Sarri: “La Juventus è più forte di noi, anche politicamente”

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Parla Sarri alla vigilia di Napoli-Juventus

Vigilia di Napoli-Juventus per Maurizio Sarri che domani sera vedrà anche il ritorno di Gonzalo Higuain al San Paolo però da avversario. “E’ un ragazzo a cui voglio bene, gli devo molto – dice il tecnico azzurro sull’argentino – ora però ha una maglia di un altro colore e quindi sarà un avversario. Lui sa cosa penso di lui, mi basta questo, non devo dimostrare niente e domani sarà un avversario come gli altri, anche se più forte degli altri“.

Sarri è convinto che per battere la Juventus la sua squadra dovrà concedere quasi nulla: “Non esistono partite perfette per noi, giochiamo tratti di gara molto bene e poi invece altre con errori banali. La partita in cui abbiamo avuto la miglior organizzazione difensiva è stata proprio a Torino ma abbiamo messo dentro due errori ed abbiamo preso due gol. Bisogna essere bravi ad avere continuità nell’attenzione“.

Sarri: “Juventus più forte anche politicamente

Il tecnico azzurro parla di una Juventus più forte anche politicamente: “In tutti i sensi, in tutte le espressioni che possono portare punti ad una squadra. Anche politiche, di rapporti, ma l’aspetto principale è che loro sono i più forti tecnicamente“.

Sulla questione invece scudetto e della possibile rimonta in caso di vittoria domani sera: “Numericamente non è possibile riaprire il campionato, la Juventus in proiezione per il suo rendimento potrebbe perdere quattro punti. E’ praticamente impossibile, poi c’è spazio alla casualità, ma non credo. Se valutiamo i singoli episodi, essendo sempre terzi, pensi di poter essere più vicino, ma sappiamo che negli ultimi anni la Juventus è stata di un altro livello per forza tecnica, economica, politica, societaria. Se andiamo sul singolo episodio viene questo retropensiero“.

Infine parla delle possibili assenze di Dybala e Mandzukic: “Non so, per me gli aspetti mentali possono influire più di quelli tattici se giochi a tre o quattro perchè i giocatori si conoscono ormai bene. Le motivazioni e la lucidità nell’agonismo saranno determinanti. A me non mi fa paura se giocano a tre o quattro, la loro forza sono i giocatori che vanno in campo“.

Giovanni Cardarello
Giornalista Pubblicista, Romano del Quadraro, ma vivo in Umbria fra Spoleto e Terni. Social Media Manager per Lavoro, Giornalista per Passione. Sposato con Ilaria, 3 figli. Seguo il Calcio dal 1975 con ampie frequentazioni nel Basket (NBA, LBA, Rieti e Virtus Roma), nel Volley, nel Rugby, nella Formula 1 e nella MotoGP. Ho visto giocare dal vivo Totti, BrunoConti, Dibba, Scirea, Zoff, Gentile, Cabrini, Tardelli, Antognoni, PaoloRossi, Maradona, Platini, Baggio, Van Basten, Matthaeus, Cafu, Rummenigge, Falcao, Ronaldo, Lollo Bernardi, Ancelotti, Zidane, Del Piero, Pirlo, Buffon, Gardini, Batistuta, Larry Wright, Antonello Riva, Dino Meneghin, Pierluigi Marzorati, Tofoli, David Ancilotto, Roberto Brunamoniti, Domenico Zampolini, Bracci, Mike D'Antoni, Willie Sojourner, Kevin Garnett, Paul Pierce, Ray Allen e Papà Bryant. Dubito vedrò di meglio ma non si sa mai :-)