ESCLUSIVA – Nardò Basket, Carlo Durante: “Difficile accettare che la società debba scomparire”

Lo sfogo dell'ex presidente del Nardò Basket Carlo Durante in risposta al comunicato della società neretina

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Nardò Basket, Durante: “La società ha 700.000 euro di debiti. Vuole andare in liquidazione”

Dopo il comunicato che ha sancito la messa in vendita della società, la situazione del Nardò Basket è precipitata in pochissimi giorni. Tra delusione, smarrimento e rabbia, la piazza granata si interroga su un futuro improvvisamente sospeso, con il rischio di veder sfumare quasi vent’anni di storia costruita con sacrificio e passione. A restituire uno sguardo lucido, ma al tempo stesso profondamente umano, su questa dolorosa vicenda è Carlo Durante, l’uomo che ha plasmato l’ascesa neretina dal 2005 al 2023 e che oggi osserva, con l’amarezza di chi ha visto crollare un sogno, ciò che resta di quella creatura sportiva che aveva portato fino ai vertici nazionali. Un’intervista esclusiva, senza filtri, per provare a comprendere le ragioni di un tracollo che in pochi avrebbero potuto immaginare, e per raccontare come si sia potuti passare in un battito d’ali dal paradiso alla resa.

Presidente Durante, lei ha guidato il Nardò Basket per quasi 20 anni: che effetto le ha fatto leggere il comunicato di questi giorni?

“Bene non fa sentire quelle parole, che Nardò debba scomparire dal panorama cestistico non è semplice da accettare. Però, ripensando a tutto quello che è stato fatto nel nome di Andrea (Pasca, ndr), vedere che dopo due anni si è già gettata la spugna mi sembra un controsenso. Oltretutto avevano detto di voler andare in A1 dopo due anni, e invece siamo tornati in B Nazionale, con molti punti interrogativi, perché ad oggi non si sa neppure se verrà fatta l’iscrizione”.

Quali sono stati secondo lei gli errori e/o i limiti di questa gestione e quali sono le responsabilità delle istituzioni locali? 

“Le istituzioni hanno le loro responsabilità, perché giocando a Lecce si è allontanata la tifoseria neretina e questo ha generato molte situazioni spiacevoli, non ultima la retrocessione.
Per quanto riguarda le colpe di questa società, non saprei nemmeno da dove cominciare. Hanno iniziato scremando tutta la gente di Nardò per sostituirla con persone, tra virgolette, professioniste, nella speranza che… Ma non hanno capito che Nardò non è una città fatta per professionisti, è una cittadina dove tutti si interessavano di tutto e di tutti.
Con la tifoseria ci vedevamo qui e facevamo gli acquisti in condivisione con i tifosi. Era una realtà totalmente diversa. Invece questa società ha deciso di rompere quel cordone, quella tradizione: hanno voluto aprire una nuova sede, prendere gente da fuori come Avantaggiato, Malaventura… e ci siamo ritrovati nella situazione in cui non volevamo ritrovarci”.

Qual è la situazione reale che la proprietà sta attraversando in questo momento?

“Per quello che so io, è un periodo abbastanza buio. Hanno parecchi debiti che sarebbero dovuti essere saldati entro oggi (30 giugno, ndr), ma non so se lo abbiano fatto. Hanno tentato di vendere il titolo, ma tante società che hanno fatto un tentativo, mettendomi anche in mezzo per capire con chi si dovessero interfacciare, si sono tirate indietro appena hanno potuto analizzare la situazione: si parla di 600.000/700.000 euro di debiti che avrebbero dovuto essere onorati entro oggi per poi fare l’iscrizione entro il 7 luglio.
Però questa mattina, tramite messaggio, abbiamo saputo che vogliono mettere la società in liquidazione, ponendo quindi fine a tutto.
Noi abbiamo provato a contattare l’esponente maggiore, Tommaso Greco, ma non ci ha dato retta. Noi volevamo rilevare il titolo in modo che loro avrebbero potuto pagare i debiti e noi avremmo preso il titolo, non per fare la B Nazionale ma la B Interregionale, ripartendo da lì. Poi, non appena avessimo avuto il nuovo palazzetto di Nardò a disposizione, che tra due anni dovrebbe essere pronto, puntare di nuovo a obiettivi maggiori.
Ci siamo raccolti in 10-12 amici, tutti disposti a fare categorie inferiori, e poi puntare tra un po’ a risalire“.

Quindi il tempo per provare a rimettere tutto a posto sia ormai esaurito?

Credo di sì, soprattutto dopo il messaggio che mi hanno mandato questa mattina. La situazione della società è abbastanza complicata. Purtroppo quando non c’è gente che lo fa per passione, uno non si sente partecipe di tutto quello che è stato e che è la Pallacanestro Nardò.
Questa nuova proprietà si è trovata in mezzo a tutta questa situazione senza sapere né come né quando. Il signor Marco Papadia è stato colui che ha distrutto tutto, e oggi ci ritroviamo con niente in mano, perché a tutta questa gente non gliene frega niente della Pallacanestro Nardò. A loro interessava fare la sfilata domenicale, non è gente che soffriva come soffrivamo noi.
Hanno fallito anche dal punto di vista imprenditoriale: lo sport non è imprenditoria, nel basket non si investe per guadagnare, si perde soltanto. Io non do colpe sul fatto che abbiano messo soldi, perché i soldi li hanno tirati fuori, ma non sono riusciti a trovare le persone giuste per rimanere quello che eravamo“.

Abbiamo saputo di un interesse del Monopoli per acquisire il titolo, ma adesso sembra essersi spostata definitivamente su Cassino. Per il Nardò Basket ci sono trattative in corso?

Per Nardò si sono tirati indietro subito appena hanno visto le carte. Io, sebbene abbia ceduto il titolo due anni fa a costo zero, sto ancora pagando debiti. Pur di dare continuità a questa squadra ho ceduto non uno ma due titoli a costo zero, e loro in due anni sono riusciti a fare danni che io non ho fatto in venti.
Pensavano che con i soldi si potesse raggiungere ogni obiettivo, ma purtroppo la pallacanestro non è fatta di queste cose, ma di cuore, passione, vicinanza con i giocatori.
Io ancora oggi mi scrivo con i vecchi giocatori che mi esprimono il loro dispiacere per la situazione attuale”.

Avete parlato con l’attuale proprietà? Avete cercato di trovare una soluzione condivisa con lei? Sarebbe disposto a riprendere in mano la squadra? 

Abbiamo provato a parlare con il club, solo provato. Noi abbiamo cercato di trovare una soluzione condivisa, ma non ci sono stati assolutamente gli estremi per raggiungere un accordo, non siamo stati neanche presi in considerazione.
Evidentemente le idee erano chiare fin dall’inizio: portare la società in liquidazione, nonostante le varie interviste del presidente Greco in cui diceva di voler continuare il progetto. Le parole però servono a poco, in questi casi contano i fatti, e lui non ne sta facendo, sta solo dicendo parole inutili che lasciano il tempo che trovano”.

Cosa si augura per il futuro? Spera che Nardò possa tornare a essere presente nel panorama nazionale?

Sicuramente lo sarà. Io sono molto cocciuto e ambizioso, perché mi è sempre piaciuta l’adrenalina del basket, e con gli amici con cui stiamo parlando adesso speriamo di ritrovarci un gradino più sopra rispetto a quello che andremo ad affrontare oggi tra due o tre anni”.

Ci sta dicendo che in caso dell’effettiva liquidazione, la fondazione di una nuova Nardò Basket è possibile?

Certo che sì. Ci stiamo già lavorando di pari passo con il Basket Nardò. Stiamo aspettando di chiudere con un’altra società, ma dobbiamo attendere che ci comunichino le loro intenzioni. La volontà è quella di ripartire già dal prossimo anno nel nome della Pallacanestro Nardò, ma speravamo che con quelli che ci sono adesso si potesse instaurare un dialogo per dare continuità a una storia e a una tradizione.
Purtroppo non c’è stata la collaborazione di Papadia e Greco. L’unica che ci è venuta incontro e che dobbiamo ringraziare perché è sempre stata vicina al basket da quando c’ero io è la famiglia Barbetta, che ci ha sempre dato una mano e che è dispiaciuta che questa avventura non si stia chiudendo nella maniera più giusta”.

Come vuole rassicurare i tifosi di Nardò che stanno vivendo un periodo di insicurezza e non sanno cosa li spetta?

Ai tifosi dico solo che devono stare calmi e tranquilli perchè tra quattro/cinque anni saremo, non dico in Serie A, ma in una categoria in cui Nardò merita di stare“.