Cessione Milan: entro venerdì il verdetto finale?

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Sono giorni roventi per Yonghong Li, sospeso tra la cessione del Milan al magnate Rocco Commisso, ai 32 milioni da saldare, entro venerdì 6 luglio, al fondo statunitense Elliott Management Corporation. Qualora ciò non venisse fatto, la società neyorkese di Paul Singer, attraverso il Tribunale di Lussemburgo, assumerebbe di diritto parte della gestione del club rossonero. A distanza solamente di un anno, quindi, il futuro della società di Via Aldo Rossi torna ad esser un’incognita.

Yonghong Li titubante sulla cessione del Milan

Le offerte al Presidente Yonghon Li non sono mancate, anzi. Stando a quanto riportato da Tuttosport, Commisso, qualora la trattativa per la cessione del Milan dovesse andare in porto, destinerebbe all’imprenditore cinese 85 milioni di euro. Ma non è tutto. Yonghong Li avrebbe anche una percentuale sui ricavi pubblicitari del club rossonero in terra asiatica.

Il magnate americano, inoltre, salderebbe completamente il debito con il Fondo Elliot, che si aggira attorno ai 412 milioni, e arricchirebbe le casse del Milan con altri 150 milioni. Una cifra notevole, che in vista del calciomercato potrebbe giovare molto. Ora, però, le sorti rossonere sono nelle mani di Yonghon Li, che entro venerdì dovrà prendere una decisione per il bene del club e dei suoi tifosi.

Milan fuori dalle Coppe: ricorso al Tas a breve?

Come se non bastasse la delicata situazione societaria, il Milan si ritrova a risolvere un’altra grana: l’esclusione dalle Coppe per un anno. Come riportato dal Corriere dello Sport infatti, il club di Via Aldo Rossi è pronto a presentare ricorso presso il TAS (Tribunale dello Sport) a Losanna. I legali rossoneri sono già al lavoro, convinti e consapevoli che la sanzione della UEFA sia stata troppo severa. In tal senso, la cessione del Milan potrebbe giocare un ruolo chiave in loro favore, viste le risorse economiche di Commisso. Prima del ricorso al Tas, quindi, si dovranno attendere gli sviluppi societari. Così come per le trattative di mercato, al momento passate in secondo piano.