Alessandro del Piero: la storia del “pinturicchio” juventino

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Alessandro del Piero: la storia del talento italiano soprannominato “Pinuricchio”

Alessandro del Piero è un ex calciatore italiano soprannominato “Penturicchio” dall’ avvocato Gianni Agnelli, che lo considerava uno dei maggiori talenti della sua generazione e si è rivelato infatti uno dei migliori giocatori del calcio italiano.

Il Penturicchio era un pittore raffinato, ma anche estremamente un uomo esile. Tali caratteriste rispecchiavano il personaggio di Alessandro lo facevano emergere nella squadra. L’educazione e l’understatement torinese facevano sembrare il giovane calciatore una versione sportiva del pittore umbro.

Alessandro del Piero: juventino dalla nascita

Nato a Coneglaino, il 9 novembre 1974, juventino e da una famiglia di juventini con il passare degli anni corona il suo sogno di indossare la maglia della sua squadra e di diventarne il simbolo.

Inizia a tirare i primi calci al campo parrocchiale di Saccon, per poi giocare nella squadra del paese natale San Vandemiano.

Il suo talento non passa inosservato al prete e al presidente della squadra che parlò ad alcuni dirigenti del Padova del ragazzo. Nonostante le prime perplessità sul talento dovute al fisico minuto ed esile del piccolo Alessandro, nel 1992 viene acquistato dalla squadra patavina.

A 16 anni l’esordio in Serie B, a 17 il primo gol da professionista siglando il 5-0 contro la Ternana.

Nel 1993 Giampiero Boniperti riceve una telefonata: “Corri, qui c’è un fenomeno” , qui l’inizio della Storia: un contratto con la Juventus da cinque miliardi di lire. Il primo contratto da professionista, con la sua squadra del cuore.

Il tecnico Giovanni Trapattoni lo porta subito in ritiro con la prima squadra, in seguito viene inserito nella formazione della Primavera con la quale vince il Torneo di Viareggio e lo scudetto del 1994.

Il 20 maggio del ’94 segna una tripletta nel 4-0 con cui la Juve batte il Parma, da quel giorno in poi Alessandro si divide tra giovanile e prima squadra.

Nel 1994 alla Juve arriva Marcello Lippi che posizione Del Piero come  riserva di Valli, Ravanelli e Baggio.

Nel dicembre del 1994 contro la Fiorentina nasce il mito del “gol alla del Piero, una rete spettacolare  che nel 2017 è stata definita la migliore della storia Juventina.

Il gol della ribalta che sigla la vittoria dei bianco neri, è un tiro a effetto nel vortice sinistro dell’area di rigore verso l’incrocio dei pali.

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Massima fiducia ad Alessandro nella stagione 1995-1996, sopratutto dopo la partenza di Baggio.

Il primo gol in Champions League arriva il 13 settembre ’95 contro il Borussia Dortmund, con quella che diventerà la sua specialità: il tiro a giro su secondo palo.

Si susseguirono stagioni di successi e di vittorie. A fine anno 1998, dopo aver realizzato il quarto gol più veloce nella storia della Champions (20 sec e 12 cent) contro il Manchester United, viene nominato per il Pallone d’oro.

Fu premiato per le sue prestazioni de 1998 con un Oscar del Calcio AIC come miglior giocatore italiano.

Dopo una stagione di quiete arriva la tempesta: l’8 novembre nel recupero di Udinese- Juventus si rompe il legamento crociato anteriore e posteriore sinistro, costringendolo ad un riposo di nove mesi.

Un infortunio che cambia la sua energia, ritornato in campo sarà un giocatore diverso: meno esplosivo e straripante.

Il ritorno di Lippi in panchina, nel 2001, bianco nera si sussegue con la fascia da Capitano sul braccio di Alessandro.

Il 2002 è la stagione più bella: quinto scudetto e Supercoppa Italiana.

L’arrivo di Ibrahimovic e del nuovo allenatore Fabio Capello, costarono a del Piero numerose partite

.Il 12 febbraio 2006, da sostituto di Ibrahimović segnò su punizione il gol-vittoria nel derby d’Italia a San Siro, consolidando la marcia della Juventus verso la conquista del titolo.

Chiuse il campionato con una rete alla Reggina e festeggiando un altro scudetto, che in seguito alla vicenda Calciopoli verrà assegnato dalla FIGC all’Inter terza classificata.

Si dice che bisogna amare una persone in salute e in malattia, in buona e cattiva sorte; così ha fatto Alessandro del Piero con la sua amata Juevntus dopo la retrocessione in Serie B a causa della sentenza di Calciopoli. Fu uno dei pochi della rosa a non aver lasciato la squadra.

L’anno successivo la squadra ritorna in Serie A e Del Piero viene premiato con il Golden Foot.

Il 13 maggio 2012 scende in campo per l‘ultima volta in campionato  con la maglia della Juventus contro l’Atalanta, segna il 290 gol della sua carriera. Esce poco dopo l’inizio del secondo tempo acclamato dai tifosi in lacrime.

Sette giorni dopo, l’ultima partita di Coppa Italia, la Juve gioca con un distintivo speciale sulla maglia per acclamare il suo “numero 10”.

La carriera dopo la Juventus

Dopo aver dedicato un’intera carriera alla squadra bianconera, Alessandro del Piero cerca un’esperienza che non avesse punti di contato con il suo passato. L’ha trovata nel Sydney Fc.

Firma il contratto nel 2012 e  fa il suo esordio in A-League contro il Welligton Phoenix rimediando ad una sconfitta per 2-0.

Con la maglia di questa squadra celebra la sua 800esima partita da professionista.

Diventa il capitano del Sydney Fc ma dopo alcune partite non brillanti per motivi di salute decide di non rinnovare il contratto con la squadra.

Il 28 agosto 2014 firma un contratto di una stagione con il Delphi Dynamos che milita nel campionato dell’Indian Super League.

Termina qui la sua carriera con il calcio giocato.

La Nazionale: 3 campionati del mondo e 4 d’Europa

Nella sua carriera calcistica Del Piero è protagonista di 3 campionati del Mondo ( Francia 1998, Corea del Sud- Giappone 2002, Germania 2006) e 4 campionati d’Europa ( Inghilterra 1996, Belgio -Paesi Bassi 2000, Portogallo 2004 e Austria- Svizzera 2008)

L’ultimo campionato lo ha visti nei panni di Capitano totalizzando 91 presenze e 27 reti che lo rendono il quarto miglior marcatore di sempre insieme a Baggio.

 

Alessandro e la Tv

Alessandro, “il ragazzo della porta accanto”, con la sua spontaneità e semplicità conquista tutti. Le aziende lo scelgono come testimonial e le televisioni lo invitano come ospite alle loro trasmissioni.

Infatti, è conosciuto dai più piccoli anche per la pubblicità con l’acqua Uliveto Rocchetta e il famoso “uccellino” .

E’ stato testimonial di marche come Adidas, Suzuki, FIAT, Bliss, Pepsi, CEPU, Disney, Woolmark…

Dal 2015 è un’opinionista di SkySport, un lavoro che gli permette di non separarsi definitivamente dalla sua passione: il calcio.