ESCLUSIVA – Collovati: “Inter, stagione da 7. De Rossi non trova scuse. Stima per la scelta di Sarri”

L'ex calciatore ha parlato di Inter, Juventus, Milan, De Rossi, Napoli, Sarri e nazionale.

56

Fulvio Collovati, campione del mondo 1982, intervistato, in esclusiva, ai microfoni di Federico Maria Santangelo per SportPaper.

Cosa è mancato all’Inter per superare il turno?

“È difficile vedere una squadra che va in trasferta e raccoglie quattro-cinque palle gol importanti. Era evidente da subito che sarebbe stata una partita complicata di sofferenza, rognosa e ostica: l’Atlético Madrid è tra le squadre più forti di Spagna. Naturalmente, se non fai gol, con le occasione avute, – con Barella, Thuram e Dumfries, tutte davanti al portiere, dove dovevi farne almeno due – poi prendi gol; sul secondo subito sarebbe stata bastata un po’ più di accortezza difensiva.”

Inter eliminato dalla Coppa Italia e dalla Champions, ma con lo scudetto in mano. Che voto dà alla stagione dei nerazzurri?

“Sta vincendo il campionato, al momento con 17 punti di vantaggio. Lo scorso anno l’ha vinto il Napoli con 16 punti avanti; era da tempo che non ci si imponeva in questo modo. L’anno scorso ha fatto tre finali e ne ha vinte due, quest’anno ha lo scudetto. È una stagione da 7, indubbiamente.”

Juventus e Milan, un parere sulla stagione di entrambe.

“Per la Juventus è una stagione di rifondazione. L’obiettivo principale dell’allenatore era il quarto posto, nonostante abbia messo le mani avanti. Ho sempre ritenuto, fin dal principio, anche quando era a pari con l’Inter, che questa non fosse una squadra da scudetto, che mancassero quattro giocatori di spessore europeo. I giovani son giovani e devono crescere, manca qualcuno di personalità. Un terzo o secondo posto sarebbe in linea con gli obiettivi. Il Milan, diversamente, ha la possibilità di vincere l’Europa League. Così facendo potrebbe riscattare una stagione che vede l’altra squadra della città vincere il campionato, data anche la rivalità.”

La Roma sta facendo bene. Un suo pensiero sulla partenza di De Rossi sulla panchina giallorossa.

“De Rossi mi piace come persona. Lui è uno che non le manda a dire. Non trova scuse al termine della gara quando gioca male, parla in modo diretto. Ho l’impressione che sia stato diretto anche con i suoi giocatori. Mi piace, può guadagnarsi il futuro della panchina giallorossa. Non è detto che riesca a raggiungere un posto Champions, ma può provarci. Poi, è ancora in Europa League. È in linea con quanto la società si aspetta da lui.”

Per quanto riguarda il Napoli?

“Il Napoli deve arrivare in Champions League, deve chiudere almeno al quinto posto. È l’unico modo per riscattare una stagione deludente. Da campioni d’Italia, dopo essere stato eliminato in Coppa Italia e in Champions League, non entrare in coppa sarebbe fallimentare.”

Un suo punti di vista sulla settimana e sul momento della Lazio?

“Stima nei confronti di un allenatore che dà le dimissioni. In un mondo arido di valori ne trovi pochi capaci di farlo; sotto questo aspetto faccio i miei complimenti a Maurizio Sarri. Io avrei fatto di tutto per trattenerlo. La Lazio non ha una squadra da scudetto, nonostante abbia raggiunto il secondo posto nella passata stagione. All’allenatore non è stata rinforzata la squadra malgrado le sue richieste; poi è stato eliminato dal Bayern Monaco, che non è una squadra qualsiasi.”

Cosa si attende dalla nazionale di Spalletti?

“Dalla nazionale è meglio non aspettarsi niente. Le squadre di Spalletti giocano bene, ma meglio non illudersi. Quando non ti illudi le cose vanno bene, vedi l’Europeo con Mancini. Meglio mantenere un profilo basso, ma sono convintissimo che con Spalletti si giocherà bene.”

C’è un problema attaccanti nella nazionale. Chi vede meglio?

“C’è un problema attaccanti in nazionale. Negli ultimi dieci anni l’unico italiano nella classifica marcatori della Serie A è stato Immobile. Potrebbe essere una valida ipotesi, qualora dovesse fare un buon finale di stagione, Scamacca. Le alternative sono Kean, Retegui, Raspadori, anche se non lo considero una vera e propria punta.”

Federico Maria Santangelo
Redattore SportPaper.it, esperto di calcio italiano ed estero