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Mazzarri: “Mi sento in debito con la città di Napoli. Kvara e Osimhen vanno tutelati”

Il tecnico azzurro analizza la sfida con i granata

Mazzarri
WALTER MAZZARRI E VICTOR OSIMHEN ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Walter Mazzari ha presentato la trasferta di Torino nella consueta conferenza stampa di vigilia del match.

Cosa desidera dal 2024?

“Vorrei invertire la rotta, soprattutto dal punto di vista dei risultati. Nell’ultima gara abbiamo giocato bene ma racimolato solo un punto. Mi auguro possiamo fare meglio nel nuovo anno”.

Potremmo vedere un cambio modulo nelle prossime partite?

“Non condivido l’idea di una difesa a 5, i meccanismi sono i medesimi. Se le cose non fossero andate avrei optato per questa ipotesi. Le cose vanno viste come sono, abbiamo giocato bene col Monza e creato tante palle gol concedendo una sola occasione agli avversari. Simeone ha creato un’occasione come ai tempi di Cavani e Lucarelli, ha servito un grande assist per Gaetano. Ma è un periodo negativo, la palla non vuole entrare. Mi auguro che la squadra riesca a creare tante occasioni contro i brianzoli. Ho schierato un 4-2-4 nell’ultima gara, non abbiamo mai giocato 5. Zerbin è un’ala destra, ha ricoperto tutta la fascia come Politano nel corso della stagione scorsa. Quando si abbassava e il Napoli giocava a 4, Alessio ha svolto quel genere di procedimento”.

Come si può far male a questo Torino?

“Il Torino è una signora squadra, soprattutto con l’inserimento di Zapata. Se vogliamo fare gol, dobbiamo sfruttare le nostre armi. Gioca come il Monza, dobbiamo concretizzare meglio sotto porta”.

Simeone può essere titolare con l’assenza di Osimhen?

“Simeone ha caratteristiche diverse da Raspadori, da manovra. Potrebbe partire Giovanni o Jack in base alle caratteristiche della gara e al gioco opportuno da esprimere. Finché non tornerà Osimhen, li valuterò entrambi in base a quando sarà opportuno”.

Sta vedendo una reazione all’interno dello spogliatoio visti i risultati?

“Non guardo la media punti, il calcio non si confronta a periodi. Svolgo il ruolo dell’allenatore e lavoro sulla prestazione. La squadra è più compatta, gioca bene e incassa meno contropiedi. Manca la finalizzazione, con il Monza siamo arrivati sotto porta senza segnare. Se concediamo poco, possiamo fare soltanto bene d’ora in avanti. Ma bisogna stringere i denti considerati i tanti infortuni attuali. Le prestazioni comunque devono essere figlie dei risultati, il pari con i brianzoli cambia i giudizi e dobbiamo accettarlo”.

Come si sta ambientando Mazzocchi?

“È uno dei ragazzi più carichi, è figlio di un allenatore. È un ragazzo prezioso per lo spogliatoio, ero curioso di vederlo. Era molto sereno, anche se gli piacerebbe giocare di più ma non lo fa neppure vedere. Mi piace tecnicamente, Di Lorenzo non aveva un vice ma Pasquale sa ricoprire diversi ruoli”.

Pensa che Kvara vada più tutelato?

“Spiacevole vedere che mentre la palla si trova in un’altra parte, si commetta fallo senza essere puniti su Osimhen e su Kvara in particolare. Quando il georgiano reagisce, viene immediatamente punito. Tutti i campioni devono essere tutelati, altrimenti la tecnologia non serve. È un’analisi da approfondire, Kvara e Osimhen ne prendono di tutte i colori. Bisogna prestare attenzione, in particolare sui campioni del Napoli e non”.

In che fase sono i giocatori infortunati?

Politano sta meglio e mi dà speranza. A centrocampo oggi Gaetano proverà a recuperare, anche se ieri non si è allenato. Anguissa naturalmente è in Coppa d’Africa. Cercherò di recuperare Demme, anche se ho provato alcuni esperimenti con giocatori utilizzati poco. Da Bergamo sono iniziati gli infortuni, sono un po’ preoccupato. Vediamo se recuperiamo anche Juan Jesus”.

Vede pochi inserimenti dei centrocampisti?

“Non sono d’accordo se dite che le mezzali non si inseriscono, al massimo non segnano. In attacco sceglierò in base all’avversario, conterà molto se marcheranno a uomo o a zona. Lo ribadisco, vi giuro che reputo Simeone e Raspadori forti”.

Crede di riuscire a riportare in alto il Napoli come fatto in passato?

“Napoli la considero casa mia. Non sono riuscito ancora a fare quanto fatto anni fa e questo mi fa stare male. Mi sento in debito con i napoletani che mi amano, faccio di tutto per farlo capire ai miei ragazzi”.

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