Lucia Lepre, Santostefanese: “Che emozione tornare in campo”

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Lucia Lepre Santostefanese

ESCLUSIVA – Intervista con Lucia Lepre

Lucia Lepre, jolly della Santostefanese, si racconta in esclusiva per SportPaper. Per la classe 1994 tanta voglia di tornare a giocare dopo che la pandemia di covid-19 ha messo – ancora una volta – tutto in stand-by: “Del nostro campionato non sappiamo ancora nulla, è tutto un punto di domanda. Un’attesa che non ci piace per nulla per questo motivo l’obiettivo principale adesso è uno solo, poter tornare a giocare tutte insieme“.

Stesso intento personale: “Anche io non vedo l’ora di poter metter di nuovo gli scarpini. Ogni tanto li metto in casa per sentire che effetto fa. Dopo tanti mesi siamo tornate in campo ed è stato emozionante. Mi sono sentita come una bimba di 5 anni al suo primo allenamento“.

Il sogno della ripresa però è sempre vivo: “Abbiamo cominciato ad agosto la preparazione e ad ottobre eravamo ferme. L’unico modo per non perdere la condizione è seguire un programma di allenamento fuori dal campo. Sono sicura però che, se si dovesse tornare a giocare, tutte riuscirebbero a dare il proprio contributo perché quando c’è passione e voglia di fare, tutto diventa più semplice“.

Tra sogni calcistici e personali e… professionismo

Non c’è solo “un sogno nel cassetto” per Lucia Lepre ma, per sua stessa ammissione, un intero armadio: “Quando ero piccola mi sono chiesta cosa volessi fare da grande e mi sono subito risposta che avrei voluto essere una calciatrice”.

Ma non solo: “Non vedo l’ora di avere dei figli e diventare mamma. Penso che sia una delle più grandi felicità per noi donne. Ecco, questa è un’altre di quelle cose che mi dicevo sempre da bambina“.

In Italia si parla tanto di professionismo ma, anche adesso che è alle porte, la duttile giocatrice ha una grande consapevolezza: “È una bellissima notizia per tutto il nostro mondo e la partecipazione al Mondiale così come la conquista di un posto per il prossimo Europeo sono stati di grande aiuto“.

C’è ancora un grande gap con altri paesi e non dobbiamo fermarci qui. Un passo alla volta dobbiamo lottare tutte insieme per i nostri diritti. Ci sono tante ragazze che per lavoro scelgono di giocare vicino a casa o addirittura smettere” spiega ancora Lucia Lepre che poi aggiunge: “A 27 anni non credo di poter vivere giocando a calcio ma so che accompagnerà tutte le mie giornate”.

Agente sì, procuratore no (per adesso)

Niente procuratore nel mondo del calcio femminile proprio per il mancato riconoscimento dello status di professionista ma possibilità di affidarsi ad un’agenzia per curare i propri interessi.

Una situazione “strana” che lascia a volte un po’ perplesse le giocatrici: “Molte mie amiche che giocano a calcio mi avevano parlato di questa possibilità ma ero un po’ titubante. Poi sono stata contatta dalla Music and Sport Management ed è stata una bella soddisfazione sapere che c’è qualcuno che punta e crede tanto in te” racconta.

Così Lucia Lepre si è convinta: “Ho deciso di dare loro fiducia dopo aver ascoltato il progetto. Per me si tratta di una prima volta ma posso dire che, nonostante i pochi mesi di collaborazione, sono soddisfatta. Sono delle bellissime persone, mi ascoltano per qualsiasi cosa e fanno di tutto per farmi stare bene in qualsiasi occasione“.

Posso solo ringraziarli per l’opportunità e promettergli che cercherò di non deluderli” conclude. E, sui progetti futuri lascia tutti con il fiato sospeso: “Una sorpresa non deve essere mai svelata. Quando ne abbiamo parlato io sono rimasta senza parole, vi dico solo che non manca molto. Un piccolo indizio? Dico solo Roma-Cesenatico…”

 

 

 

 

Diletta Barilla
Diletta Barilla, redattore di SportPaper.it esperta di calcio femminile