Novak Djokovic: “Incomprensibile la sua battaglia contro il vaccino”

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Djokovic Covid19
( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Djokovic dovrebbe essere l’esempio che ogni bambino o bambina che si avvicina al tennis dovrebbe seguire, ovvero spirito di sacrificio, impegno ed abnegazione per raggiungere i propri obiettivi. Come spesso accade ad un campione nello sport (di qualsiasi disciplina), in cui si possono vincere tornei, soldi e fama internazionale, non sempre si ottengono gli stessi risultati  nella vita quotidiana.

Chi ama il tennis  ricorderà  la celebre affermazione del campione svedese B. Borg che disse in poche parole: “la vita reale è più difficile di quella sportiva”; dunque non è scontato che una volta terminata la carriera agonistica, si riesca ad essere protagonisti anche nella vita di tutti i giorni, in quanto essa pone l’atleta stesso a delle situazioni che mai prima aveva affrontato.

Questo discorso è più ampio del caso specifico in questione,  perchè Djokovic ha ancora molti anni di carriera davanti a se, ma deve far riflettere le coscienze di chi innalza a proprio modello di vita questo o quell’altro eroe sportivo, perchè potrebbe ritrovarsi difronte a delle amare verità, dove scoprirebbe che, spesso, questi super atleti sono fragili, testardi e non hanno gli strumenti adatti (che non sono i milioni di dollari o euro guadagnati in carriera) per  capire la portata del messaggio che lanciano con questo o quell’altro comportamento.

Il caso Australia

Vedete, se fossero vere, e non sanzionate, le incongruenze del serbo sui documenti presentati dal suo staff alle autorità australiane per poter entrare nel paese per partecipare agli Open della prossima settimana, si creerebbe un caso senza precedenti, dove passerebbe il messaggio che Il più forte tennista del Mondo è riuscito con i suoi potenti avvocati ad aggirare la legge, o meglio trovare quel cavillo, che gli permetterebbe di irridere tutte le vittime del covid ed i loro parenti, e di beffare tutti coloro che si sono dovuti vaccinare per il bene comune, oltre che per se stessi.

Il fatto

Dalle documentazioni risulterebbe che il tennista abbia affermato di aver saputo della sua positività il 17 dicembre scorso, mentre nelle carte depositate in tribunale è indicata la data del 16-12. La cosa più grave, qualora venisse dimostrata, è che il 18-12, violando l’isolamento, abbia concesso un’intervista ad un ignaro giornalista dell’Equipe, quindi, mettendolo in pericolo di essere contagiato.

Dal canto suo il campione si scusa per le sue omissioni (gravi), aggiungendo che il suo agente si è reso autore di un’ errore puramente amministrativo e  che non ha viaggiato nelle 2 settimane precedenti al suo ingresso in Australia (cosa non vera, perchè è stato in Spagna e in Serbia: fonte Raisport). Adesso la palla passa nelle mani delle autorità “Aussie” che dovranno accertare se Novak stia dichiarando il vero, oppure stia usando ogni mezzo per poter giocare questo prestigioso torneo, il quale gli potrebbe essere fatale.

Qualora venissero riscontrate delle irregolarità, Djokovic rischierebbe 5 anni di reclusione e l’annullamento del visto, il che significherebbe una delle sconfitte più eclatanti del secolo che uno sportivo abbia mai potuto patire. Al contrario sarebbe osannato ed emulato, oltre che dai suoi tifosi, anche da tutti i no-vax del pianeta, i quali si sentirebbero ancor più leggittimati nel continuare a non vaccinarsi.

Interrogativi finali

1) Riuscirà il governo a tenere i puntini fermi sulle “i” ed evitare di perdere la sua storica credibilità, dove ad uno straniero (atleta o non), prima di entrare nel territorio, sono richieste mille regole da rispettare?

2) Riuscirà Novak Djokovic a non perdere questa occasione per dimostrare al Mondo che lo segue, che anche i ricchi, famosi e potenti devono osservare le norme per il bene di tutti prima che del proprio?

3) Quale giustificazione potrebbe mai avere un atleta nel pieno della sua vigoria fisica per poter essere esentato dal vaccino?

(Quest’ ultimo aspetto potrei accettarlo dallo sfortunato calciatore danese Eriksen, ma da Djokovic proprio no).

Le  risposte le sapremo in questi giorni e, credo, azzardando un ipotesi, che gli australiani abbiano sofferto più di tutti le chiusure per la pandemia, e sicuramente non vorranno fare l’errore di lanciare un segnale dove

Djokovic Covid19
( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

chi è più facoltoso può fare qualunque cosa voglia, quindi, dobbiamo solo attendere l’evolvere della situazione.

Notizia dell’ultima ora

Stando alle ultime notizie sembrerebbe che il serbo sia stato ammesso al primo turno nonostante le incertezze sul visto. Ecco una prima risposta ai quesiti di cui sopra.