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UFFICIALE – Tennis, cancellato il torneo di Wimbledon: Appuntamento al 2021

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Tennis, cancellato il torneo di Wimbledon

Wimbledon 2020 non si disputerà. E, no, non è un pesce d’aprile. La notizia era nell’aria da giorni ma solo adesso arriva l’ufficialità. Dopo la cancellazione – in rigoroso ordine cronologico – di Indian Wells, Miami Open, Monte-Carlo Rolex Masters, Mutua Madrid Open, Internazionali di Italia, Roland Garros adesso anche il torneo inglese si è arreso.

La pandemia legata alla diffusione del Covid-19 non lascia intravedere possibilità per il regolare svolgimento di Wimbledon nelle date previste. Sui campi in erba di Londra il via, infatti, era previsto per il 29 giugno.

Con grande rammarico abbiamo deciso oggi che i campionati 2020 saranno annullati a causa di problemi di salute pubblica legati all’epidemia di coronavirus. I 134esimi Championships andranno in scena dal 28 giugno all’11 luglio 2021” si legge nella nota pubblicata sul sito ufficiale del torneo.

Nella storia solo due volte il torneo era stato cancellato e in occasione delle due Guerre Mondiali.

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Mai senza pubblico a Wimbledon

Prima dell’ufficialità della sospensione di Wimbledon, e quando ancora i tornei cercavano soluzioni alternative per permettere ai tennisti di continuare la stagione, l’All England Club aveva dichiarato che non avrebbe dato il proprio assenso a giocare senza pubblico.

Le cosiddette “porte chiuse” non sono mai state prese in considerazione. Il comunicato ufficiale, infatti, prosegue: “La salute e la sicurezza di tutti coloro che permettono lo svolgimento del torneo sono la nostra priorità. Incluse, ovviamente, quelle del pubblico che proviene da ogni parte del mondo“.

Responsabilità per chi è in prima linea

Le restrizioni nel Regno Unito sono entrate in vigore più tardi rispetto ad altri paesi ma è anche nei confronti di chi ogni giorno combatte in prima linea che questa decisione è stata presa: “La cancellazione del torneo è la migliore decisione nell’interesse della salute pubblica. Abbiamo responsabilità nei confronti dello sforzo che sta facendo la società per affrontare questa sfida globale. Riteniamo che sia la scelta giusta anche per poterci concentrare su come usare le risorse per aiutare comunità locali e non solo“.

 

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