NBA, i Big 3 più forti di sempre: li ricordi tutti?

Da un trio di fenomeni è passata la storia

196

Da un trio di fenomeni è passata la storia

Oggi, in NBA, si sente parlare spesso di “dynamic duo”, riferendosi ad una coppia di stelle presenti in una squadra. Da Stephen Curry e Klay Thompson (ancora fermo ai box, ma per poco) a Giannis Antetokounmpo e Khris Middleton, freschi campioni NBA… insomma, i duos spaventosi sono molti.

Non c’è 2 senza 3, però. La storia è fatta anche (e soprattutto) di cosiddetti “Big 3”, un trio di fenomeni che ha cambiato il Gioco, spesso vincendo tanto e piazzando i nomi dei membri e delle squadre molto in alto.

Tra i tanti, abbiamo selezionato i migliori da raccontarvi. Eccoli qui:

#7: Kevin Garnett. Paul Pierce, Ray Allen

Il primo “Big 3” ad essere riconosciuto come tale a livello mediatico. Con l’arrivo di Garnett e Allen nel 2007, rispettivamente da Minnesota e Seattle, i Boston Celtics andarono subito all’attacco del titolo NBA, vincendolo nel 2008 per 4-2 in finale contro gli storici rivali dei Los Angeles Lakers. Fu tuttavia l’unico anello, vista la sconfitta (sempre contro i Lakers) per 4-3 due anni dopo.

#6: Larry Bird, Kevin McHale, Robert Parish

Ciò che ha portato il basket in alto negli anni ’80 (o dovremmo dire “ciò che ha evitato il fallimento della NBA”?) passa inevitabilmente da questi tre nomi, ricordati specialmente per le battaglie leggendarie contro i Los Angeles Lakers (di cui parliamo qui in basso) che hanno illuminato ancor di più la rivalità tra Boston e L.A. Indimenticabile, tra gli altri, il titolo del 1984, in una delle serie finali più avvincenti ed emozionanti che la NBA ci abbia mai offerto, dove i Celtics trionfarono in Gara 7 contro i Lakers.

#5: Magic Johnson, Kareem Abdul-Jabbar, James Worthy

Due all-timer e un terzo violino che avrebbe fatto il primo in molte squadre dell’epoca. Unire il tutto e osservare 3 titoli NBA (1985, 1987 e 1988), oltre ad una finale persa contro i Detroit Pistons nel 1989. D’altronde, per fronteggiare il trio di Boston di cui abbiamo appena parlato, serviva questo ed altro.

#4: Michael Jordan, Scottie Pippen, Dennis Rodman

Un trio cult, l’apoteosi della grandezza dei Chicago Bulls anni ’90, che nel 1995 acquisirono Dennis Rodman e fecero di lui una pedina fondamentale del roster di coach Phil Jackson. Con lui, MJ e Pippen conquistarono altri 3 titoli consecutivi dopo i primi 3 (1991-1993), superando le poche, ma pericolose avversità in modo da essere per sempre scolpiti nella storia di questo sport.

#3: LeBron James, Dwyane Wade, Chris Bosh

“LeBron, what’s your decision?” Questo venne chiesto a James nell’estate 2010 in diretta TV, e la risposta divento immediatamente storica: “I will take my talent to South Beach and join the Miami Heat“.

James, per due volte consecutive MVP con i suoi Cleveland Cavaliers, si unì a Bosh e Wade collezionando altri due premi di miglior giocatore della stagione e 4 finali NBA consecutive, di cui 2 (2012 e 2013, contro Thunder e Spurs) terminate con la conquista dell’anello.

#2: Stephen Curry, Klay Thompson, Kevin Durant

Un trio già fenomenale come quello composto dai primi due della lista e Draymond Green fu ulteriormente rafforzato dal criticato arrivo di Kevin Durant ai Golden State Warriors nell’estate del 2016, poco dopo la sconfitta alle Finals per 4-3 in rimonta contro i Cleveland Cavaliers (che nel frattempo avevano ritrovato James).

A completare la “Death Lineup”, probabilmente il quintetto più forte di sempre, c’erano il già citato Green e Andre Iguodala. Una squadra quasi ingiocabile, che vinse nel 2017 (con un record ai Playoffs di 16-1) e nel 2018, cadendo poi in terre canadesi contro i Toronto Raptors nel 2019.

#1: Tim Duncan, Tony Parker, Manu Ginobili

La storia passa inevitabilmente dal Texas. Ai San Antonio Spurs questi 3 hanno lasciato un segno estremamente marcato sul Gioco, conquistando insieme 4 titoli (2003, 2005, 2007, 2014) e perdendo una sola volta in finale, proprio contro quei Miami Heat di cui abbiamo parlato, nel 2013. Il 2014 fu poi l’anno del quinto titolo per Tim Duncan, campione anche nel 1999 assieme a David Robinson, e quello in cui, con ogni probabilità, abbiamo visto uno dei migliori basket giocati nella storia della pallacanestro. Chiedere a Marco Belinelli per conferme, uno dei tanti pezzi fondamentali di quella squadra multietnica, unita però da un uniforme e celestiale linguaggio cestistico.