Porto-Juventus, le motivazioni dell’arbitro sul rigore non fischiato

Le motivazioni dell'arbitro di Porto-Juventus per il rigore non dato ai bianconeri durante la gara di Champions League. Ronaldo e tutta la squadra bianconera sono furiosi

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Andrea Pirlo

Porto-Juventus, episodio dubbio

La gara all’Estadio Do Dragao tra Porto-Juventus, valida per l’andata degli ottavi di Champions League, ha lasciato l’amaro in bocca ai bianconeri per tante ragioni, ma anche per un episodio dubbio. Al 94′ Cristiano Ronaldo riceve la palla in area, con la quale tenta un dribbling a rientrare e, mentre cerca di tornare sul pallone, viene fatto cadere dal giocatore Zaidu. L’episodio è da rivedere e valutare, Ronaldo e tutti la squadra chiedono il rigore o almeno il consulto del VAR. Ma niente, l’arbitro decreta la fine del match.

La Juventus era furiosa, per l’arbitro la gara era finita

Il direttore di gara fischia la fine della partita e manda tutti negli spogliatoi. Ci si aspettava almeno il consulto del VAR, visto che sull’episodio la gara era ancora in corso. Secondo l’arbitro Del Cerro  non è rigore. La gara finisce nel pieno delle polemiche, l’allenatore della Juventus, Andrea Pirlo, commenta così l’accaduto: “Mi sembra sia rigore netto, è un episodio che pesa”. Ma l’arbitro ha deciso di gestire a modo suo l’accaduto e il tecnico bianconero ha anche raccontato quanto dichiarato dall’arbitro Cerro Grande, il quale motivato la sua scelta: “Ci ha dato una spiegazione tutta sua: ha detto che la gara era finita e non era il caso di rivedere l’episodio al VAR. Una cosa strana, se anche il match è finito devi avere il coraggio di andare a vedere al monitor”.

Anna Rosaria Iovino
Rossana Iovino, redattore di SportPaper.it e di Komunicare Editore, esperto di calcio italiano ed estero