Milan-Lazio e il mago Luis

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Dopo 30 anni la Lazio vince a Milano

Trecento sessanta mesi e diecimilanovecentocinquanta giorni. Letti in questo modo, i trent’anni di maledizione che affliggevano la Lazio e il San Siro versione rossonero sembravano davvero un’eternità. Già, sembravano, perché Luis Alberto, Immobile e Correa, i tre tenori offensivi di Simone Inzaghi, hanno deciso di dare un taglia al passato. E lo hanno fatto nella migliore maniera possibile, in un Milan-Lazio spumeggiante.

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Milan-Lazio, segnali di crescita

Nonostante le quote dei bookmakers vedessero la Lazio favorita rispetto ai padroni di casa, Milan-Lazio è stata una partita combattuta alla pari per un bel pezzo. Da entrambe le parti infatti, si sono visti grossi – e importanti – segnali di crescita: per il Milan si è iniziato finalmente a intravedere quello che possiamo chiamare “gioco” a tutti gli effetti, mentre dall’altra parte, la Lazio sta iniziando a ingranare gli stessi meccanismi di due anni fa, quelli della miglior stagione dell’era Inzaghi. Ad aprire le danze è stato il solito Ciro Immobile, che prima di bucare Donnarumma, aveva anche colpito la traversa. Il Milan però dopo il goal non è andato nel pallone, anzi, ha continuato a lottare egregiamente, anche se una grossa mano l’hanno data le ingenuità difensive dei biancocelesti. Sono proprio quelle ingenuità che potrebbero, nel tempo, fare la differenza: lì davanti infatti, Immobile, Correa e Luis Alberto sono in stato di grazia, e in partite del genere, commettere certi errori in difesa potrebbe costare chiaro, soprattutto contro avversari più in forma del Milan. Se Pioli sta riuscendo – almeno per quanto mostrato questa sera – a ridere un’identità alla sua squadra, Inzaghi dovrà limare questi errori. Perchè la carne da mettere sul fuoco per la corsa al quarto posto è davvero tanta, e i segnali di crescita di questa squadra non fanno altro che confermare quello che è l’obiettivo del gruppo: tornare nell’Europa che conta.

Il mago Luis

La chiave tattica della partita, tra gli inserimenti di Castillejo da una parte e di Correa dall’altra, l’ha fornita Luis Alberto. Lo spagnolo infatti, è stato senza ombra di dubbio il migliore in campo, fornendo una prestazione sublime: suo è stato l’assist nel finale che ha permesso a Correa di ritrovarsi a tu per tu con Donnarumma, ma non solo: nel corso del match, ha mandato in porta i suoi compagni in almeno tre occasioni, seminando il panico nella difesa rossonera. Un Luis Alberto cosi, è proprio quello che invece è mancato al Milan: un uomo capace di saltare l’uomo, di giocare “ stop, veronica, esterno per Correa”. Con uno cosi, vincere diventa più facile; segnare diventa più facile, tutto sembra più semplice. Adesso testa alla prossima gara contro il Lecce, nella speranza che il mago Luis possa continuare il suo spettacolo.

Fabiano Corona
Fabiano Corona, redattore di SportPaper.it e di Sport Paper TV, esperto di calcio italiano ed estero