L’Inghilterra mette la quarta

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Sei Nazioni Rugby Franco Smith

LA VITTORIA CONTRO LA SCOZIA CONSEGNA ALLA NAZIONALE DELLA ROSA IL “SEI NAZIONI” 2017, IL SECONDO DI FILA. LA “PERFIDA ALBIONE” LANCIA IL GUANTO DI SFIDA AGLI “ALL BLACKS”.

 

Nel 2015 si era al punto zero. La sconfitta rimediata contro il Galles aveva condannato l’Inghilterra a fare le valigie anzitempo, venendo eliminata clamorosamente dalla corsa per le Final Eight degli ultimi Mondiali.

A distanza di un anno e mezzo siamo qui a raccontare un’ altra storia, e sempre i Dragoni ci hanno messo lo zampino. La loro vittoria contro l’Irlanda ha di fatto schiuso le porte del successo ai ragazzi di Eddie Jones ancora prima di giocarsi la “Calcutta Cup” contro la Scozia.

A Twickenham è stato un dominio assoluto dei campioni in carica, mentre per la nazionale col cardo cucito sul petto l’esame di maturità è stato steccato alla grande. Soprattutto in fase difensiva, Dunbar e compagni hanno subìto le continue incursioni dei trequarti inglesi, con Jonathan Joseph sugli scudi. Il fuoriclasse del Bath ha tagliato la difesa scozzese come fa il coltello caldo nel burro, marcando tre mete, ma il lavoro di Farrell in regia (e nei calci) e la continua pressione di Itoje e Lauchbury hanno di fatto costruito un successo mai messo in discussione durante gli 80 minuti.

Per l’Inghilterra si tratta della 19ma vittoria di fila, superando il primato di 18 stabilito dagli All Blacks. Si può dire che la sfida è stata lanciata in ottica Coppa del Mondo 2019. Anche perchè il serbatoio di talenti che a Londra e dintorni continua a produrre prospetti di livello, pare davvero senza fondo. E i risultati delle giovanili lo stanno a certificare, con 5 Sei Nazioni Under 20 nelle ultime sette edizioni, per non parlare di tre corone iridate su quattro. Aggiungiamoci i risultati ottenuti dai club, Saracens (Campioni d’Europa) e Wasps in testa, e abbiamo un’idea di quanto il gap sia stato colmato in breve tempo. Quando si dice la forza della tradizione…

Il Galles, battendo l’Irlanda, continua a sperare di finire fra le prime 8 del ranking mondiale, e la vittoria ottenuta contro Sexton e compagni riscatta un torneo dove i risultati spesso non hanno accompagnato il bel gioco espresso. Dan Biggar sempre monumentale, come del resto Alun Wyn Jones e Halfpenny. A giugno, con i Lions, ci sarà da divertirsi, perchè sarà molto probabile che Warren Gatland attingerà non poco dall’organico dei Dragoni.

Chiudiamo con l’Italia, che non ha saputo confermare i progressi visti contro l’Inghilterra nel turno precedente. La Francia vince il “Trofeo Garibaldi” giocando un secondo tempo superbo, e quello che più impressiona è la capacità, a parità di possesso, di macinare più del doppio dei metri dell’avversario. Italia in fase di placcaggio insufficiente quanto grandiosa la Francia nel far girare l’ovale con un uso pressochè sistematico dell’offload. Il gioco multifase della selezione di Guy Novès ha messo in difficoltà gli Azzurri, che erano partiti bene per poi spegnersi alla distanza, fattore che purtroppo abbiamo visto sempre in questo Sei Nazioni piuttosto deludente. Ora, sotto con la Scozia, per chiudere in bellezza, anche se Vern Cotter, al passo d’addio dalla guida della “Tartan Army”, vorrà congedarsi da par suo.