Finale da incubo, il libro di Antonio Grasso: “Analogie tra Piazza San Carlo e l’Heysel? Entrambe hanno segnato un prima e un dopo”

Il giornalista lucano racconta il suo libro Finale da Incubo a SportPaper.it

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Antonio Grasso, giornalista, poeta e aforista, è stato intervistato in esclusiva da Sportpaper.it per parlare del suo libro Finale da incubo, il primo e unico testo che ripercorre e analizza la tragica notte di piazza San Carlo del 3 giugno 2017. Un racconto che nasce da uno degli episodi più drammatici del calcio italiano recente, segnato da vittime e numerosi feriti, e che invita a riflettere sulle responsabilità, sulle dinamiche collettive e sulle conseguenze di quella serata.

Antonio Grasso: “Le tre stragi di Torino seguono gli stessi numeri esoterici. Durante quelle sere, lo shock collettivo ha alimentato le tragedie.”

Come nasce questo libro?

Il libro nasce, come suggerisce il titolo, dalla sera della finale di Cardiff, una vera e propria notte da incubo. Da un lato c’è stata l’ennesima sconfitta della Juventus in una finale di Champions League, dall’altro i fatti ben più gravi di piazza San Carlo, che hanno segnato profondamente Torino. Essendo un grande appassionato di astrologia, ho iniziato a notare una serie di collegamenti tra la città e tragedie come quella del 2017, dell’incendio del Cinema Statuto e andando ancora più indietro nel tempo, la strage di Superga. In particolare, mi ha colpito la ricorrenza di alcuni numeri — 3, 7, 11 e 17 — presenti in entrambi gli eventi, un dettaglio che ha alimentato la mia riflessione e il percorso che mi ha portato alla scrittura del libro.

Quali sono le principali similitudini e differenze con la strage dell’Heysel?

Tra le similitudini c’è innanzitutto la presenza della Juventus in una finale di Coppa dei Campioni. Entrambi gli avvenimenti hanno rappresentato uno spartiacque, segnando un prima e un dopo soprattutto per quanto riguarda le normative sull’ordine pubblico e la sicurezza negli stadi. Le differenze, invece, sono evidenti e riguardano innanzitutto la drammatica sproporzione nel numero delle vittime: le tre di piazza San Carlo a fronte delle trentanove dell’Heysel. Va inoltre ricordato che, dopo i disordini del 1985, la UEFA impose ai club inglesi il divieto di partecipare alle competizioni europee, un’esclusione che si protrasse dal 1985 al 1990.

Cosa ha innescato le due stragi?

Essendo presente la sera del 3 giugno, e come confermato anche dalle indagini della Procura, tutto ebbe origine da un tentativo di rapina compiuto con l’uso di spray urticante. Un episodio molto simile a quanto accaduto circa un anno dopo nella discoteca di Corinaldo, durante il concerto del rapper Sfera Ebbasta. Nel libro, grazie anche al prezioso contributo della psicoterapeuta Laura Sola, vengono analizzati i meccanismi di terrore che in entrambe le circostanze si sono innescati all’interno della folla, dando vita a uno shock collettivo. Per quanto riguarda invece la tragedia del 1985 all’Heysel, si parla di un evento causato sì da una frangia di tifosi violenti, gli hooligan, ma anche dall’inadeguatezza strutturale dello stadio e da una gestione inefficace dell’ordine pubblico da parte delle autorità belghe. Allo stesso modo, si può affermare che l’ordine pubblico in occasione dell’evento di piazza San Carlo sia stato gestito con criticità simili.

Dopo questi avvenimenti cosa è cambiato a livello normativo?

Fortunatamente, dopo gli avvenimenti di piazza San Carlo, sono cambiate diverse condizioni legate all’ordine pubblico. Prima di quella tragedia, ad esempio, non esisteva l’obbligo di garantire vie di fuga. Oggi, grazie alla circolare Gabrielli del 7 giugno 2017, è fondamentale, nonché obbligatorio che ogni piazza o luogo pubblico disponga di adeguate vie di ingresso e di uscita. È inoltre vietata la somministrazione di bottiglie di vetro o di plastica: quella sera, infatti, i cocci di vetro e i bicchieri a terra hanno aggravato la situazione, diventando per le vittime una pericolosa insidia durante la fuga. Anche il rapporto tra la capacità di un’area e il numero effettivo di persone presenti è cambiato. Quella sera in piazza San Carlo erano presenti circa 30.000 persone, un numero sicuramente sproporzionato rispetto alla reale capacità di contenimento dell’area. Una volta innescato lo shock collettivo, il fuggi fuggi generale ha trasformato la serata in quell’incubo che tutti ricordiamo. In risposta a tragedie come quella dell’Heysel nel 1985, il Consiglio d’Europa elaborò la Convenzione europea sulla violenza e i disordini degli spettatori durante le manifestazioni sportive, in particolare le partite di calcio, impegnando gli Stati membri a collaborare e a adottare misure preventive, come il controllo dei biglietti, la regolamentazione dell’alcol, la presenza di forze di polizia e il miglioramento delle infrastrutture. In Italia, questo portò all’introduzione del DASPO.