Lazio, che numeri per Ciro Immobile: è la sua miglior stagione in carriera

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Milano, stadio “Meazza”, lunedì 13 novembre 2017, ore 22:35 circa: l’ Italia viene eliminata dalla Svezia e niente Mondiali per gli azzurri dopo quattordici edizioni consecutive. Uno smacco per tutto il nostro movimento calcistico, una cosa inaspettata se non da parte dei soliti “gufi”. A parte il prestigio, non disputare un Mondiale significa perdere una generazione di atleti. Motivo? I giovani calciatori di oggi, in caso di qualificazione al prossimo Mondiale del 2022 in Qatar, avranno almeno 24/25 anni, forse più. Eppure dalla partita contro la Svezia, un giocatore è rinato: Ciro Immobile, uno di quelli che si accusava (ma si accusa ancora oggi) di non essere decisivo in Nazionale. Da allora, l’attaccante della Lazio ha segnato dieci gol in campionato, due in Coppa Italia e quattro in Europa League, per un totale di trentaquattro reti segnate in trentasei partite giocate in competizioni ufficiali. Siamo al 15 marzo e il bottino potrebbe aumentare in maniera clamorosa da qui alla fine del campionato. Al momento, il bomber di Torre Annunziata ha segnato 24 reti in campionato, record personale di marcature e sta viaggiando ad una media “alla Higuain”: di questo passo potrebbe arrivare anche lui a 36 reti come il “pipita” due stagioni fa e vincere per la seconda volta in carriera la classifica marcatori della Serie A dopo l’exploit della stagione 2013/2014 con la maglia del Torino, quando segnò ventidue reti in trentatre partite.

GIOIA PER I FANTALLENATORI

L’essere decisivo per Ciro Immobile è una caratteristica peculiare: per la gioia di chi lo ha scelto per il proprio fantacalcio, l’attaccante biancoceleste ha segnato ad oggi nove gol decisivi servendo altrettanti assist, rimediando due cartellini gialli ed un “rosso” diretto.

CIRO IMMOBILE: LA STAGIONE DELLA CONSACRAZIONE 

Che sia la stagione di Ciro Immobile? Assolutamente si. E la riprova è la rete con cui ha regalato il pareggio alla Lazio domenica contro il Cagliari al 95′: un gol di tacco quasi no look che ha rimesso in carreggiata i capitolini, permettendoli di rimanere in corsa per il quarto posto che significherebbe Champions League la prossima stagione. E il gol della “Sardegna Arena” ha consolidato il suo primo posto nella classifica della Scarpa d’oro, il premio assegnato al giocatore più prolifico tra tutti i campionati europei: 24 reti x 2 (il coefficiente dato alla Serie A), collocano il numero 17 laziale al primo posto con 48 punti con gente del calibro di Lionel Messi, Mohamed Salah, Harry Kane e Edinson Cavani. Non male davvero per un giocatore che purtroppo non disputerà il Mondiale (a dispetto degli altri quattro) e dove sarebbe stato uno dei più attesi. Dovrà gustarseli da casa, maledicendo gli errori della Nazionale nella parte finale del girone di qualificazione e l’harakiri contro la Svezia, nonostante lui abbia segnato sei gol complessivamente nel girone di qualificazione.

Il passato in Germania e in Spagna e ritorno in Italia

Il Ciro Immobile laziale è lontanissimo parente di quello che giocò nel Borussia Dortmund e nel Siviglia tra l’estate 2014 ed il gennaio 2016, dove, in diciotto mesi, segnò solo quattordici reti: quattordici reti Immobile, in questa stagione, le ha segnate al 6 gennaio scorso, due mesi e mezzo fa. E in molti (forse troppi?) altri casi non ha segnato, altrimenti quella quota l’avrebbe raggiunta molto prima: il numero 17 campano è stato a volte altalenante come la sua squadra, ma i risultati nel complesso sono davvero ottimi per lui, la Lazio e per i tifosi che sperano di poter andare in Champions, magari piazzandosi davanti ai “cugini” giallorossi.

LA STAGIONE DELLA LAZIO 

Ciro Immobile è un attaccante di razza con un gran fiuto del gol, ma se a oggi ha segnato così tanto lo deve anche alla squadra in cui gioca che sta disputando una stagione davvero molto importante, con la possibilità non remota che oggi possa eliminare la Dinamo Kiev e volare nei quarti di finale di Europa League, con l’obiettivo di vincere il trofeo per la prima volta nella sua storia e di riportarlo in Italia dopo 18 anni di attesa. E se nel caso (malaugurato) che non possa alzare al cielo di Lione l’Europa League, sarebbe molto bello per lui (e per il movimento calcistico italiano) riportare in Italia la Scarpa d’oro che, in quarantacinque edizioni, ha visto vincere solo, anche se in due edizioni consecutive, Luca Toni e Francesco Totti.

Peccato che Immobile non possa prendere parte al Mondiale: avrebbe magari fatto meglio di quattro anni fa in Brasile dove giocò solo due partite (e neanche intere). Tra quattro anni, l’attaccante di Torre Annunziata avrà 32 anni e sarà nella fase discendente di una carriera che lo ha visto debuttare in Serie A a 18 anni al posto di un certo del Piero. Dai bianconeri torinesi al bianconeri del Siena, fino a Grosseto, Pescara, Genoa, Torino, Lazio ed in mezzo le brutte esperienze in Bundesliga e Liga. La Lazio ha le carte in regola per passare il turno di Europa League e arrivare tra le top 4 che staccheranno il pass per la Champions, manifestazione che Immobile non gioca da tre stagioni che la Lazio non disputa da otto stagioni.

I tifosi sognano, Immobile sogna. Peccato per Russia 2018.