ESCLUSIVA – Boxe, Emiliano Marsili: “Vorrei chiudere la carriera partecipando a un mondiale”

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Emiliano Marsili (Foto Salvatore Fornelli)

A vis-à-vis con Emiliano Marsili

In esclusiva su SportPaper, si è raccontato Emiliano Marsili pugile classe ’76. ”Il tizzo” Marsili è un pugile peso leggero professionista dal 2003, che durante la sua carriera ha vinto tre campionati italiani, cinque europei, un intercontinentale, un meditarraneo, un mondiale IBO , un mondiale silver ed è ha vinto nel 2018 il campionati mondiale per la pace. Inoltre è imbattuto con 34 vittorie e un pareggio

Ecco l’intervista completa

Innanzitutto, come vivi questa situazione di stallo in relazione all’emergenza sanitaria?

E’ una situazione che ha spiazzato un po’ tutti, nessuno si aspettava così tanti problemi. Vedere tutti questi morti ogni giorno desta molta preoccupazione, in più non uscire di casa e non svolgere tutte le nostre abitudini ha cambiato radicalmente la nostra quotidianità.

Sei favorevole o meno alla ripresa? 

Io sarei anche favorevole alla ripresa però con modalità giuste. Nello specifico il pugilato non dovrebbe avere moltissimi problemi in quanto sul ring non ci sono venti persone come magari succede in altri sport. Senza pubblico si potrebbe anche tornare a combattere trasmettendo gli incontri in televisione. Ma la cosa più importante è tornare ad allenarci nelle palestre vere e proprie magari scaglionando  gli atleti per fasce orarie e mantenendo le opportune distanze.

Nella tua carriera Hai vinto al livello nazionale e europeo cosa provi in merito?

Sono molto orgoglioso di quello che ho fatto, ma anche rammaricato per non aver mai disputato un mondiale WBA. Nella mia carriera sono imbattuto, ho vinto tutto, ho vinto 3 campionati italiani, 5 europei, 1 intercontinentale, 1 mediterraneo, 1 campionato mondiale IBO, sono stato campione del mondo silver e ho vinto un campionato mondiale per la Pace; quindi davvero visto che sono a fine carriera vorrei chiuderla partecipando ad un mondiale di livello.

Nel 2012 sei diventato campione mondiale IBO ( INTERNATIONAL BOXING ORGANITION) battendo in finale Derry Mathews cosa ricordi di quell’esperienza?

Sì, ho vinto un mondiale IBO che nel 2012 era riconosciuto in tutto il mondo tranne che in Italia, ma adesso paradossalmente è riconosciuto anche qui infatti qualche mese fa sono stato ospite al CONI e mi hanno appunto presentato come campione del mondo IBO. Sicuramente è una bella riconoscenza, ma davvero vorrei tanto concludere la carriera con un mondiale WBA per poi dedicarmi esclusivamente ad allenare i ragazzi nelle palestre.

Nel 2016 hai dovuti saltare il mondiale ad interim per problemi di salute..Come è andata?

Sì purtroppo nel 2016 ho dovuto saltare un mondiale ad interim perché non stavo bene fisicamente, non ero al top ed andare negli Usa a combattere in quelle condizioni non mi è sembrata la cosa giusta da fare. Se in quel tipo di competizione non sei al 100% non ne vale la pena, sarei andato incontro a sconfitte che mi sarebbero dispiaciute visto che non ero al meglio. Io voglio perdere quando sono al top, quando non ho niente da rimproverarmi.

Qual è stato l’avversario più duro da battere?

Sicuramente Derry Mathews perché batterlo dopo sette round di pura battaglia è stato faticoso.

Secondo te chi è il più promettente pugile italiano?

Ci sono un po’ di ragazzi giovani che hanno grinta e che stanno vendendo fuori come per esempio Geografo, Forte e Magnesi che sono determinati a confermare il loro talento. Però dobbiamo anche dargli il modo di farli crescere. L’Italia dovrebbe stargli vicino, ma qui  il nostro sport è un po’ abbandonato, gli incontri sono sempre un bagno di sangue, non ci sono soldi ed è questo quello che manca in Italia rispetto agli altri paesi dove invece il movimento è più curato. Negli altri paesi i pugili hanno un team vero composto da dottori, massaggiatori, qui invece noi dobbiamo far entrare nel nostro team amici o parenti che si accontentano di pochi soldi. È questo meccanismo che non funziona in Italia e spero che le cose possano cambiare, spero che il mondo dell’informazione e della pubblicità si avvicini alla box in modo tale da permettere al pugile di fare solo il pugile e non anche secondi lavori per guadagnare.

Come detto prima in carriera non hai mai perso un incontro a fronte di 34 vittorie e 1 pareggio, credo sia un motivo di grande orgoglio è cosi’?

Per me si, e per questo anche che vorrei ritirarmi dopo aver partecipato a un mondiale WBA. Voglio un match di prestigio altrimenti non ha senso per me. Sono pronto anche intascare pochi soldi per arrivare a mettere questa ciliegina sulla torta sulla mia carriera.

Com’è il rapporto con il tuo allenatore Mario Massai?

Ho un ottimo rapporto con lui, ci conosciamo da tanto tempo. Solo l’ultimo match non ho fatto con lui perché a 44 anni bisogna avere tanti stimoli per combattere altrimenti ti senti piatto e per questo ho scelto Ivano Mattioli. Avevo bisogno di ritrovare la grinta e la motivazione.

Sei appassionato di qualche altro sport oltre al pugilato?

Amo lo sport in generale, non sono proprio fissato in particolare con qualcosa. Se c’è un evento importante lo guardo volentieri, anche se tifo Roma e c’è Juve-Lazio che quest’anno vale tanto la guardo senza problemi. Altre passioni? Amo la musica, c’è Federico Zampaglione (cantante dei Tiromancino) che è un mio grande amico. Spesso viene ai miei incontri perché ama il pugilato.

ph: Fornelli

Fabiano Corona
Fabiano Corona, redattore di SportPaper.it e di Sport Paper TV, esperto di calcio italiano ed estero