Lakers: ecco Horton-Tucker, la promessa che infiamma la pre-season

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Talen Horton-Tucker

Dopo un primo anno passato in fondo alla panchina dei Los Angeles Lakers, con occhi attenti agli insegnamenti dei compagni più esperti, il giovane Talen Horton-Tucker si sta facendo conoscere infiammando la pre-season in corso. Con i giocatori chiave a riposo, è stato infatti il protagonista della doppia vittoria sui cugini dei Los Angeles Clippers.

Chiamato con la scelta numero 46 del Draft 2019, il prodotto dell’Università di Iowa State aveva fin da subito mostrato doti fisiche importanti, ma, anche a causa della giovane età, nella passata stagione era sceso sul parquet solo per 6 volte, per un totale di 81 minuti.

Classe 2000, alto 1 metro e 93 per un’apertura alare di 215 centimetri, si era presentato al Draft come un prospetto estremamente intrigante. Il motivo, proprio la struttura fisica particolarmente calzante per una pallacanestro moderna sempre più basata sulla fluidità tra i ruoli. Versatilità e doti innate che lo avevano portato a medie da 0.7 stoppate e 1.3 palle rubate a partita al college, statistiche che più di tutte le altre gli avevano fatto scalare le graduatorie di molti scout NBA.

La firma con i Lakers, tramite la chiamata degli Orlando Magic, è stata poi una vera e propria benedizione, che gli ha permesso di crescere al fianco di giocatori di primissimo livello. Ora, come detto, l’occasione di una vita durante la pre-season 2020.

Già la prima uscita contro i Clippers era stata promettente, con una vittoria e un’ottima prova da 19 punti e 9 rimbalzi in 37 minuti, ma quella della scorsa notte è stata davvero incredibile. In campo per 41 minuti ha infatti trascinato i suoi con 33 punti, 10 rimbalzi, 4 assist, 4 palle rubate e un sorprendente 4/5 da tre punti. Insomma, schierato da guardia al fianco di Kentavious Caldwell-Pope è stato il protagonista assoluto della vittoria dei suoi per 106-131.

Crescita e impegno senza dubbio lodevoli, almeno quanto lo è stata la capacità di Horton-Tucker di cogliere al volo l’occasione di poter usufruire di tanti minuti, almeno stando alle parole di Coach Frank Vogel: “Nessuno ha minuti garantiti, e questo dovrebbe spingere tutti gli altri a dare il massimo. Lui sta giocando molto bene e questo servirà da stimolo anche per gli altri.”

Dal canto suo, il giovane ha assicurato: “Tutto questo è una benedizione. A quanti giocatori di 19 o 20 anni capita questa opportunità? Posso imparare ogni giorno dalle superstar.” per poi continuare, mantenendo un basso profilo“Il mio modello però è Alex Caruso. Vederlo ogni giorno mi dà la fiducia giusta.”

Insomma, un fine settimana da ricordare per il giovanissimo ragazzo nato e cresciuto a Chicago, Illinois, dove ha anche frequentato la Simeon Career Academy durante il suo percorso liceale. Come sottolineato da Horton-Tucker stesso, poi, non è facile vedere giocatori così giovani ritagliarsi momenti del genere in NBA, né tanto meno entrare attivamente nelle rotazioni di squadre dalle ambizioni importanti. Eppure sembra che questo ragazzo abbia tutte le carte in regola, anche dal punto di vista mentale, per poter incidere già nel breve periodo.

Dichiarazioni che denotano una maturità non comune neanche a giocatori ben più anziani, un fisico potenzialmente perfetto per il basket moderno e un’intelligenza cestistica che appare già degna di nota sono senza dubbio solo le più evidenti tra le prerogative che fanno di Talen Horton-Tucker un prospetto da tenere sotto stretta osservazione in chiave futura. E perché no, anche a breve termine.

Fabiano Corona
Fabiano Corona, redattore di SportPaper.it e di Sport Paper TV, esperto di calcio italiano ed estero