Lazio, Lotito è nei guai: il tribunale di Tivoli lo condanna a risarcire Petkovic

Il contenzioso ingaggiato con l'allenatore bosniaco risale al 2014, quando Petkovic fu esonerato dalla squadra capitolina per aver firmato un contratto con la Nazionale svizzera. Una vittoria parziale per Petkovic che, all'inizio, aveva richiesto un risarcimento ben più cospicuo: circa un milione di euro. Il club biancoceleste ricorrerà in appello

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Lazio, guai per Lotito: il tribunale di Tivoli lo condanna a risarcire Vladimir Petkovic

Alla fine, aveva ragione: Vladimir Petkovic vince la causa indetta contro il presidente della Lazio Claudio Lotito per il licenziamento subito nel gennaio 2014 quando il tecnico serbo era al comando della squadra per il secondo anno di fila. La sentenza di primo grado, emessa dal tribunale di Tivoli, condanna la Lazio a risarcire Petkovic per una somma pari a 400.000 euro, ben al di sotto del milione inizialmente richiesto dall’attuale CT della Svizzera ma che comunque rende giustizia alla sua causa dopo quasi sei anni di processo.

L’antefatto – Per chi avesse rimosso dalla memoria l’esperienza italiana di Vladimir Petkovic, si ricordi che il Dottore, così come viene soprannominato, è lo storico condottiero della Lazio che vinse la Coppa Italia in quel famoso derby del 26 maggio 2013, quando la compagine biancoceleste sconfisse gli acerrimi rivali giallorossi per 1-0 con gol di Lulic. Da quella che poteva sembrare una definitiva rinascita per le aquile si passò, in pochi mesi, a un declino inesorabile che portò la Lazio ad un misero nono posto nel campionato successivo, con Petkovic silurato alla fine del girone di andata, dopo un pesante Ko per 4-1 contro il Verona. Il motivo scatenante il licenziamento fu però un altro: l’allenatore aveva già firmato un contratto con la Federcalcio svizzera (tutt’ora in essere) che sarebbe diventato valido a partire dalla fine dei Mondiali brasiliani. Quest’accordo prematuro fece andare su tutte le furie il presidente Lotito che licenziò il tecnico di lì a poco. Una decisione che l’allenatore ha contestato sin da subito e contro cui ha fatto ricorso al giudice del lavoro.

Oggi la sentenza che gli ha dato ragione, almeno in primo grado di giudizio. Un verdetto che la Lazio proverà a sovvertre in appello, ma che per ora la vede condannata a pagare una somma pari a 400.000 euro.

ph: Fornelli/Activa