Zlatan Ibrahimovic, serve davvero?

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Ibrahimovic

Zlatan si, Zlatan no

È da ormai un paio di settimane che non si parla d’altro: Ibrahimovic si è proposto al Milan, al Bologna, alla Sampdoria, al Napoli e cosi via. Con il contratto ormai in scadenza (deadline fissata al 31 dicembre prossimo), lo svedese si è praticamente impossessato del calciomercato di gennaio, attirando tutta l’attenzione su di se. Ma in Serie A, abbiamo davvero – ancora – bisogno di lui?

I numeri non bastano

Se per Cristiano Ronaldo i numeri non sono nient’altro numeri, lo stesso discorso vale per Zlatan, che di accusare la vecchiaia, proprio non ne vuol sapere: in MLS infatti, sta battendo record su record, come quello di trenta goal in ventinove partite. Certo, stiamo parlando di un campionato dal livello decisamente inferiore rispetto a quello del portoghese, ma a trentotto anni suonati, rimane sempre un buon traguardo. Il problema però, è che i numeri non bastano, o meglio, non sono tutto. Ibrahimovic, oltre che per la sua fisicità spaventosa, è famoso anche per il carattere non proprio docile, cosa che lo porta sempre e comunque a voler primeggiare, dimostrare di essere il migliore. A qualsiasi costo. E Zlatan, ora come ora, in Serie A non sarebbe il migliore, e mai potrà più esserlo. Inutili le dichiarazioni – a tratti quasi ironiche – del giocatore, che si ritiene ancora migliore di molti giovani, nei maggiori campionati europei, lo svedese farebbe fatica ad imporsi. Inoltre, c’è da considerare un altro fattore non da poco: bisognerebbe costruirgli una squadra disposta a giocare non con lui, ma su di lui. Uno dei motivi per cui infatti ha deciso di non rinnovare il contratto con i Los Angeles Galaxy, è infatti la rosa del club: troppi singoli con cui “il re” si è sempre sentito in competizione, come Pavòn e Alessandrini. Quello tra i Los Angeles Galaxy e Zlatan Ibrahimovic è dunque un addio, che si è consumato a suo modo. Sono state infatti molto dure le parole del giocatore, che sui suoi profili social ha scritto quello che possiamo riassumere con un “grazie di tutto, ora potete tornare a guardare il baseball.”

Zlatan serve davvero?

Adesso, a circa un mese dalla sessione invernale del calciomercato, la domanda che tutti si stanno ponendo è: “dove andrà Zlatan Ibrahimovic?”. Una risposta certa dovremo attenderla ancora un po’, ma quello che dovremmo davvero chiederci è: “a chi serve Zlatan?”. A nessuna delle squadre a cui si è proposto. Bologna, Napoli e Milan sono le squadre a cui si è detto interessato, ma sono anche quelle a cui a conti fatti, non servirebbe. Il Bologna di Sinisa – vero motivo per cui il giocatore sarebbe interessato al Bologna – sta infatti disputando un campionato nella media, mostrando anche un buon calcio. Rivoluzione il gioco dell’intera squadra, perché una novità del genere implicherebbe questa inevitabile conseguenza, potrebbe rivelarsi una mossa davvero azzardata. Per non parlare di Palacio, che si ritroverebbe in panchina. Situazione simile anche per quanto riguarda il Napoli: quella allenata da Ancelotti è una piazza che fa gola, ma che gode – al momento – di due punte centrali difficili da far accomodare in panchina, come Milik e Llorente. L’unica vera opzione da non scartare è quella che porta in casa Milan: la squadra è allo sbando, e servirebbe qualcuno in grado di ristabilire le gerarchie del gruppo, compito a cui “Ibra” è più che adatto. Inoltre, la concorrenza non sarebbe nemmeno così agguerrita, visto che da “superare” ci sarebbe solamente Piatek, in crisi realizzativa ormai da tempo. Ma strapagare – perché per convincerlo ci vorrà anche uno stipendio sostanzioso – un trentottenne per solamente provare a dirottare una stagione, è una mossa saggia? E poi il prossimo anno? Non sarebbe forse il caso di puntare su dei giovani di qualità, in grado di garantire buone prestazioni associate a un tasso di crescita che nel tempo non potrà fare altro che migliorare? Un po’ come sta facendo l’Atalanta per esempio, che uno come Ibrahimovic non lo prenderebbe mai.

L’ultima (vera) spiaggia

Tutto è iniziato come uno scherzo sui social, ma l’accostamento con il Pescara di Luciano Zauri rappresenterebbe la soluzione migliore. Se infatti in Serie A, Zlatan sarebbe messo in discussione, nel campionato cadetto non ci sarebbero storie. La sua esperienza potrebbe spostare gli equilibri del campionato e fare la differenza per la promozione in massima serie, sempre a patto che uno come lui, decida di “scendere di livello”; cosa che considerando il suo ego, difficilmente avverrà. A conti fatti quindi, dovendo per forza trovargli una sistemazione, scommetteremmo qualcosa nel ritorno a casa, nel Malmo, club che ha rappresentato un vero e proprio trampolino di lancio per Ibrahimovic. Perchè lo svedese al calcio ha dato davvero tanto, e ora è tempo che pensi a divertirsi.

Fabiano Corona
Fabiano Corona, redattore di SportPaper.it e di Sport Paper TV, esperto di calcio italiano ed estero