Riforma dei campionati possibile: ma non una Serie B a 40 squadre

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Calcio

La riforma dei campionati nel mirino della Lega Calcio

Si parla da ormai troppo tempo di una riforma dei campionati e del relativo format, il blocco dei campionati ha permesso alle alte sfere del calcio di poter iniziare a pensare ad un alleggerimento del numero delle squadre professioniste.

Le squadre professioniste del campionato italiano sono attualmente 100, troppe considerando l’alto numero di fallimenti che negli scorsi anni hanno accompagnato le bollenti estati italiane.

Si perchè ogni anno si ha a che fare con società fallite od agonizzanti che spariscono dal panorama calcistico italiano, l’ultimo è il Palermo, con la Lega che distribuisce penalizzazioni per stipendi non pagati o tasse non pagate rispettando le scadenza.

Dal 2014 sono esattamente ventiquattro i club che hanno “chiuso le serrande“, alcuni addirittura a torneo in corso, di seguito l’elenco completo:

2014-2015: PADOVA, VIAREGGIO

2015-2016: VARESE, MONZA, VENEZIA, REGGINA, BARLETTA, CASTIGLIONE (promossa dalla D), REAL VICENZA (cessata attività)

2016-2017: VIRTUS LANCIANO,  RIMINI, PAVIA, MARTINA FRANCA, SPORTING BELLINZAGO (promossa dalla D)

2017-2018: MODENA, LATINA, COMO, MACERATESE, MESSINA, MANTOVA

2018-2019: MESTRE, REGGIANA, FIDELIS ANDRIA, PRO PIACENZA, MATERA

2019-2020: ALBISSOLA, ARZACHENA, LUCCHESE, SIRACUSA, FOGGIA

Dal conto abbiamo escluso i club che hanno gettato la spugna in B, come lo stesso Parma, il Bari, il Cesena, l’Avellino

2014-2015: SIENA

2015-2016: PARMA

2018-2019: AVELLINO, BARI, CESENA

2019-2020: PALERMO

In base a questo riforma da attuare, ma la formula della Serie B a 40 squadre non piace e non potrà mai funzionare ne essere messa in atto.

Una più logica riforma sarebbe quella di mantenere l’attuale format del campionato di Serie B portandolo magari a 22 club, mentre sarebbe possibile portare la Serie C a 48 squadre con due gironi di C uno nord-centro e l’altro centro-sub eliminando l’attuale formula dei playoff che vede coinvolte molte, forse troppe squadre.

Sarebbe sicuramente una riforma possibile, da 100 club si passerebbe a 90 e probabilmente ci conterebbero o non ci sarebbero del tutto fallimenti.

 

Salvatore Ciotta
Salvatore Ciotta, redattore di SportPaper.it e di Komunicare Editore, esperto di calcio italiano ed estero