Roma vs Lazio, nella capitale è tempo di derby

248

IL 4 E IL 30 DEL PROSSIMO MESE, LE DUE COMPAGINI DELLA CAPITALE SI AFFRONTERANNO IN DUE STRACITTADINE CRUCIALI PER IL RAGGIUNGIMENTO DEI LORO OBBIETTIVI. FRA MERCATO E IL “CASO TOTTI”

Nella Capitale è già aria di derby. E non solo in campo, con gli impegni del 4 – semifinale di ritorno di Coppa Italia – e del 30 Aprile prossimi – scontro diretto in chiave Champions.

Anche in sede di mercato stanno Lotito e Pallotta stanno già affilando i coltelli per rinforzare due organici certamente di livello, ma oggettivamente da migliorare per vedere aumentato il loro tasso competitività.

Le pressochè certe partenze di Manolas e De Vrij obbligano i due presidenti a muoversi in fretta per poter coprire la falla con un arrivo di pari livello. Il nome di Rodrigo Caio, centrale di 23 anni del Sao Paulo, è il nome che maggiormente il tam tam cittadino ha reso più gettonato. Già da settimane accostato ai giallorossi, anche la Lazio ha manifestato un certo interesse. Si tratta di un giocatore che può ricoprire il ruolo di mediano, come fece a inizio carriera, ma è da centrale difensivo che ha fatto il salto di qualità. Gli innumerevoli rifiuti di rinnovo del contratto con i Tricolores ormai lasciano paventare l’approdo in Europa di questo prospetto davvero interessante. Base d’asta, 10 milioni.

In casa Roma, in particolar modo, le voci di rinnovo di Francesco Totti sono quelle che tengono maggiormente col fiato sospeso. Il giocatore un ruolo da comprimario come quest’anno ha dimostrato di digerirlo poco, pur confermando la sua stima incondizionata in Spalletti. Il quale, col suo solito modo di fare istrionico e contraddittorio, potrebbe avere impostato una sorta di exit strategy dopo le sue recenti dichiarazioni proprio in merito al futuro del capitano giallorosso. Un tempo fedele alla linea a stelle e striscie, ora pare avere cavalcato il pensiero più populista. Vedremo…
Quel che è certo, è che Totti ha già in mente cosa vuole fare in futuro: non dietro a una scrivania o in panchina, ma come uomo “di campo”, ad esempio come osservatore o scopritore di talenti. Nella speranza di poter incidere ancora con le scarpette bullonate, seppur a scarto ridotto.