Diego Milito, dalle origini calabresi al favore di Mou | 5 curiosità sul Principe

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Diego Milito e il gol sono sempre stati una cosa sola. A guardarlo giocare, e a riguardare ancora oggi i suoi gol, si ha l’impressione che la palla, in porta, ci andasse molto più volentieri se a calciarla era questo attaccante argentino non troppo alto, non troppo forte fisicamente, non straordinariamente tecnico o veloce ma che sapeva sempre cosa fare in area di rigore. Quello che ha vinto o le reti che ha segnato sono note a tutti: ecco 5 curiosità che forse non sapete su Milito.

Ha origini calabresi. Qualche anno fa, il sindaco di Terranova, un piccolo paesino in provincia di Cosenza, portò alla luce, scrivendo anche a Massimo Moratti, che i nonni di Milito erano originari proprio di quel paese. Salvatore Milito e Caterina Borelli, regolarmente registrati negli uffici comunali, emigrarono in Argentina dove la famiglia si stabilì.

Non è il solo della famiglia ad aver giocato a calcio. Il fratello minore (tra i due c’è un anno di differenza) risponde al nome di Gabriel Milito e ha avuto una carriera di tutto rispetto. Gabriel ha mosso i primi passi in Spagna, al Real Saragozza dove è rimasto per 4 stagioni, per andare poi al Barcellona dove, seppur non da titolare, ha vinto una Champions, due campionati, 1 Copa del Rey e 3 Supercoppe. Nel 2011 è infine tornato in Argentina dove ha chiuso la carriera, con l’Independente.

Il motivo del suo soprannome. Milito è soprannominato “El principe del Bernal”, o anche semplicemente Principe. Questo deriva dalla fortissima somiglianza con Enzo Francescoli, grandissimo attaccante uruguaiano, che è passato anche in Italia al Torino ma soprattutto al Cagliari dove ha lasciato grandissimi ricordi.

La tentazione Real Madrid. Come ha rivelato lui stesso nel corso di un’intervista, è stato vicino ad accettare la corte del Real Madrid. Proprio in seguito alla gloriosa serata madrilena nella quale segnò una doppietta che permise all’Inter di alzare la coppa dalle grandi orecchie, la tentazione di andare a giocare nella capitale spagnola si fece sentire molto forte. Già Mourinho era in procinto di andare da Florentino Perez. Ma l’argentino alla fine disse di no e decise di rimanere in nerazzurro.

Il numero di maglia all’Inter. Come ha rivelato in un’intervista, appena arrivato all’Inter, Mourinho gli chiese se volesse la maglia numero 22 che aveva il terzo portiere; ma, continua Milito: “Gli ho detto che mi piace il 22 ma non avrei avuto problemi a usare un altro numero. È andato a parlare con il portiere e gli ha detto che aveva bisogno di un favore. Senza problemi il portiere me l’ha data”.