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Roma tutto genio e sregolatezza

Garcia

Ciò che salta immediatamente all’occhio, dopo la prestazione fornita dalla Roma a Palermo, è quanto questa formazione sia, in tutto e per tutto, genio e sregolatezza. I capitolini, e con loro Rudi Garcia, hanno mostrato a tutti che facendo le cose semplici, giocando con cattiveria agonistica e con la testa, non ci sono campi o formazioni che non si possano battere. Almeno in Italia, in Europa la faccenda cambia e di molto.

Domenica pomeriggio Garcia ed i suoi ragazzi hanno disputato un primo tempo praticamente perfetto, con un Pjanic sontuoso e sempre più leader giallorosso, un Gervinho di nuovo devastante ed una maturità calcistica che è nelle corde della rosa romanista. Poi, come spesso accade, la seconda frazione ha visto una squadra perdersi e commettere errori banali, figli anche di alcune mancanze che, alla lunga, potrebbero rischiare di costare grosso. Non è un caso, infatti, che da quando De Rossi si sia spostato in difesa manchi completamente lo schermo davanti alla retroguardia; a ciò si aggiunge il fatto che il capitano giallorosso, essendosi adattato da poco nel nuovo ruolo, commette errori nei quali un difensore di ruolo difficilmente incapperebbe.

Ovviamente la colpa non è di Daniele, il quale anzi si applica ogni giorno e si dimostra sempre pronto a dare una mano alla causa, ma è normale che il solo Manolas non può reggere la baracca da solo. Certo l’intuizione di spostare Pjanic centrale ha giovato a tutta la squadra ma ora bisognerà capire bene chi sarà il compagno del colosso greco da qui al prosieguo della stagione. Rudiger infortunato, Gyomber non pervenuto nella retroguardia e Castan che immalinconisce in panchina: il dubbio che forse uno tra Yanga Mbiwa e Astori si sarebbe dovuto tenere inizia ad insinuarsi. Se non altro perché già erano parte del gruppo e conoscevano gli schemi di gioco. La speranza, ovviamente, in casa Roma è di rivedere il prima possibile in campo Leandro Castan: con il Guerriero nell’undici titolare ne gioverebbe non solo la difesa ma tutta la squadra.

Intanto i giallorossi sembra abbiano ritrovato il miglior Gervinho, quello del primo anno di Rudi Garcia, l’uomo in grado non solo di saltare l’uomo ma di segnare con regolarità, dote questa che non è mai stata uno dei cavalli di battaglia dell’ivoriano. In attesa del ritorno, e dell’esplosione, di Edin Dzeko la Roma si gode il ritorno del giocatore africano che da indesiderato è diventato indispensabile.

La rinascita capitolina però passa inevitabilmente anche per le mani del suo tecnico. Rudi Garcia, sotto accusa dopo la batosta in Champions, ha cercato di rimettere in rotta la barca giallorossa che sembrava allo sbando. Per natura l’ambiente romano, e romanista nello specifico, passa facilmente dalle stelle alle stalle, e viceversa, in un batter d’occhio. Stavolta però bisognerà cercare di dare continuità al gioco ed ai risultati perché ,dopo la pausa per la Nazionale, i giallorossi saranno chiamati ad appuntamenti cruciali sia in campionato che in Europa, appuntamenti che diranno molto sul futuro sia del tecnico transalpino sia di Pjanic e compagni. Garcia sembra essersi ripreso la Roma: ora sta a lui dimostrare che la vittoria di Palermo non sia stata un fuoco di paglia.

La speranza, neanche troppo nascosta, a Trigoria è di arrivare a febbraio con la squadra ancora in corsa per tutti gli obiettivi: questo perché, facendo i debiti scongiuri, c’è un signore olandese che piano piano sta già correndo sui prati del fortino romanista e smania dalla voglia di rientrare in campo. E se dovesse rientrare anche solo al 50%, le azioni giallorosse schizzerebbero in alto come non mai negli ultimi tre anni…

ph: Komunicare.it

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