Nazionale-Ventura. Dimissioni? No, grazie

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Gian Piero Ventura

Il tecnico Ventura sembra non voler lasciare tanto facilmente la sua panchina

Secondo quanto riportato da ” La Gazzetta dello Sport”, ci sarebbero troppi soldi in ballo perchè Ventura possa rassegnare le proprie dimissioni. Il tecnico ligure ha ancora un contratto fino a giugno del 2018 e in ballo ci sarebbero un 700-800 mila euro. Cifra troppo ghiotta per farsi da parte nonostante il fallimento. Ricordiamo che il tecnico aveva firmato anche un rinnovo fino al 2020 qualche mese indietro, ma che a causa della mancata qualificazione ai Mondiali non sarà valido.

Nonostante il CT avesse fatto intendere sia nella conferenza stampa post partita, sia quando seguito dagli inviati delle Iene che avrebbe dato le dimissioni; scusandosi con tutti gli italiani per il fallimento della spedizione italiana; Ventura aveva voluto precisare che nonostante la disfatta, le sue statistiche sono state tra le migliori degli ultimi 40 anni : “Senza l’Italia saranno brutti Mondiali, ma purtroppo è andata, che ci posso fare? Chiedo scusa agli italiani. Lo score è uno dei migliori degli ultimi quarant’anni, ho perso due partite.

Tante volte ce la prendiamo con i calciatori; fanno la bella vita, faticano meno se non nulla a confronto con un ” vero” lavoratore e alcuni possono anche essere definiti dei mercenari; ma è interessante vedere gente come Buffon, Barzagli e De Rossi, i senatori, mettere la faccia da subito; qualcuno con gli occhi ancora lucidi e sentirli dare ufficialmente l’addio alla nazionale italiana; dimostrando di avere carattere per presentarsi subito davanti ai microfoni, dopo una grande delusione come l’esclusione ad un mondiale e dimostrando che di fronte certe situazioni, anche i calciatori sanno quando è giusto farsi da parte. Ed è interessante mostrare anche come Tavecchio e Ventura siano ancora li, a tentennare, ad aggrapparsi alla loro poltrona, al loro stipendio; perchè per loro non c’è una dignità o uno sport da salvare in questo momento, ma c’è solamente da curare l’interesse personale, tra risoluzione di contratto, buonuscita e trattative.