Simone Pianigiani: “Voglio un’Olimpia Milano che sappia fare le scelte giuste”

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Simone Pianigiani

Simone Pianigiani parla a Olimpia Milano Tv

Il Coach della EA7 Simone Pianigiani parla a Olimpia Milano Tv  delinendo il suo pensiero sull’EuroLeague, sulla gestione del roster che sta nascendo e sull’importanza dello Staff, ecco il dettaglio delle sue parole e i video postati da Olimpia Channel: “Con questa nuova formula la cosa più importante è la continuità di approccio, di presenza mentale e anche la capacità di superare i momenti difficili, che sono inevitabili e ci sono per chiunque. E’ importante non soffermarsi sul risultato immediato, se hai perso, ma pensare al miglioramento continuo. Quello che Pat Riley chiamava costante e continuo progresso. La squadra che ha vinto l’ultima EuroLeague ha perso 12 partite in regular season e la Stella Rossa, prima delle eliminate, ne ha perse 14″.

Significa che ci sono tanti momenti in questa competizione in cui devi assorbire le sconfitte. E significa anche che devi giocare fino in fondo perché squadre che non sembrano in lotta per i playoffs in realtà lo sono, penso a Kaunas lo scorso anno, uscita solo a due giornate dalla fine. Chi riesce ad avere solidità di gruppo, di squadra, a essere sempre mentalmente presente, probabilmente avrà una chance migliore di entrare tra le prime otto. All’Olimpia dovremo fare questo passo in avanti per portarci al livello delle squadre che ogni anno si giocano la possibilità di entrare nei playoffs“.

Come sarà la sua Olimpia

“Noi allenatori più che imporre filosofie dobbiamo riuscire a sfruttare al meglio il materiale umano che abbiamo a disposizione. Mi auguro che sia una squadra in grado di crescere durante la stagione, che possa avere un’identità difensiva, perché questo è ciò che ti permette di giocartela sempre, sapendo che poi per vincere serve l’attacco”.

“Mi auguro si possa vedere una squadra che sappia leggere le situazioni, fare le scelte giuste. In una stagione che comprende un’EuroLeague così logorante e un campionato italiano che sta recuperando realtà competitive e potenziate, servirà una squadra che compia un percorso, che sappia leggere le partite, sfruttare il talento dei giocatori, essere imprevedibile. Vorrei che in questo gioco d’assieme, con tanti protagonisti diversi di volta in volta, si potesse vedere se non la mano dell’allenatore, almeno il sacrificio dello staff tecnico”.

L’importanza dello staff

“Lo staff è l’elemento più importante se vuoi costruire un percorso di crescita all’interno di una stagione o più stagioni. Un tipo di rendimento in campo che sia duraturo in una stagione con un numero di partite così alto non può prescindere da un lavoro capillare realizzato dalla squadra che c’è alle spalle della squadra. In primis sono importanti gli assistenti per evitare che i giocatori nell’arco di otto-nove mesi ascoltino sempre la stessa voce, peraltro a volte anche fastidiosa di un solo allenatore. Compiti, responsabilità anche comunicative vanno distribuite tra gli allenatori”.

“Poi ci sono preparatori e medici: pensiamo a quanto possa essere complicato gestire una settimana tra le esigenze di chi ha giocato trenta minuti e chi magari solo dieci, le rotazioni differenti tra campionato ed EuroLeague, la gestione di elementi di 30 anni o di 20. Tutto va individualizzato, eppure è necessario avere anche una qualità di lavoro collettiva. Poi penso allo scouting prima di tutto su noi stessi poi sugli avversari: tutto deve diventare stimolante per migliorarsi. In altre parole serve uno staff importante, di alto livello che ho avuto la fortuna di trovare già presente in Olimpia. Con alcuni elementi di questo staff ho già avuto la fortuna di lavorare e questo rappresenta un valore aggiunto di partenza. Il capo allenatore in questo contesto ha l’ultima parola ma sarà la qualità del lavoro di tante persone a determinare quello che riusciremo a fare sul campo”.

Giovanni Cardarello
Giornalista Pubblicista, Romano del Quadraro, ma vivo in Umbria fra Spoleto e Terni. Social Media Manager per Lavoro, Giornalista per Passione. Sposato con Ilaria, 3 figli. Seguo il Calcio dal 1975 con ampie frequentazioni nel Basket (NBA, LBA, Rieti e Virtus Roma), nel Volley, nel Rugby, nella Formula 1 e nella MotoGP. Ho visto giocare dal vivo Totti, BrunoConti, Dibba, Scirea, Zoff, Gentile, Cabrini, Tardelli, Antognoni, PaoloRossi, Maradona, Platini, Baggio, Van Basten, Matthaeus, Cafu, Rummenigge, Falcao, Ronaldo, Lollo Bernardi, Ancelotti, Zidane, Del Piero, Pirlo, Buffon, Gardini, Batistuta, Larry Wright, Antonello Riva, Dino Meneghin, Pierluigi Marzorati, Tofoli, David Ancilotto, Roberto Brunamoniti, Domenico Zampolini, Bracci, Mike D'Antoni, Willie Sojourner, Kevin Garnett, Paul Pierce, Ray Allen e Papà Bryant. Dubito vedrò di meglio ma non si sa mai :-)