrovarsi Immobile e compagni in piena lotta per lo scudetto: dove tutti, nessuno escluso, si sarebbero aspettati Juventus e Inter (con qualche comparsa del Napoli), c’è invece la Lazio. Motivo per cui, aldilà del risultato che ci darà il big match di domenica sera, quella di Simone Inzaghi rimane e rimarrà una stagione pazzesca, al di fuori dell’ordinario. Una sconfitta dunque, non deve e non dovrà ridimensionare l’ambiente capitolino. Al contrario invece dell’Inter, partita dai blocchi di fine agosto già con l’idea di lottare per lo scudetto. Obiettivo che sta – per ora – riuscendo, ma Antonio Conte non può, al contrario del suo collega rivale, permettersi errori. Domenica insomma, non si giocheranno lo scudetto. Perlomeno i biancocelesti.

Sognare non costa nulla

Se è vero che sognare non costa nulla, i tifosi biancocelesti hanno tutti i motivi per farlo. Dopo le undici vittorie consecutive, e il pareggio nel derby con la Roma, sono arrivate una vittoria con la Spal, un pareggio con l’Hellas Verona (ndr, recupero della 17°giornata) e la vittoria nella trasferta di Parma. Se fosse andata diversamente nella serata del pareggio con l’Hellas di Juric, ora la Lazio si ritroverebbe in testa. Ritrovarsi lì, ad una sola lunghezza di distanza da due squadre come la Juventus e l’Inter, non è più attribuibile al caso, o come hanno fatto in molti, alla fortuna: per la posizione che ricopre, i biancocelesti sono chiamati a provarci, senza più nascondersi nell’ombra, perché vincere domenica sera, vorrebbe dire trasformare quello che attualmente è un sogno, in una concreta realtà. Lazio-Inter, per i padroni di casa non è uno scontro scudetto, nonostante la classifica dica ben altro. Ma potrebbe diventare tale in caso di vittoria.

Fabiano Corona
Fabiano Corona, redattore di SportPaper.it e di Sport Paper TV, esperto di calcio italiano ed estero