Inzaghi su Juventus-Inter: “Tutti sappiamo cosa significa questa partita. Non firmo mai per il pareggio”

Il tecnico non si fida dei bianconeri

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Inzaghi
SIMONE INZAGHI PENSIEROSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Il derby d’Italia ha sempre un sapore speciale. Ne è convinto Simone Inzaghi, che ad Appiano Gentile ha parlato in vista della sfida di domani contro la Juventus.

Inzaghi: “Oggi valuterò Cuadrado e Sanchez”

Domani si sfidano le due migliori difese e che hanno mandato in gol più difensori, nonostante filosofie di calcio diverse: come possiamo leggere questi dati?
“Partita stimolante in uno stadio pieno. Si affrontano la prima contro la seconda, tutti sappiamo che significato ha Juve-Inter. Importante per entrambe che stanno facendo un ottimo percorso, difendendo bene di squadra e con moduli simili. Dovremo fare molto bene sui duelli individuali visto che ne prevedo tanti”.

Allegri dice: “Nessuno si sarebbe aspettato la Juve a soli 2 punti dall’Inter a questo punto della stagione”. E lei se la sarebbe aspettata?
“Assolutamente sì. La Juve è un’ottima squadra, con un ottimo allenatore come Allegri e come l’Inter vuole sempre vincere. Inoltre tutti sanno che è un grandissimo vantaggio poter preparare le gare senza coppe. Ma noi non ci nascondiamo, anzi è uno stimolo per migliorare ogni giorno. Sappiamo che ci sono alcuni momenti in cui si dice che l’Inter è la squadra da battere e in altri in cui dicono che si è indebolita rispetto all’anno scorso. Ma lì dipende sempre dai risultati delle partite”.

Cuadrado come sta? A Torino ci sarà?
“Valuteremo sia lui che Sanchez che è tornato con una distorsione a una caviglia e ieri non è riuscito ad allenarsi. Cuadrado non aveva mai avuto questo problema e ci ha penalizzato perché per noi è una grandissima risorsa. Valuteremo dopo l’allenamento di oggi”.

Come riesce a togliere la pressione? Che scelta è non fare ritiro?
“Ho dei grandissimi giocatori, molto responsabili che hanno giocato tantissime gare di questa importanza. In questo momento ho diversi elementi che arrivano dalla sosta, in ritiro con le nazionali, quindi mi è sembrato giusto lasciarli il più tempo possibile con le loro famiglie”.

Psicologicamente quanto sarebbe importante fare risultato a Torino?
“Partita non decisiva, ma sicuramente molto molto importante. Poi sappiamo tutti che solo domani saremo arrivati al primo terzo del campionato e mancherà ancora tanto. Sappiamo cosa vuol dire per tutti noi Juve-Inter”.

E cosa vorrebbe dire andare a Torino a fare la partita?
“Cercheremo sempre di fare il nostro calcio, sapendo che avremo di fronte una squadra che sta facendo molto bene, compatta, con grandissimi campioni che possono risolvere il match da un momento all’altro. Ci servirà una grandissima concentrazione per tutti i 95 minuti”.

Bilancio estremamente positivo con Allegri nelle coppe, ma non in campionato: come mai?
“Son tutte partite particolari, fortunatamente con la Juve negli ultimi anni abbiamo vinto tanto. In campionato l’anno scorso abbiamo rimediato due sconfitte diverse tra di loro: a Torino la mia Inter fece un’ottima gara nel primo tempo, ma senza concretizzare, poi nella ripresa perdemmo concentrazione e distanze. Ed è lì che abbiamo lavorato in questi pochi giorni”.

Firmeresti per il pari?
“No, non si firma mai per il pareggio. Almeno personalmente. A meno che non fosse un ritorno dopo aver vinto l’andata. Sappiamo che incontreremo difficoltà come accaduto a Bergamo e a Torino col Torino ultimamente. Da qui al 23 dicembre avremo 8 partite e nelle prossime 4 ci saranno tre trasferte contro le prime tre in campionato della scorsa stagione, con in mezzo pure la Champions”.

Più facile senza coppe, ma non faresti mai a cambio con Allegri?
“No, ma credo che anche loro non volessero non avere le coppe. Poi è un vantaggio perché abbiamo visto, nelle prime 4 di campionato, come sia tutta un’altra cosa preparare le partite di campionato senza coppe in mezzo”.

Come hai ritrovato gli azzurri? E Lautaro?
“Li ho trovati abbastanza bene. Di norma le soste di provano fisicamente e mentalmente, ma li ho trovati bene e gli azzurri contenti del passaggio. Purtroppo abbiamo perso Bastoni, Lautaro l’ho visto felice per il successo come Sommer e Thuram, a differenza di Sanchez e Carlos Augusto che però avranno tempo per recuperare”.

L’Inter in questa sosta ha giocatori che hanno fatto molti più chilometri di quelli della Juve, quasi il doppio: come li si può aiutare?
“Magari stavolta, giocando di domenica, abbiamo potuto dare un giorno in più a parte i sudamericani per i quali non era possibile. Devono cercare di recuperare perché sono partite importantissime”.

Ieri è arrivata la notizia del rinnovo di Marotta e presto dovrebbero aggiungersi Ausilio e Baccin. Come la vivete da dentro? 
“Non so se ancora siano ufficiali, ieri non ho visto i miei dirigenti. Sarei molto contento perché se lo meritano e sarebbe un grandissimo segnale da parte del presidente”.

Si aspetta Locatelli in campo e Rabiot su Barella?
“Non so, lo dovete chiedere ad Allegri”.

Allegri dice che la Juve non concorre per lo scudetto: si nasconde secondo te?
“Rischio di essere ripetitivo. Non nascondo le ambizioni che ha l’Inter come deve sempre essere: sarà un percorso lungo. Quello che dico sempre a società, giocatori e tifosi è che noi dobbiamo guardare la prossima senza andare più in là, sperando di fare più partite possibili”.

Quella dell’Inter è la miglior proposta di calcio in Italia? La squadra finora ha subìto meno gol della Juve e ha segnato di più.
“Non sta a me dirlo, ci sono giudizi tante volte influenzati dalla partita. Noi difensivamente stiamo lavorando bene, ma sta lavorando bene tutta l’Inter da squadra. Siamo a un terzo del percorso, anzi speriamo di no per disputare tante gare, e stiamo dando tanta solidità”.

Dove è migliorato di più Calhanoglu?
“Sta facendo un grandissimo percorso. La prima volta che ho detto ‘quanto è forte’ giocava al Milan come esterno d’attacco, poi negli anni col lavoro è diventato mezzala e poi play dopo il problema con Brozovic. Ha grandi qualità tecniche e fisiche, ci ha giocato tanto e mi ha dato tante certezze. Ora gli piace giocare lì”.

Nei due precedenti a Torino contro Allegri avete vinto quando meritavate di perdere e perso quando meritavate di vincere. Cosa si apprende da queste due partite?
“Giusta lettura. Fare delle previsioni non è semplicissimo, ci sono momenti dove saremo più aggressivi e altri dove ci sarà da soffrire, ma dovremo essere concentrati perché la Juve è in condizione e forte fisicamente. Servirà grande attenzione per tutti i 95 minuti”.

Anthony Cervoni
Anthony Cervoni, redattore di SportPaper.it e Sport Paper TV, esperto di calcio italiano ed estero