Vincono subito Napoli e Inter; Juventus e Roma tengono il passo
Il campionato è partito tra sorprese e conferme. Se lo scorso anno Inter e Napoli avevano cominciato col piede sbagliato (un punto in due…) stavolta le principali candidate per lo scudetto non sbagliano un colpo e conquistano subito i primi tre punti in palio senza soffrire più di tanto contro due avversarie certo non irresistibili ma che alla vigilia venivano accreditate di maggior consistenza.
Il Napoli ha spazzato il Sassuolo a domicilio con un gol per tempo grazie ai suoi due assi principali in attesa che torni Lukaku o che nel frattempo arrivi un suo sostituto più testuale rispetto al pur bravo Lucca. McTominay e De Bruyne hanno subito mostrato e ribadito di che pasta sono fatti, incarnando al meglio le caratteristiche delle formazioni di Conte: forza fisica, astuzia e naturalmente tanta tanta classe.
Meglio del previsto anche i nerazzurri sui quali pendeva qualche perplessità soprattutto in relazione a Chivu, giovane tecnico quasi esordiente; il rumeno però sembra essere pronto per gli alti livelli, e non solo per l’equilibrio mostrato già in precedenza nelle conferenze stampa. Anche i pochi volti nuovi (Sucic, Bonny..) paiono in grado di poter dare il loro valido apporto e supporto ad una formazione che necessitava (ed in alcuni reparti necessita ancora) di una ventata di freschezza capace di farla ripartire da una stagione che pur conclusa nel peggiore dei modi l’aveva portata a competere fino alla fine su tutti i fronti.
Esordio assolutamente positivo, anche dal punto di vista del gioco, per Roma e Juventus che superano rivali e dubbi della vigilia mettendo in mostra nuovi (David, Wesley) e vecchi (Vlahovic) protagonisti. La posizione del serbo in particolare resta ancora in bilico e la risoluzione della situazione di mercato che lo riguarda, anche per la “reazione a catena” che potrebbe scatenare, resta uno dei punti di maggior interesse dei prossimi giorni.
Milan e Lazio deludono, il Torino sprofonda
Tonfi clamorosi al debutto per Allegri e Sarri, i due tecnici di ritorno sulle rispettive panchine; i rossoneri hanno sprecato tanto al Meazza e forse sono stati puniti anche oltre i loro reali demeriti da una Cremonese ben organizzata dal solito Nicola (quando per lui una panchina “pesante”?) e galvanizzata dalla straordinaria prodezza di Bonazzoli, che proprio alla Scala del Calcio italiano fa valere la sua tecnica di fronte ad una platea in attesa che Gimenez esca dal letargo nel quale è crollato dal suo arrivo in Italia. Nessuna scusante per la sbiaditissima versione sarriana della Lazio di Como; unica nota a credito, forse, proprio la constatazione di aver affrontato, anche con qualche defezione, la formazione più lanciata del momento, irrorata finora con circa cento milioni di investimenti! Se i ragazzi frizzanti di Fabregas continueranno sui livelli prestazionali visti domenica pomeriggio potrebbero davvero rappresentare una novità concreta del nostro calcio.
Inizia decisamente col piede sbagliato pure Baroni; la sfida in casa dell’Inter non era certo un banco di prova semplice ma perdere in maniera così netta non sembrava pronosticabile e allunga già ombre sinistre sul tecnico e sul futuro di una squadra che il presidente Cairo non riesce proprio a rinforzare un anno dopo l’altro, moltiplicando i mugugni dei tifosi granata ormai stanchi della sua gestione…




