Giro d’Italia, prima tappa: Ganna si divora la crono. Highlights

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Giro d’Italia, la tappa di oggi

La prima maglia rosa del centotreesimo Giro è italiana. Non accadeva dal 2011 con Marco Pinotti leader dopo la cronometro a squadre di Torino. Oggi un’altra prova contro il tempo ha fatto entrare nella storia Ganna, alla prima tappa in assoluto ad un grande giro. Si chiama Filippo, come il padre di Alessandro Magno, che aveva l’idea di conquistare il mondo. Solo il figlio riuscì a concretizzare il pensiero creando l’enorme impero macedone. Ganna è da anni il più veloce di tutti, ha deciso di non aspettare e di prendersi tutto subito. Dopo il titolo di campione italiano e del mondo a cronometro su strada e quello nell’inseguimento individuale su pista, è riuscito a collezionare pure la maglia rosa. Di certo non ha disatteso le aspettative, ma anzi ha sorpreso con un tempo incredibile. Si è divorato i 15.1 km da Monreale a Palermo in 15’24’’: era difficile vederlo passare da quanto andava forte. Tanto da segnare il record di velocità media in una cronometro dei tre grandi giri con 58.8312 km/h. Ha lasciato il vuoto dietro di sé, visto che i primi inseguitori, Almeida e Bjerg, sono finiti a 22’’. Con un secondo in più è arrivato il compagno, nonché capitano della squadra, Geraint Thomas. Ganna ha spiegato, già prima della partenza, che da domani sarà a completa disposizione del britannico e non ci sarà competizione tra i due. Il leader della Ineos comunque ha totalizzato un ottimo tempo, che gli ha permesso di creare già un discreto distacco dai diretti avversari in classifica generale. Simon Yates ha perso 26’’, Vlasov 37’’, Zakarin 1’03’’, Nibali 1’06’’ e Fuglsang addirittura 1’24’’. Proprio il capitano dell’Astana dovrà fare a meno dell’aiuto di Miguel Angel Lopez. La ruota del colombiano ha incontrato un tombino nel momento in cui il corridore stava spostando le mani dalle protesi ai freni. La caduta, oltre che impressionante, deve essere stata molto dura, visto che Lopez non si è rialzato ed è stato portato via in ambulanza. La sfortuna continua ad accompagnarlo: al Tour, proprio alla prima tappa, si era schiantato contro un cartello uscendone illeso. Oggi l’impatto è stato molto più problematico e gli impedirà di ripartire domani per la seconda tappa.

Giro d’Italia, la sintesi della tappa

https://youtu.be/hIosLFs7AZU

Giro d’Italia, la tappa di domani

Agrigento è stata diverse volte arrivo o partenza di tappa al Giro. La città è stata pure traguardo della prova regina dei Mondiali di ciclismo nel 1994. Trionfò il francese Luc Leblanc, che riuscì a staccare Massimo Ghirotto, rimasto bloccato sui pedali. Un transalpino che vince la maglia iridata in Italia, suona piuttosto familiare. Julian Alaphilippe è campione del mondo grazie al successo sul traguardo di Imola. Non sfoggerà però il suo prezioso abito al Giro d’Italia, che domani arriva ad Agrigento. Il traguardo è quasi nello stesso punto del ’94, al termine del viale che porta al centro della città. Sempre dritto, con svolta a destra finale costeggiando la casa di Pirandello. Il Nobel per la letteratura è nato proprio ad Agrigento, anzi Girgenti, come si chiamava fino al 1927, quando un decreto fascista le modificò il nome. Pirandello credeva che ogni uomo avesse delle maschere, con cui tentare di dare un senso alla vita. In questo modo però la vera identità di ciascuno viene nascosta e nessuno può essere veramente se stesso. Forse tuttavia il grande scrittore, drammaturgo (e molto altro) ritratterebbe in parte le sue idee di fronte al ciclismo. In bici, soprattutto nelle salite più dure, qualsiasi maschera si scioglie in un attimo senza una forma fisica che la sorregga. Questo sport, che al tempo di Pirandello era ancora neonato, lascia pochissimo spazio al bluff.