Raimondo Vianello se ne andava dieci anni fa: Sandra, il calcio e la TV

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Raimondo Vianello
Foto wikicommons

Raimondo Vianello se ne andava dieci anni fa

Con la sua figura sottile e molto british, i modi da lord e l’umorismo raffinato e intelligente, Raimondo Vianello ha offerto la sua preziosa compagnia agli italiani per oltre 60 anni. Il 15 aprile, saranno 10 anni esatti dalla scomparsa dell’attore, uno dei padri fondatori della televisione italiana. Raimondo Vianello è stato un intrattenitore, uno showman, un autore e un attore amato e rispettato da tutti, fossero addetti ai lavori o pubblico da casa. Dagli esordi a teatro, con Garinei e Giovannini, fino a quelli in tv con Ugo Tognazzi, suo grande amico, ha sempre mantenuto viva l’arte del saper far ridere e sorridere senza mai risultare volgare.

Raimondo Vianello, tra passato fascista e la censura di Stato

Figlio d’altri tempi, era nato a Roma nel 1922 da un ammiraglio e una nobile marchigiana e aveva poi fatto il soldato nei bersaglieri fino alla reclusione, dopo aver aderito alla Repubblica di Salò, in un campo di prigionia degli alleati. Era il risultato di una generazione passata che riuscì comunque ad imporsi su quelle future perche’ capace di un umorismo mai stantio. In TV esplose con il varietà “Un due tre” al fianco di Tognazzi. La trasmissione fu un successo anche perché rappresentava uno dei primissimi esempi di satira politica mai vista sulla neonata tv di stato italiana. Fu anche vittima della censura. Successe il 25 giugno del 1959 quando i due ripeterono una gaffe fatta dall’allora presidente della Repubblica Giovanni Gronchi. Era successo che alla prima della Scala di Milano il presidente era cascato a terra per colpa di una sedia sfilata a suo fianco mentre sedeva di fianco all’omologo francese De Gaulle. I due ripeterono la scena e quando Tognazzi cadde a terra Vianello gli urlò: “Chi ti credi di essere?”. La gag costo’ l’interruzione dello show.

Raimondo Vianello e Sandra Mondaini

Nel 1958 conobbe la persona più importante della sua vita. Sandra Mondaini era allora una soubrette e con il futuro marito lavorò in teatro in una parodia di Madama Butterfly. Quell’incontro segnò per sempre entrambi che si sposarono nel 1962 e rimasero insieme per tutta la vita. Raimondo e Sandra si completavano a vicenda. Riuscivano, pur utilizzando lo stesso canovaccio, lui cascamorto lei finta gelosa a trovare sempre chiavi nuove per risolvere le loro gag. Negli anni sessanta e settanta tra film, varietà, spettacoli per tv e teatro, Vianello divenne uno dei volti più noti e presenti del piccolo e grande schermo, spesso in coppia con la moglie come in “Noi…no” – prototipo di “Casa Vianello” – dove i due portarono in scena la loro vita di coppia. Furono gli anni di “Studio Uno”, “Tante scuse” e “Sai che ti Dico”. Di “Sette e mezzo” e “Stasera niente di nuovo”, quiz, spettacoli, show e varietà che si fondevano grazie alle abilita’ di Vianello di intrattenere il pubblico da casa. Gli anni ’80 e ’90 consolidarono, qualora ce ne fosse stato bisogno, le capacita’ della coppia. Nel 1987, dopo il passaggio a Mediaset, i due furono protagonisti del “Sandra e Raimondo Show” e l’anno dopo misero in piedi la sit-com piu’ longeva della storia italiana. “Casa Vianello” iniziò nel 1988 e fini’ nel 2007 per un totale di 16 stagioni e 338 episodi.

L’amore per il Calcio e Pressing

Una scelta professionale vita di cui Vianello non si è mai pentito, vissuta con costante ironia. Riassunta da una sua citazione ormai diventata celebre: “Se mi guardo indietro non ho pentimenti. Dovessi ricominciare, farei esattamente tutto quello che ho fatto. Mi risposerei anche. Con un’altra, naturalmente”. Una vita, dicevamo, fatta di due grandi passioni: la moglie, sempre presa in giro e sempre amata, e il calcio. Tifoso dell’Inter, fu giocatore poco dopo la seconda guerra mondiale e si vocifera fosse stato contattato dal Palermo, allora in Serie B, nel 1946. Vianello si manteneva allenato, giocava con gli amici in partite amatoriali. Partecipava a tutti i match delle ‘Partite del cuore’, anche se solo per pochi minuti, scese in campo anche dopo i suoi 80 anni, sia a San Siro, con il numero 81 e la maglia dell’Inter, per un’iniziativa di beneficenza, sia al campetto sotto casa fuori Milano, dove si riunivano e giocavano altre persone d’una certa eta’. Con grande ironia e l’immancabile umorismo riuscì a coniugare calcio e tv, conducendo la trasmissione “Pressing” fino al 1999. Quando mori’ il 15 aprile del 2010, Raimondo Vianello aveva 87 anni. Sandra scomparve pochi mesi più tardi come disse il monsignor Faccendini celebrano il funerale di Vianello, era “innaturale pensarli separati”. 

Giovanni Cardarello
Giornalista Pubblicista, Romano del Quadraro, ma vivo in Umbria fra Spoleto e Terni. Social Media Manager per Lavoro, Giornalista per Passione. Sposato con Ilaria, 3 figli. Seguo il Calcio dal 1975 con ampie frequentazioni nel Basket (NBA, LBA, Rieti e Virtus Roma), nel Volley, nel Rugby, nella Formula 1 e nella MotoGP. Ho visto giocare dal vivo Totti, BrunoConti, Dibba, Scirea, Zoff, Gentile, Cabrini, Tardelli, Antognoni, PaoloRossi, Maradona, Platini, Baggio, Van Basten, Matthaeus, Cafu, Rummenigge, Falcao, Ronaldo, Lollo Bernardi, Ancelotti, Zidane, Del Piero, Pirlo, Buffon, Gardini, Batistuta, Larry Wright, Antonello Riva, Dino Meneghin, Pierluigi Marzorati, Tofoli, David Ancilotto, Roberto Brunamoniti, Domenico Zampolini, Bracci, Mike D'Antoni, Willie Sojourner, Kevin Garnett, Paul Pierce, Ray Allen e Papà Bryant. Dubito vedrò di meglio ma non si sa mai :-)