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Champions League, parte la corsa verso Milano

Inter Milan

SanSiro

L’annuale spasmodica attesa per l’inizio della Champions League non ha lasciato delusi in una due giorni di conferme, sorprese, gol già leggendari, matricole intriganti e la solita parata di stelle.

Dici Champions e dici Messi e Ronaldo, l’infinita sfida a distanza tra i due alla prima giornata è finita 3 a 0 per il portoghese. Una delle tante triplette che non sorprende più nessuno, stavolta agevolata da un avversario piuttosto molle e da due rigori che hanno aiutato CR7 a prendere subito il largo sul rivale di sempre, autore comunque di una buona prestazione contro la Roma in una sfida che nessuno toglierà più dalla storia del calcio recente per un gol che ha pochi precedenti. La parabola di Florenzi da 40 metri è roba da studiare al MIT, un gol che rimarrà a lungo sulle copertine, bello e soprattutto utile perché ha consegnato un punto importante alla Roma contro i campioni in carica.

La prima giornata di Champions League ha comunque generalmente confermato le sensazioni e la griglia della scorsa stagione con le due spagnole in prima linea insieme al Bayern (aiutato al Pireo da un gol fortunoso di Muller in una partita bloccata), le inglesi ancora in ritardo nonostante gli investimenti folli e tra queste il Chelsea con qualcosa più delle altre per esperienza europea e perché soprattutto ha già pregiudicato il campionato al pronti-via. Il PSG ha qualità da vendere ma va valutato contro avversari più impegnativi, la Juve sorprende in casa di un City vittima della solita idiosincrasia verso le competizioni europee: per Pellegrini urgono soluzioni alla svelta.

Ma il flop più clamoroso è quello dell’Arsenal di Wenger. Al debutto incontra il materasso del girone, la Dinamo Zagabria, che nelle sue ultime due partecipazioni in Champions ha messo insieme in totale un punto, subendo la bellezza di 36 gol e segnandone 4. Il padrone francese dell’Emirates Stadium riesce nell’impresa di schierare una squadra approssimativa, senza copertura né equilibri, in balia di una difesa per cui da anni i tifosi Gunners gridano vendetta. L’Arsenal passerà il turno nonostante questa sconfitta, ci sono pochi dubbi, ma poi c’è da chiedersi se si ha voglia di uscire dal limbo degli ultimi anni oppure no.

Tre sconfitte e una vittoria (contro il Maccabi Tel Aviv) per le squadre d’Oltremanica. Bottino certamente poco lusinghiero che permette alla Serie A di avvicinare pericolosamente la Premier nel Ranking UEFA grazie ad un’ottima prima giornata. Un rimpianto per le italiane però c’è comunque, anzi due: Draxler e Witsel, obiettivi di mercato di Juve e Milan, decisivi per le vittorie delle proprie squadre rispettivamente su CSKA Mosca e Valencia.

Chiusura con in un bocca al lupo per Luke Shaw e Rafinha, due campioncini di Manchester United e Barcellona, vittima di due gravi infortuni in questo esordio di Champions. Speriamo di rivederli per Euro2016. Buona Champions League anche a loro.

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