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Nicky Hayden, un anno senza Kentucky Kid

È passato un anno dal terribile incidente in cui perse la vita il pilota statunitense, Nicky Hayden. Il campione del mondo di Moto GP del 2006 si stava allenando in Italia in vista della prossima gara del mondiale Superbike.

Nel ricordo del 69 

Nessuno ha mai dimenticato Nicky Hayden, chi lo ha conosciuto ma anche i semplici appassionati di uno sport che fa dei proprio partecipanti dei supereroi. Non lo ha mai dimenticato la sua città Owensboro che è pronta a togliere il velo ad un momento realizzato per onorare la sua memoria. E non c’è data migliore del 9 giugno6/9 nella dicitura del calendario americano – che verrà prenderà il nome di Nicky Hayden Day. Il pilota americano era molto attivo nella sua comunità e la sua famiglia sta portando avanti il suo impegno attraverso il Nicky Hayden Memorial Fund. Obiettivo della fondazione è quello di aiutare i bambini della sua zona.

Social

E proprio via social, dove l’hastag #RideOnKentuckyKid è protagonista, i suoi team, la Ducati e la Honda, hanno postato un commovente messaggio per il loro campione

seguito anche da qualche amico di Hayden, tra cui l’australiano Casey Stoner. I due piloti furono compagni durante l’avventura con la rossa italiana. Stoner aveva lasciato le corse per dedicarsi alla famiglia, basta più grossi rischi da quando era diventato papà, mentre Hayden le avrebbe lasciate alla fine della scorsa stagione pronto a convolare a nozze con la fidanzata Jackie.

A 365 giorni dall’incidente

Dopo 5 giorni di coma, la famiglia di Hayden scelse di staccare le macchine che tenevano in vita il campione americano e donare gli organi di Nicky rispettando così un suo desiderio. Poi il ritorno a casa, in silenzio, senza proclami con quella riservatezza che era tipica del pilota. Mai una parola fuori posto, sempre con il sorriso ma con le lacrime che hanno commosso tutti quando vinse il titolo mondiale. Oggi, come riporta Rimini Today, la procura ha aperto un fascicolo con l’accusa di omicidio stradale contro il 30enne alla guida dell’auto contro la quale si schiantò Nicky Hayden. Quello che è sicuro, un anno dopo, è che l’americano non abbia rispettato lo stop così come il ragazzo in auto percorreva la strada ad una velocità superiore a quella consentita.

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