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Lazio, Tare blinda i suoi gioielli: “Biglia e Keita vogliono rimanere”

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Lazio, parla Tare

In occasione del premio Maestrelli il direttore sportivo della Lazio, Igli Tare, ha parlato della sua squadra. L’occasione è stata ghiotta per parlare di molti argomenti tra cui il bilancio della stagione e la situazione dei migliori giocatori.

“Keita e Biglia vogliono rimanere”

Milan su Biglia e Keita? La cosa più importante è che la volontà della società;vogliamo trattenere questi giocatori. Stiamo parlando con loro per il prolungamento del contratto. E’ come in un matrimonio: tutte e due le parti devono essere contente. Se c’è la possibilità ben venga. Loro hanno dato tanto alla Lazio; tuttavia il discorso vale anche a parti invertite. Queste le parole del DS su Biglia e Keita. 

Il dirigente albanese ha parlato poi di Bielsa e di altri protagonisti della stagione biancazzurra: “L’ho conosciuto, un professionista esemplare sul campo, purtroppo le problematiche che ci sono state con lui hanno dimostrato quello che pensava la Lazio. IL tempo è stato galantuom;quello che avevamo previsto è stata la cosa giusta. Bastos, Wallace, Lukaku, Milinkovic sono stati decisivi. Nonostante richieste molto importanti da club blasonati, la volontà di rimanere alla Lazio è stato un grande piacere per me e la società”

Tare ha continuato  parlando degli obiettivi della sua Lazio :” L’obiettivo è far crescere la società anche per i giovani. Il nostro fine è far diventare la Lazio un punto di arrivo e non di partenza. Vedendo lo spettacolo in Coppa Italia e anche l’abbraccio di ieri sera, i presupposti ci sono. Noi dobbiamo avere fiducia nei tifosi e loro devono averla in noi”.

“Keita la mia migliore scoperta”

Il dirigente ha dichiarato il suo amore per i biancazzurri: “ Ormai sono 12 anni che sono alla Lazio, e il mio cuore ormai è laziale. Spendere il meno possibile? Io sono cresciuto con un grande senso di responsabilità nella mia famiglia, e questi valori li rispetto anche nella mia società. Le aspettative sono tante, soprattutto quando veniamo da stagioni positive; l’unica cosa che non dobbiamo scordare è che noi abbiamo una responsabilità verso la storia di questa società”

La chiusura finale riguarda ancora Keita: ” La mia scoperta più bella? Keita. L’ho portato alla Lazio quando aveva 15 anni e a 16 anni gli abbiamo dato il posto da extracomunitario in prima squadra. Questa sua crescita ed esplosione in questi anni mi fa molto piacere, ed è la dimostrazione che dietro un lavoro organizzato, ci possono essere risultati importanti”

 

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