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Paparesta d’accordo con Mourinho: “Chiffi non riesce a gestire. Non credo alla malafede”

L'ex arbitro parla dell'allenatore portoghese e non solo

L'ARBITRO DANIELE CHIFFI URLA CONTRO LE PROTESTE DI PELLEGRINI E SPINAZZOLA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Intervistato da Italpress.it, Gianluca Paparesta, ex arbitro ha parlato della gara di ieri tra Monza e Roma dove ha commentato la prestazione di Chiffi. Queste le sue parole:

Come commenta il clima concitato successivo a Monza-Roma?
“Non mi stupisce. È stata una partita tesa e il nervosismo fa parte del calcio. Bisogna saperlo gestire”.

Palladino ha utilizzato parole molto dure in conferenza stampa contro Mourinho e i membri della panchina della Roma.
“Non ho seguito nel dettaglio la vicenda, ma non mi sorprende. Mourinho è un personaggio e fa parte del suo show. È sempre stato così in carriera”.

Non viene sorpreso dal tecnico portoghese nemmeno quando spara a zero sull’arbitro Chiffi, definendolo – senza troppi mezzi termini – un incapace?
“I toni sono sbagliati, ma il concetto espresso da Mourinho riguarda un altro tema. Chiffi era reduce da un match tra Juve e Inter arbitrato con notevoli pecche. Non sta dimostrando di saper gestire la pressione riguardante certe partite. Forse non era il caso di affidargli un match delicato come quello tra Monza e Roma”.

Mourinho ha alluso anche a un presunto “sistema del potere”, che condizionerebbe le designazioni di alcune partite?
“Non credo alla malafede degli arbitri. Per me Mourinho è stato più uno stratega comunicativo qual è. La Roma è in lotta per la Champions e ha bisogno di nemici esterni per alzare la tensione. Fa così da anni. Lo conosciamo. Non esiste nessun sistema del potere”.

Con estrema onestà intellettuale: c’è bisogno di un ricambio generazionale della classe arbitrale?
“Occorrerebbe, siamo calati in campo internazionale negli ultimi anni. Però è positivo che tanti nuovi si stiamo inserendo discretamente bene. Mi auguro che i vari Sozza e Marcenaro siano messi nelle condizioni di seguire un percorso di crescita logico e vengano supportati. Mandare allo sbaraglio i giovani è controproducente per i nostri direttori di gara”.

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